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Fabrizio Nigro: «L’emozione di ballare per Dior, con gli occhi del mondo addosso»

Lecce capitale della moda per un giorno: la storia di Fabrizio Nigro, che ha ballato la pizzica durante la sfilata di Dior.

Lecce capitale della moda per un giorno: la storia di Fabrizio Nigro, che ha ballato la pizzica durante la sfilata di Dior.

Il mondo della moda è arrivato in Puglia, per la precisione in Salento, e l’ha fatto in grande stile. La maison francese Dior ha scelto Lecce per presentare la sua nuova collezione, creando uno show evento a base di pizzica e taranta che lo scorso 22 luglio ha conquistato subito la scena mediatica mondiale, complice anche il grande battage pubblicitario di influencer e curiosi (da Chiara Ferragni in giù) che è sbarcato questa settimana tra masserie e uliveti della zona.

Hanno influito sicuramente anche le origini pugliesi della designer Maria Grazia Chiuri, i cui capi sono stati protagonisti di uno show mozzafiato (visibile sui canali social di Dior), che ha avuto luogo in Piazza Duomo a Lecce: le modelle hanno sfilato durante una performance di pizzica e taranta salentina con musiche popolari, tradizioni e ballo.

Un’esperienza senza dubbio unica per chi ha ballato accanto alle modelle che hanno reso Lecce capitale della moda per un giorno. Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Nigro, che fa parte del corpo di ballo de La Notte della Taranta, il più importante gruppo a livello mondiale, eccellenza italiana che rappresenta il Belpaese nel mondo.

Nigro fa anche parte del gruppo etnico-popolare di musica “Taricata” in veste di danzatore ed è uno dei fondatori della scuola di pizzica di San Vito: ha anche esperienze all’estero all’attivo tra cui un’esibizione durante il Columbus Day di New York, in Spagna durante la manifestazione “La jota y la taranta”, a Mosca con l’ambasciata italiana per la presentazione del concertone del 2019 e in Argentina per l’iniziativa “Buenos Aires incontra l’Italia”, solo per citarne alcune.

Ciao Fabrizio, hai ballato in diretta mondiale durante la sfilata di Dior a Lecce. Com’è andata?

«Il mondo aveva gli occhi puntati su quella piazza. Il mio contributo è nato dall’appartenenza al Corpo di ballo de La notte della Taranta, che ogni anno prepara gestisce e organizza un festival per tutto il mese di agosto che culmina con il concertone della Notte della Taranta. Ed è una delle notti più lunghe dell’estate, con un valore riconosciuto a livello mondiale. Con gli altri nove danzatori ho partecipato alla sfilata di Dior e sono ancora molto emozionato a parlarne. Siamo stati guidati alla performance in una maniera nuova, siamo stati accompagnati, grazie  alla coreografa, e abbiamo creato qualcosa di nuovo. Farò tesoro per sempre di questo modo di lavorare, perché ci ha accompagnato in un percorso con l’obiettivo di farci entrare in un processo in cui noi dovevamo sempre di più sentire quello che c’era da esprimere.

Come danzatori abbiamo fatto tutti un percorso interiore per poter ritrovare dentro noi stessi quel qualcosa di primitivo e autentico che ci appartiene.

In questo grande progetto ho visto un’interazione molto forte tra Sharon Eyal, la coreografa, il maestro Paolo Buonvino che ha diretto l’orchestra della Notte della Taranta e poi madame Maria Grazia Chiuri. Ho visto una sinergia forte tra la stilista, il maestro concertatore e la coreografa. C’era un messaggio importante da comunicare al pubblico. Come Maria Grazia Chiuri ha più volte detto anche in un incontro fatto con noi, attraverso questa collezione e la scelta della location, ha voluto omaggiare principalmente le donne per esaltare la loro creatività. Penso che ci sia riuscita scegliendo il Salento, proprio perché lei ha origini salentine».

Come sono arrivati da Dior a voi?

«Sono arrivati a noi dalla condivisione di un progetto fra Mara Grazia Chiuri e la Fondazione de La Notte della Taranta. C'è stato un contatto forte tra noi e Dior.

E ora, com’è il day after di questa esibizione? Mi dicevi che oggi stai ricevendo richieste di interviste da tante testate…

«In realtà ancora adesso sono a mille, l’adrenalina è ancora molto forte e ancora penso di aver bisogno di un po' di tempo per realizzare. Da ieri sera il mio telefono sta esplodendo. Non sono ancora riuscito a rispondere a tutti. Ho visto solamente una volta la sfilata per intero. Normalmente non rivedo mai le mie perfomance in video subito, aspetto sempre qualche giorno anche per vivere appieno le emozioni. Questa ho voluto vederla perché tutti mi dicevano che era un film! Ho voluto anche io immergermi in quella magia in veste di spettatore. Già ieri sera ero emozionatissimo prima delle prove generali e ho vissuto un turbinio di emozioni! Poi ho raccolto le energie per avere l’emozione e la tensione giusta per esibirmi».

Cosa ti ha detto Maria Grazia Chiuri? L’hai sentita oggi o prima dell’esibizione?

«Maria Grazia Chiuri è una grandissima artista e ha un rapporto splendido con tutti. Ha un elevato spessore umano, cosa che in genere non si percepisce dopo pochi giorni passati insieme. E invece con lei è andata cosi. È venuta durante le prove, il primo giorno, a trovarci, ci ha esposto il suo progetto, voleva incontrarci salutarci e probabilmente far vedere a noi la sinergia che lei aveva stretto con il maestro concertatore e la coreografa. Nel corso delle giornate di prove generali ci dimostrava sempre le sue emozioni e più volte ha detto che era incantata da noi. Lei aveva concepito tutto come un unico show senza distinzioni tra musica danza e sfilata. Ha fatto poi ieri sera a tutti i complimenti. Si è emozionata ed è stato un momento molto bello in cui abbiamo condiviso tutti le nostre emozioni per il lavoro svolto. Farlo subito dopo il nostro intervento ha avuto uno spessore diverso».

Segui la moda?

«Sono attento ma non seguo tantissimo le sfilate. Leggo spesso notizie di moda sui giornali o guardo servizi in tv. Sono informato!»

La pizzica è per tutti?

«Si assolutamente! La possono ballare tutti perché ti connette fortemente a qualcosa che è in noi di primitivo e soprattutto se nel passato questa musica poteva far guarire da malesseri psicofisici e quindi era una musica terapeutica, questo effetto lo mantiene ancora!»

Per la Puglia da qualche anno a questa parte è boom di turismo. Michele Emiliano sottolinea spesso il grande lavoro di comunicazione fatto negli ultimi anni sul brand “Puglia”. Che sensazione hai?

«In questi giorni avendo vissuto di più Lecce ma anche stando dove vivo io, a San Vito dei Normanni, devo dire che è vero. Ci sono tanti turisti. Il boom è sicuramente frutto della pubblicità fatta sulla Puglia ma quando c’è soprattutto un turismo di ritorno, come sta avvenendo da qualche anno a questa parte in cui vediamo le stesse persone che tornano qui a fare le vacanze, significa che si è stati bene. La Puglia in questi ultimi anni ha nuove vesti, c’è stata una riscoperta di questo posto che ha sia mare che montagna che entroterra caratteristici. C’è del cibo buonissimo. La Puglia ha il suo perché. C’è anche tanta attenzione dall’estero, pensiamo solo a quante persone arrivano da altri Paesi a sposarsi in Puglia, soprattutto nel segmento luxury».

E ora cosa succede, dopo aver ballato in diretta mondiale?

«La fondazione già da prima era al lavoro per tutto il festival della Taranta che culminerà con la Notte della Taranta. Certamente da qui in poi si lavorerà su quello. Ciascuno di noi ha poi anche altre esperienze e percorsi e continueremo con il lavoro anche individuale. Diciamo che nel periodo estivo il focus è sulla Puglia».