Carriere e Visioni
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We Will Always Love You, Whitney Houston!

La vita e la carriera di una grande interprete, scomparsa l'11 febbraio 2012, attraverso le sue canzoni più belle e famose. 

La vita e la carriera di una grande interprete, scomparsa l'11 febbraio 2012, attraverso le sue canzoni più belle e famose. 

Endaaaaaaaaaaaaaaiai will always love youuuu. Quanti karaoke, in auto e sotto la doccia, dobbiamo a Whitney Houston. Un’artista straordinaria, che forse in tanti non abbiamo nemmeno vissuto davvero: diventata famosa a metà Anni ‘80, nel1992 ha praticamente interpretato sé stessa in un film con la star maschile del momento (Guardia del corpo e Kevin Costner, ovviamente), prima di intraprendere un rapido declino verso la fine del decennio, sotto i colpi dell’abuso di droghe e di un matrimonio violento. 11 febbraio 2012, questo il giorno in cui ci ha lasciato una delle voci più straordinarie di tutti i tempi, trovata morta in una stanza d'albergo a Beverly Hills. Annegamento accidentale nella vasca da bagno, in seguito ad un'eccessiva assunzione di droghe combinata all'aterosclerosi, questa la causa ufficiale del decesso. Ma ripercorriamo piuttosto la vita di Whitney Houston oltre 200 milioni tra album e singoli venduti, 6 Grammy e 22 American Music Awards, attraverso le sue canzoni.

You Give Good Love

Nata il 9 agosto 1963 a Newark, figlia della cantante Cissy Houston, nonché cugina di Dionne e Dee Dee Warwick, la piccola Whitney cresce circondata dalla musica. Canta, eccome se canta: la domenica mattina i fedeli si affollano nella New Hope Baptist Church di East Orange per sentirla cantare (prima nel coro, poi da solista). Da adolescente, frequenta i locali dove si esibisce la madre e ogni tanto sale sul palco: anche in questo caso sono applausi. Scoperta dal produttore Clive Davis, uno dei nomi più influenti della storia della discografia, nel 1985 pubblica il suo primo singolo: You Give Good Love, raggiunge la posizione numero 3 della Billboard Hot 100.

How Will I Know

Difficile pensare a un videoclip più Anni ‘80 di quello precedente. E invece quello di How Will I Know lo supera in scioltezza: più frizzante di Cyndi Lauper, Whitney Houston contende a Madonna lo scettro di regina del pop.

Greatest Love of All

L’esordio di Whitney Houston. Insieme a How Will I Know arrivano al primo posto della classifica anche Saving All My Love for You (che le vale il primo Grammy) e Greatest Love of All.

I Wanna Dance with Somebody (Who Loves Me)

È però soprattutto grazie a I Wanna Dance with Somebody (Who Loves Me), primo singolo del secondo album, che Whitney Houston diventa una delle cantanti più popolari al mondo. Altro Grammy e un posto sempiternamente assicurato nella scaletta di ogni serata danzante Lgbt+ che si rispetti (e non parlo per sentito dire).

All at Once

Di minor successo ma comunque memorabile è All at Once. Con questo brano si esibisce al Festival di Sanremo 1987, condotto da Pippo Baudo: standing ovation del pubblico che, alla richiesta del bis viene accontentato. Non vince il Festival solo perché è l’anno di Morandi-Ruggeri-Tozzi.

I Will Always Love You

Dopo aver inciso One Moment in Time per i Giochi Olimpici di Seul 1988, niente può fermare Whitney Houston. Che, nel 1992, arriva al cinema come protagonista di un film che in pratica racconta (romanzando un po’, magari) la sua vita di star assoluta. Con i pro, ma anche i contro. The Bodyguard – Guardia del corpo, al fianco di Kevin Costner: rimane nella storia I Will Always Love You, cover di un brano di Dolly Parton.

Run to You

Non è però I Will Always Love You a ricevere la candidatura all’Oscar per la miglior canzone, che Whitney Houston ottiene per Run to You e I Have Nothing. In entrambi i casi, nel video dei brani figurano scene dal film, alternati a sequenze (soprattutto primi piani, un classico) di Whitney Houston.

I’m Every Woman

Nello stesso album, Whiteny Houston inserisce anche la cover di I'm Every Woman, chiudendo in qualche modo un cerchio: nel 1978, all'età di 15 anni, ha cantato come voce di sottofondo nella canzone originale, incisa da Chaka Khan.

Exhale (Shoop Shoop)

Nel 1995 recita in Donne - Waiting to Exhale, incidendo per la colonna sonora ben tre singoli, tra cui il più noto è senz'altro Exhale (Shoop Shoop), l'ultima hit numero uno della cantante.

It's Not Right but It's Okay

L’album successivo My Love Is Your Love, del 1998, si rivela il più debole della carriera fino a questo momento (occhio, da adesso la “vera” Whitney Houston non c’è più), ma è comunque da ricordare e canticchiare It's Not Right but It's Okay.

When You Believe

L’Oscar sfuggito con Guardia del corpo arriva nel 1999 con Il principe d’Egitto: per la colonna sonora del film di animazione della DreamWorks, interpreta infatti insieme alla “nemicamica” Mariah Carey When You Believe. Da non credere, applausi.

If I Told You That

Non saranno gli ultimi, ma quasi. Nel 2000 esce il primo Greatest Hits di Whitney Houston. Che, per l’occasione, registra tre duetti inediti. Uno di essi è If I Told You That, con George Michael. Un altro gigante che, come lei, se ne andrà troppo presto.

I Look to You

Archiviati il quinto e sesto album, sinceramente dimenticabili, Whitney Houston nel 2009 dà alle stampe quello che sarà poi l’ultimo della carriera. Si intitola I Look to You e la title track è un grido di dolore da parte di una donna ormai alle corde, vittima dell’abuso di droghe e reduce dalla fine di un matrimonio violento con il collega Bobby Brown.

Celebrate

Dopo il lancio di I Look to You, Whitney Houston intraprende il suo primo tour mondiale in 11 anni. Ma alla fine manca poco. Prima del tragico addio, accidentale o meno, la cantante incide Celebrate per la colonna sonora del film Sparkle - La luce del successo, ispirato alla storia delle Supremes, in cui recita. Tornando al suoo amatissimo gospel e in chiesa, dove tutto era cominciato. Standing ovation, come e più che a Sanremo.