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Cosa indossare al primo appuntamento: replica a Roberto Parodi

Diversamente da quanto proclamato a gran voce dallo scrittore Roberto Parodi, seguitissimo sui social, il primo appuntamento non è un’occasione per compiacere un uomo. Piccola guida per non cadere nella trappola della banalità. 

Diversamente da quanto proclamato a gran voce dallo scrittore Roberto Parodi, seguitissimo sui social, il primo appuntamento non è un’occasione per compiacere un uomo. Piccola guida per non cadere nella trappola della banalità. 

Avete presente le sorelle Parodi? Cristina e Benedetta? Bene, a quanto pare in famiglia c’è anche un maschietto, Roberto. Scrittore, giornalista e conduttore televisivo. Totalmente ignara della sua esistenza, sono incappata per caso in un suo video su YouTube, intitolato “Consigli per uscire con un uomo (TUTORIAL per capire cosa c'è nella TESTA di un uomo)". Maiuscole scelte in modo arbitrario dall'autore. 

Partiamo dal presupposto che un video fatto da un uomo nel quale una delle prime frasi è una critica non troppo velata alle pseudofemministe, parte già in retromarcia, camminando sulle uova di una frittata già annunciata di banalità che si susseguono una dopo l’altra. Che poi, quali trucchetti rivelerà mai il Parodi uomo alle donne dell’internet che non vedevano l’ora dell’arrivo di un profeta del primo appuntamento? Andiamo con ordine.

Come vestirsi al primo appuntamento – Parodi Insane Version

Si parte dall’assunto che l’obiettivo dell’uscita sia quello di stimolare l’uomo. Come? Giocando sull’aspetto. Quindi:

  • Niente pantaloni, ma solo gonna, se corta tanto meglio;
  • Tacchi come se non ci fosse un domani, anche se l’appuntamento sarà sulla spiaggia. Perché? Lui deve credere che lo stiamo provocando e se abbiamo anche le gambe scoperte tanto meglio;
  • Oltre alle gambe c’è di più, quindi qualsiasi lembo di pelle possa creare un piacevolissimo effetto vedo-non vedo è ben voluta;
  • Le autoreggenti? Superate. Meglio senza calze, direttamente;
  • I capelli? Lisci e lunghi. Chi è riccia, be’, non lo specifica;
  • E se si può rinunciare allo smalto perché all’uomo non importa, il pushup è un must, così come il trucco… ah;
  • Per i gioielli si può soprassedere… ma una cavigliera o un bracciale riusciranno a dare all’uomo quell’effetto “zoccolesco” di cui ha proprio bisogno;
  • La vera chicca, comunque rimane la frase finale: quella secondo la quale se hai un bel fisico, al di là del tuo cervello, devi metterlo in mostra. Perché, dopo le chiacchiere e lo champagne, sarà un bel culo a fare la differenza.

Come vestirsi al primo appuntamento – Sane Version

Partiamo da un presupposto che dovrebbe essere ovvio: il primo appuntamento non è una vetrina con merce esposta a buon prezzo accompagnata dal cartello “Sì, te la do”. Il primo incontro dovrebbe davvero essere l’occasione per conoscersi, per annusarsi, per capire se si può essere reciprocamente compatibili, o se è solo un’occasione sprecata o lo sfizio di una notte.

Il primo appuntamento dovrebbe essere un viaggio di esplorazione alla scoperta dell’altro che non ha bisogno di sotterfugi per ammaliare i sensi. Perché una donna può sedurre anche con le sneakers, un paio di jeans, una camicia di lino e i capelli leggermente arruffati se il suo obiettivo è quello. Ché se vuole andare a letto con l’uomo con cui esce - anche al primo appuntamento - non ha bisogno di mettere in mostra la sua mercanzia per arrivare dove vuole.

E poi dire alle donne “State meglio truccate” è il modo più veloce e cruento per rovinare – ancor di più – la loro già fin troppo compromessa autostima. La morale della favola, quindi, rimane una: che a un primo appuntamento, un uomo che si aspetta questo genere di cose, noi non lo vorremmo affatto incontrare

Foto apertura: Dean Drobot © 123RF.com