Gatti
Gatti

Come soccorrere un gatto aggredito da un cane

L’odio ancestrale tra cani e gatti che ci raccontiamo è un po’ sovrastimato. Si tratta di animali dal comportamento molto diverso che difficilmente condividerebbero la vita insieme. Tuttavia, se costretti una zuffa può sempre scapparci e di solito è il gatto a uscirne peggio. Questa guida ti spiega come soccorrere un gatto aggredito da un cane.

L’odio ancestrale tra cani e gatti che ci raccontiamo è un po’ sovrastimato. Si tratta di animali dal comportamento molto diverso che difficilmente condividerebbero la vita insieme. Tuttavia, se costretti una zuffa può sempre scapparci e di solito è il gatto a uscirne peggio. Questa guida ti spiega come soccorrere un gatto aggredito da un cane.

L’inimicizia ancestrale tra cani e gatti fa parte del bagaglio culturale dell’uomo da millenni. Un po’ meno di quello dei diretti interessati. L’odio raccontato da miti, favole e detti popolari è infatti un po’ sovrastimato. Si tratta di animali dal comportamento molto diverso che difficilmente condividerebbero la vita insieme se non costretti a farlo dalla comune frequentazione con l’essere umano.

Può succedere però che se lasciati liberi vengano a trovarsi uno di fronte all’altro e che sentendosi minacciati o non potendo andare ognuno per la propria strada come altrimenti farebbero, scoppi la zuffa. Il gatto ha armi affilate per difendersi e maggiori possibilità di fuga potendo infilarsi o arrampicarsi dove nessun cane arriva. Tuttavia, se ci sono feriti, è quello che di solito ne esce peggio, soprattutto con cani di grossa taglia. Vediamo come intervenire in questi casi.

Come soccorrere il gatto aggredito

  1. Non cercate di fermate la zuffa: se assistete all’aggressione cercate di richiamate l’attenzione dei due animali chiamandoli per nome, se lo sapete, o producendo un forte rumore oppure ancora tirando loro qualcosa che possa interessarli (una palla, un gioco, del cibo), ma non lanciatevi in mezzo a dividere i contendenti perché avreste la peggio.
  2. Avvicinatevi a recuperare il vostro gatto solo quando il cane si sarà allontanato o sarà stato recuperato dal suo padrone.
  3. Incaricate qualcuno di occuparsi di tutte le formalità burocratiche: prendere le generalità del proprietario (se presente o identificabile), di chiamare le autorità competenti (vigili che devono intervenire sul posto e Asl) e fare i rilievi del caso (vedi oltre).
  4. Portate il gatto in casa e adagiatelo in un posto tranquillo in modo che si calmi.
  5. Chiamate il veterinario e se non può venire a domicilio fatevi dire come trasportarlo anche in base ai sintomi e/o ferite che vedete. Prestate le prime cure, ma se il gatto è ferito gravemente o perde molto sangue non perdete tempo e portatelo all’ambulatorio più vicino senza esitare: la tempestività in questi casi potrebbe fare la differenza tra la vita o la morte dell’animale.

Denunciare è obbligatorio

La denuncia dell’accaduto alla ASL da parte del proprietario, dei vigili urbani e del veterinario è obbligatoria (Articolo 2052 del Codice Civile) ed è necessaria per poter imporre al proprietario del cane (se identificato) di sottoporre l’animale a controlli antirabbici necessari e di risarcire le spese da voi sostenute.

  • Se il proprietario del cane non viene identificato sarà il gatto vittima di aggressione a dover essere sottoposto alla lunga trafila di controlli (uno ogni 40 giorni) per dimostrare di non aver contratto la rabbia a spese del suo proprietario.
  • Nel caso in cui il proprietario non fosse presente o identificabile al momento del fatto, è consigliabile per chi resta a occuparsi di queste formalità raccogliere testimonianze dei presenti (con i nomi e un recapito telefonico) e scattare qualche foto del luogo, dell’aggressore e della vittima con le sue ferite.

Nella prossima guida vedremo invece cosa deve fare il proprietario dell'animale (cane o gatto) aggressore.

Photo © metrjohn - Fotolia.com

Tipsby Dea

Senza accordo c'è il Giudice

Non è detto che nello scontro tra cane e gatto sia sempre quest’ultimo ad avere la peggio o che vittime e aggressori non possano essere animali della stessa specie. Dal punto di vista clinico e burocratico non cambia molto: si soccorrono l’animale o gli animali feriti e si cerca di trovare un accordo per stabilire di chi è stata l’omessa custodia. Se non si trova bisogna rivolgersi al Giudice di pace presentando denuncia e querela.