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Perché il panda non è più a rischio estinzione

Il panda gigante non è più a rischio di estinzione e secondo la lista rossa IUCN è oggi classificato come vulnerabile. Le ultime news sull'icona degli animali giganti.

Il panda gigante non è più a rischio di estinzione e secondo la lista rossa IUCN è oggi classificato come vulnerabile. Le ultime news sull'icona degli animali giganti.

Non è vero che tutti gli animali in via di estinzione finiscono per scomparire dalla faccia della Terra. Ne è esempio il panda, il più tenero tra gli animali giganti, che era stato inserito nella lista rossa IUCN come specie ad altissimo rischio di scomparsa.

Oggi il panda è classificato come vulnerabile e, anche se non significa che sia completamente fuori pericolo, possiamo affermare con certezza che (per ora) il rischio è decisamente più basso rispetto a qualche anno fa.

I panda: da quando sono specie protetta

Tra gli animali in via di estinzione, il panda è il simbolo per eccellenza. Anche se già noto, praticamente da sempre, alle popolazioni cinese locali, fu scoperto dagli occidentali solo nel 1869 e più precisamente dal gesuita naturalista francese Armand David.

Il WWF è da oltre 50 anni impegnato nella salvaguardia di questo tenero animale solitario e da molto tempo lavora con estremo impegno per la conservazione della specie nel mondo.

Le cause per cui l’IUCN aveva inserito il panda negli animali a rischio di estinzione sono molteplici. La principale è sicuramente la deforestazione massiva causata dall’essere umano, che spinge i cuccioli di panda e gli adulti ad esporsi maggiormente al bracconaggio e ad altri rischi. Inoltre, soprattutto in Cina, dove questo animale vive in libertà, il disboscamento causato dalla costruzione di nuove strade, dighe e insediamenti urbani rende ancor più difficile per questo animale trovare i germogli di bambù necessari al suo sostentamento.

Non ci dovrebbe quindi stupire che il panda sia specie protetta e che il rischio di estinzione si sia notevolmente alzato negli ultimi anni.

panda

Perché non sono più a rischio estinzione

Fortunatamente, però, gli sforzi per salvaguardare l’icona mondiale degli animali giganti da tutta la comunità internazionale, tra cui appunto il WWF, hanno permesso di migliorarne le condizioni.

Nel corso di questi ultimi anni, in Cina sono state intraprese una serie di misure utili a rafforzare la protezione dei panda giganti e, più in generale, di tutti gli animali selvatici. Questo ha portato all’istituzione di 67 riserve naturali a loro riservate, proteggendo il 53,8% del loro habitat e il 66,8% dell’intera popolazione.

Inoltre, l’obiettivo è quello di continuare a concentrare gli sforzi e gli investimenti per rafforzare ulteriormente la protezione del panda gigante, sempre in conformità con i requisiti cinesi ed internazionali.

La popolazione mondiale di panda oggi

Tutte queste azioni hanno quindi portato ad un lievissimo incremento della popolazione. Secondo l’ultimo censimento a cura del WWF i panda in natura sono oggi 1.864, di cui 1.000 vivono nelle aree protette create in collaborazione con il governo cinese.

Perché non bisogna abbassare la guardia

Ad ogni modo, nonostante questa sia una bella notizia e un ottimo segnale di miglioramento, non è ancora il momento di abbassare la guardia per la sopravvivenza del panda gigante.

L’uomo è il più grande pericolo per gli animali che vivono in natura. L’edificazione massiva, seppur sia funzionale per lo sviluppo tecnologico, causa non pochi problemi alle specie selvatiche e se si continuerà in questa direzione distruttiva, per il panda (e per molti altri animali) non ci sarà più nulla da fare nel giro di pochi anni.

Curiosità sui panda

Tra le caratteristiche del panda più curiose ne troviamo una molto particolare relativa alla loro alimentazione. Seppur sia dotato di un tratto intestinale tipico dei carnivori, questo animale solitario e timido è in realtà diventato vegetariano.

Passa tra le 12 e le 16 ore al giorno a nutrirsi e può arrivare a mangiare fino a 40 kg di foglie al dì. Ecco perché ha bisogno di vivere in prossimità delle foreste di bambù.

Il ruolo diplomatico

Altra curiosità è il ruolo diplomatico del panda. Il panda gigante è da secoli utilizzato dalla Cina come strumento politico.

Nel VII secolo, una coppia di panda venne regalata all’imperatore giapponese per far sì che il paese del Sol Levante aprisse le sue porte alla cultura cinese. Nel 1941, dei panda vennero regalati agli Stati Uniti per il supporto durante il secondo conflitto mondiale e durante la Guerra Fredda furono utilizzati come dono e segno di vicinanza all’Unione Sovietica e alla Corea del Nord.

Successivamente, nel medesimo periodo, dei panda giganti furono regalati anche a Francia, Messico, Spagna, Germania e Giappone.

Insomma, un bel segno di amicizia a chi ancora amico non è.

Più recente è la storia di Tian Tian e Yang Guang, i due panda giganti dello zoo di Edimburgo rimandati a casa, in Cina, il 4 gennaio 2021.

Inizialmente destinati alla Norvegia, principale fornitore di salmone e altri prodotti ittici per il mercato cinese, i due poveri animali giganti sono stati vittima di uno screzio tra nazioni.

Nel 2010, il dissidente cinese Liu Xiaobo vinse il premio Nobel per la pace a Oslo. La Cina non prese bene la scelta norvegese e a farne le spese furono il contratto di fornitura ittica e Tian Tian con Yang Guang.

Individuato il nuovo partner commerciale, la Scozia, i due panda giganti vennero quindi donati al governo scozzese per essere esposti allo zoo di Edimburgo. Oggi, Tian Tian e Yang Guang sono invece tornati a casa, poiché il mantenimento era davvero troppo costoso.

Gli esemplari in cattività e i porno per panda

E se pensavi di aver letto tutto, eccoti un’altra curiosità sui panda.

Animale pigro per natura, il panda gigante non brilla di certo per performance sessuali, tantomeno in cattività. Da qui l’idea del Panda Breeding and Research Center di Chengdu: proiettare dei filmini “porno” con immagini di panda impegnati nella riproduzione.

Anche se fa sorridere, lo scopo dei porno per panda era quello di stimolare la libido degli esemplari che si sono spenti con la cattività al fine di salvaguardare la specie. Purtroppo, l’esperimento non ha dato i frutti sperati e, ad oggi, per migliorare le nascite si ricorre a sofisticate tecniche di fecondazione artificiale.

Insomma, non possiamo certo dire che i ricercatori non le abbiano provate tutte per salvare i panda giganti dalla strada quasi sicura di estinzione!

Foto di apertura: aaabbbccc - 123rf

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