Il terzo report dell’app Hinge sulle tendenze della comunità LGBTQIA+ nel mondo degli appuntamenti ci regala la cornice di un amore che sboccia oltre tutte le etichette.
Il terzo report dell’app Hinge sulle tendenze della comunità LGBTQIA+ nel mondo degli appuntamenti ci regala la cornice di un amore che sboccia oltre tutte le etichette.Hinge, applicazione gratuita di dating online, si autodefinisce "l’app di dating pensata per essere cancellata". Ché il pensiero positivo può essere edificante anche nel mondo degli appuntamenti. Quelli che spesso deludono, stancano, si concludono con l’amaro in bocca e la sensazione di aver lanciato un altro sasso nell’acqua. A vuoto. Oltre a prometterti "l’ultimo primo appuntamento" della tua vita, Hinge prevede delle funzioni specifiche per la comunità LGBTQIA+: vediamo quali sono e cosa è emerso dall'ultimo Report D.A.T.E. (Data, Advice, Trends, and Expertise) a proposito degli appuntamenti tra persone non binarie.
Hinge e le funzionalità LGBTQIA+
Se alla base dell’app di Hinge c’è il solito meccanismo tipico dei siti e delle applicazioni per conoscere gente online - il match e un algoritmo impostato per farti trovare persone davvero compatibili (almeno sulla carta) - oltre a essere l’unica app di dating che chiede agli utenti se abbiano mai avuto un incontro dal vivo con i loro match (e come sia andato), quello che fa realmente la differenza è il suo occhio di riguardo verso la comunità LGBTQIA+.
Sono, infatti, disponibili più di 50 opzioni di genere, tra le quali rientra anche quello non binario, che supera la tradizionale dicotomia maschile/femminile, rendendo l’esperienza utente più libera e positiva.
Trovarsi in un ambiente virtuale in cui poter essere sinceri/e fin dal primo momento, quello in cui devi specificare il genere nel quale ti riconosci, è un grande passo avanti, perché dovrebbe portare chi usa l’app a trovare davvero persone simili al suo sentire. Ma c'è di più.
L’amore oltre le etichette
Ciò che appare evidente dall’analisi del terzo report annuale di Hinge, che mette insieme dati, consigli, tendenze e competenze di settore, è il senso della ricerca alla base di un match. Una ricerca che non solo dà priorità alla chimica percepita, anche a distanza, alle connessioni emotive e all’energia condivisa, ma che esplode nella purezza di un amore senza etichette. Che non dà importanza al genere.
Gli utenti LGBTQIA+ si sentono annegare in un’ondata crescente di fatica legata alle definizioni, una frustrazione costante che nasce dalla pressione di dover utilizzare termini ben precisi per parlare di sé. Questo stato d’animo viene risolto con un approccio più fluido, no label.
Uno scenario che apre nuove prospettive e conduce, inevitabilmente, ad assecondare ciò che si sente davvero: il desiderio di conoscere nuove persone mossi da curiosità reale e un bisogno concreto di connessione.
Il dating al di là del genere
Entrare nell’orbita di un’altra persona senza doversi preoccupare delle "etichette di genere" è un modo per riscrivere gli script degli appuntamenti che conosciamo a memoria, superare l'overthinking e trasformare l’attrazione in azione.
Un’etichetta, infatti, se da un lato può aiutarci a comunicare chi siamo, dall'altro può creare false certezze negli altri, miraggi di quella che non corrisponde minimamente alla nostra vera identità. Qual è il modo migliore per esprimere sé stessi/e in modo autentico, allora, che sia su Hinge o negli incontri dal vivo, quelli casuali impregnati di destino, allontanandosi dalle rigide categorizzazioni che ci fanno appartire inscatolati/e come sardine?
Andando oltre quella siepe che il guardo esclude e riuscendo a vedere gli altri individui per la bellezza che possono portare nelle nostre vite, per l’energia, le vibrazioni positive, l'ironia. Ché la comunità LGBTQIA+ ce lo insegna già da un po’: il futuro degli appuntamenti è fluido. E dovremmo esserlo anche noi.
Immagine di anteprima: foto di Freepik