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Api, formiche, elefanti: il matriarcato negli animali

Non tutti lo sanno, ma il matriarcato esiste anche nel regno animale. Tra api, formiche ed elefanti, ecco tutte le specie dove la femmina è il sesso dominante

Non tutti lo sanno, ma il matriarcato esiste anche nel regno animale. Tra api, formiche ed elefanti, ecco tutte le specie dove la femmina è il sesso dominante

Che il matriarcato esista anche nel regno animale non è certo una novità, anche se spesso non ci si pensa. L’esempio più calzante è quello delle api, dove l’ape regina è una vera e propria matriarca, in una posizione dominante rispetto agli esemplari maschi della medesima specie.

Ma le api non sono l’unica specie animale in cui domina la femmina. Scopriamo insieme che cos’è il matriarcato negli animali e quali specie hanno il potere di sottomettere i maschi.

Cos'è il matriarcato negli animali

Secondo molteplici teorie, il matriarcato fu l’organizzazione originale dell’umanità. In epoca neolitica, le donne avevano il compito dell’organizzazione sociale e all’uomo venivano demandate attività più pratiche, quali la caccia, l’approvvigionamento e così via dicendo. Il capo supremo era quindi la donna. Successivamente, non è ben chiaro in quale momento storico, tale organizzazione venne poi sostituita su larga scala dal patriarcato.

In etologia, il termine matriarcato sta ad indicare tutte quelle specie animali dov’è la femmina a comandare. Per esempio, in una società (matriarcale) di elefanti, la matriarca è la femmina più anziana.

All’interno della gerarchia matriarcale negli animali è il leader femmina a prendere decisioni relative a cibo, migrazione, difesa e a qualsiasi altro aspetto relativo alla vita del branco.

Le specie dove "la regina" è femmina

Oltre alle già menzionate api, agli elefanti e alle formiche, fanno capo ad un sistema matriarcale anche le orche, i suricati, i bonobo e i lemuri.

Api

Per eccellenza, la leader femmina del regno animale è l’ape regina: a capo dell’alveare, nonché madre di tutti gli altri esemplari. Senza di lei, la colonia non esisterebbe poiché si tratta dell’unica che può riprodursi e deporre le uova.

Un alveare è composto per lo più da esemplari femminili che si occupano di lavorare, curare le larve e raccogliere il polline. A confermare il matriarcato nelle api troviamo il compito dei maschi, i quali hanno una funzione esclusivamente riproduttiva.

Formiche

Diverse per funzione e dimensioni, le formiche hanno importanti similitudini con le api. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un’organizzazione matriarcale, dove c’è una femmina dominante all’interno del formicaio che ha la funzione di deporre le uova, fecondarle e decidere la composizione del proprio gruppo sociale.

Elefanti

L’elefante è il più grande mammifero la cui struttura è organizzata secondo il matriarcato. Le mandrie, composte da diverse famiglie, sono sempre comandate da un leader femmina dato che sono in grado di individuare pericoli e predatori, scovare la presenza di acqua e interagire con gli esseri umani.

I maschi di elefante, invece, lasciano il gruppo per vivere in solitudine o insieme ad altri elefanti dello stesso sesso, ricongiungendosi alla mandria solo per la riproduzione.

Bonobo

Noti anche come scimpanzè nani, i bonobo sono tra i pochi primati che hanno una struttura organizzativa basata sulla leadership femminile. Tale scoperta la si deve al primatologo Takayoshi Kano, il quale si accorse che nei gruppi di bonobo non veniva esercitata alcuna violenza sulle femmine e che la loro struttura sociale si basava sulla cooperazione.

Le femmine di scimpanzè nano possiedono abilità di collaborazione che utilizzano per sottomettere i maschi del proprio gruppo.

Orche

Anche se il film Free Willy ci ha fatto innamorare delle orche, non dimentichiamoci che queste fanno parte dei mammiferi più pericolosi esistenti al mondo. Al di là di questa particolarità, però, anche le orche si basano sul matriarcato.

I gruppi di orche possono essere guidati da un singolo esemplare, in genere la femmina più anziana, oppure da più femmine che dividono tra loro gli incarichi. I loro cuccioli trascorrono la propria intera esistenza insieme alla mamma, anche da adulti, per questo un branco di orche può essere tranquillamente composto da più generazioni.

Suricato

Il suricato è una specie di mangusta che vive nell’Africa del sud ed è molto frequente incontrarlo nel deserto del Kalahari. Il branco è composto da circa 40 individui e il leader è quasi sempre femmina, a cui spettano compiti quali la protezione degli altri membri, la ricerca di cibo e di nuovi territori in caso di pericoli imminenti all’orizzonte.

Tra questi animali del deserto, anche se la femmina è considerata il membro alfa, anche i maschi ricoprono un ruolo molto importante all’interno della colonia. Essi si prendono cura dei cuccioli, svolgono mansioni di guardia e altre attività pratiche necessarie nel gruppo.

Lemuri

Come i bonobo, anche i lemuri sono primati in cui la leadership è tutta femminile. I gruppi di lemuri sono composti all’incirca da 15 esemplari e il comando è sempre mantenuto dagli esemplari femmina, le quali talvolta possono ricorrere alla violenza per raggiungere lo scopo.

Le femmine di lemure sono sempre le prime a mangiare nel gruppo e, se non sono sazie, possono anche rubare il cibo ai maschi. Ma non è tutto, se un esemplare maschio si sdraia in un’area scelta da una femmina per riposare, queste possono anche schiaffeggiarli e spingerli, senza ottenere alcuna reazione.

Lo strano caso dei leoni e delle leonesse

Infine, per la nostra rubrica “quando il capo è la femmina” troviamo un caso abbastanza curioso, quello dei leoni e delle leonesse.

Il cartone animato Il Re Leone ci ha insegnato che esiste un solo re della giungla che ricopre il ruolo di maschio alfa, anche grazie al ruolo di Mufasa che era riconosciuto e rispettato dal suo branco (ad eccezione del fratello Scar). Allo stesso tempo, però, tra i leoni sono le femmine quelle ad essere incaricate di trovare cibo ed inseguire le prede. Quindi, anche in questo caso possiamo parlare di matriarcato nel regno animale, poiché la sopravvivenza dell’intero branco dipende dagli esemplari femmina di leone.

Foto di copertina: fotopstryk - 123rf