Arredamento

Il kilim è un tappeto senza pelo che viene tessuto come se fosse un arazzo e che viene prodotto nei paesi mediorientali, dai Balcani al Pakistan.

Cos'è il kilim e come viene utilizzato

Il kilim viene usato principalmente a scopo decorativo ma anche come tappeto da preghiera e di recente, soprattutto nelle case occidentali, viene appeso alle pareti come ornamento. La parola kilim deriva dal persiano “gelim” che significa “distendere” e in turco “kilim” si può tradurre con l’espressione “coperta grezza”.

Le caratteristiche del kilim

I kilim risultano meno resistenti dei tappeti tradizionali persiani perché non hanno il pelo che protegge l'ordito e la trama: i fili di ordito e trama vengono intrecciati strettamente in modo da realizzare una superficie piana, senza peli. I fili della trama, sono quasi sempre di lana e formano sia il disegno visibile che i giochi di colore, mentre i fili di ordito sono nascosti e possono essere sia di lana che di cotone, e talvolta anche di seta nei casi di kilim pregiati. I fili di ordito si possono vedere solo alle estremità, dove emergono come frangia che generalmente è legata in mazzetti.

La tecnica di lavorazione che caratterizza i kilim fa sì che questi tappeti siano double-face, cioè che abbiano lo stesso aspetto da entrambi i lati. La colorazione del filato viene effettuata con piante e minerali, il che contribuisce a dare ai kilim un aspetto naturale ed elegante.

I kilim presentano moltissimi motivi e colori diversi: principalmente si trovano motivi geometrici o floreali con dettagli squadrati dovuto alla tecnica di tessitura.

Proprio l’aspetto geometrico dei motivi fa si che i kilim siano facilmente adattabili ad ambienti dallo stile minimal: ne consegue un’altissima richiesta sul mercato soprattutto occidentale.