Gatti
Gatti

Come spazzolare un gatto

Spazzolare il gatto fa bene alla sua salute e rafforza il legame con il proprietario. Scopri come come spazzolare il tuo gatto.

Spazzolare il gatto fa bene alla sua salute e rafforza il legame con il proprietario. Scopri come come spazzolare il tuo gatto.

Si pensa spesso che i gatti non abbiano bisogno di aiuti o incoraggiamenti particolari per quel che concerne la pulizia personale. È noto che sono animali estremamente puliti. La natura li ha dotati di un istinto per la pulizia particolarmente spiccato e dello “strumento” più adatto per provvedere da soli alle cure del preziosissimo mantello. La lingua del gatto funziona infatti come una vera e propria spazzola, grazie alle particolari protuberanze presenti sulla sua superficie.

Chi adotta un gatto è portato, insomma, a credere che bagnetti e spazzolate non siano necessari, se non in casi eccezionali.

Perché è importante spazzolare il gatto

Un piccolo aiuto nella toelette quotidiana non può però che fare bene ai nostri amici. Spazzolare e pettinare regolarmente un gatto:

  • Consente di rimuovere i peli morti che così non finiscono nel loro stomaco quando si leccano, trasformandosi nelle fastidiose palle di pelo.
  • Aiuta a prevenire la formazione di nodi inestricabili che, soprattutto nei gatti a pelo lungo, possono portare a irritazioni e problemi della cute sottostante come le dermatiti fastidiosissime e difficili poi da trattare.
  • Fornisce l'occasione perfetta per fare un check up dello stato di forma del gatto o controllare la presenza di parassiti esterni, di anomalie di cute e pelo, e di masse o noduli da sottoporre all'attenzione del veterinario.
  • Aiuta a rafforzare il legame tra il gatto e il proprietario.

Quest’ultimo è l’aspetto forse più importante che ogni proprietario di gatto non dovrebbe sottovalutare. In ogni caso il tempo impiegato a spazzolare il proprio quattro zampe è un investimento per la sua salute prima ancora che per la sua bellezza.

Quando e quanto spazzolare il gatto

I gatti in genere adorano essere spazzolati. Ricorda loro il continuo lisciargli il pelo di mamma gatta quando erano piccoli, soprattutto se li si abitua sin da piccoli. In questo senso un gatto può essere spazzolato anche tutti i giorni, solo per suo piacere.

Per mantenere pulito e in salute il mantello possono essere sufficienti, invece, una volta o due a settimana, a seconda che il vostro gatto abbia il pelo corto o lungo.

La durata del trattamento tra bellezza e relax varia a seconda anche dello stato del mantello. Se non presenta nodi difficili, è sufficiente una spazzolata, che può durare dai 5 ai 15 minuti, di più se sono presenti masse inestricabili di pelo annodato. Molto dipende quindi anche da quanto spesso spazzolate il gatto e da quanto gradisce la cosa.

Come fare

In commercio esistono molti prodotti e accessori più o meno specifici e professionali, ma alla fine si ha bisogno solo di una spazzola e di un pettine adatti al tipo di pelo del vostro amico. Per i gatti a pelo corto, ad esempio, la classica spazzola di plastica è perfetta.

  1. La prima regola è di non insistere troppo se il gatto si rifiuta, soprattutto le prime volte: riprovate in un secondo tempo, magari mentre sta per fare qualcosa di piacevole (ad esempio ricevere la pappa), così sarà più propenso a lasciarsi "torturare" da voi.
  2. Fate inoltre attenzione a non fargli male. In particolare evitate di tirare nei gatti a pelo lungo, in cui è più facile trovare dei nodi. Tenete il pelo tra il nodo e l'attaccatura del pelo e poi lavorate di pettine. In questo modo eviterete di tirare anche la pelle.
  3. Se poi il pelo dovesse essere troppo difficile da gestire per la quantità di nodi, prendete in considerazione un accessorio professionale specifico o, addirittura, l'intervento del toelettatore, se non altro per evitare che il gatto associ il momento della spazzolatura a qualcosa di negativo.

Photo © Yuri Arcurs - Fotolia.com

Tipsby Dea

Gatti trascurati

I gatti che non vengono toelettati regolarmente possono andare incontro a gravi problemi cutanei, accompagnati da prurito e rischio di sovrainfezioni, se l'animale inizia a grattarsi o a mordersi.