Amore
Amore

Come proiettiamo i bisogni affettivi sull’altro

Voler stare sempre con l’altro, esagerare nelle richieste, anticipare i tempi. Ecco come proiettiamo l’urgenza d'affetto.

Voler stare sempre con l’altro, esagerare nelle richieste, anticipare i tempi. Ecco come proiettiamo l’urgenza d'affetto.

Anche il cuore più chiuso ha bisogno di amore. Che se ne neghi l’esistenza o la mancanza, l’amore ci fa sentire amati e "presi in cura" da qualcuno, mentre a nostra volta amiamo e ci prendiamo cura dell’altro.

Quando non riconosciamo i nostri bisogni affettivi, li proiettiamo inconsapevolmente su chi abbiamo davanti.

Allora finiamo con l’addossare all’altro paure, blocchi, urgenze emotive che non potrà comprendere. Proiettare un bisogno affettivo di solito ci fa “esagerare”: sia nel carico di ciò che pretendiamo (“sto chiedendo troppo?”) sia nei tempi di richiesta (“forse dovrei darmi una calmata e aspettare?”).

L’urgenza d’amore è talmente forte e radicata che, appena avvertiamo una possibilità di aprirci a qualcuno, spalanchiamo il cuore nel vuoto.

Vogliamo sempre stare con l’altro, ci aspettiamo da lui gesti “troppo grandi” rispetto al sentimento che al momento c’è. Lo idealizziamo e lo incolpiamo troppo al tempo stesso. Il risultato? O chi abbiamo davanti scappa perché abbiamo accelerato senza basi relazionali effettive, oppure - se ha anche lui la nostra stessa urgenza affettiva - resta. E avanza le proprie di pretese. Rispettare i tempi nel relazionarsi e nel conoscersi è un passaggio fondamentale. Oltre che essere protettivo nei confronti dei nostri stessi sentimenti: vale la pena aprire così il cuore, a chiunque?

Foto @ Kar Tr | Fotolia.com