Società
Società

Dal 5G infetto ai microchip nei vaccini: le teorie del complotto spiegate bene

Di teorie del complotto il mondo è pieno. Scopriamo quali sono le principali, perché e come nascono, con Leonardo Bianchi, autore di Complotti! Da QAnon alla pandemia, cronache dal mondo capovolto.

Di teorie del complotto il mondo è pieno. Scopriamo quali sono le principali, perché e come nascono, con Leonardo Bianchi, autore di Complotti! Da QAnon alla pandemia, cronache dal mondo capovolto.

Gli Illuminati governano il mondo. Anzi, sono i rettiliani a farlo. Comunque c’è Soros di mezzo. Non potrebbero in ogni caso essere gli australiani, visto che l’Australia, appunto, non esiste. Ah, a proposito, lo sapete che la Terra è a) piatta oppure b) cava? Meglio concentrarsi sul nostro pianeta, d’altra parte sulla Luna non ci siamo mai stati… E di problemi ce ne sono, dalle scie chimiche, al 5G che ci fa male, come e più del Coronavirus, che in fondo è solo una scusa per impiantarci dei microchip.

Questo incipit, che a molti lettori di DeAbyDay potrà sembrare sconclusionato, secondo molte persone raccoglie invece diverse (se non tutte) verità: di teorie del complotto il mondo è pieno. E siamo quasi 8 miliardi, avete paura che non ci sia gente pronta a dar loro credito? Sul tema, a cui la pandemia ha dato nuova linfa, ha scritto un libro il collega Leonardo Bianchi: Complotti! Da QAnon alla pandemia, cronache dal mondo capovolto. E no, non sto ordendo un complotto per farvelo comprare.

Ciao Leonardo, iniziamo dalle basi. Che caratteristiche ha una teoria del complotto per essere tale?

La definizione base, in base a decenni di studi, è che la teoria del complotto è un’ipotesi su un gruppo di potere, che trama nell’ombra per arrivare a fini malevoli contro il bene collettivo. Nel corso degli anni sono diventate talmente complesse da aver portato l’esperto Michael Barkun a introdurre la categoria dei “supercomplotti”: una concatenazione di teorie, che spiega tutto ciò che ci circonda. Un esempio è QAnon.

Di cosa si tratta?

Questa teoria del complotto è nata su 4chan, da cui sono venute fuori tante sottoculture digitali e meme: nel 2017 un utente anonimo “Q” ha iniziato a fare presunte rivelazioni su una cricca di pedofili satanisti annidata nelle istituzioni americane: solo Trump, insieme ad altri patrioti, avrebbe potuto combatterli. QAnon, per sua natura un supercomplotto, ha inglobato ogni altra teoria possibile immaginabile, da JFK Jr. che non è davvero morto nel 1999 ma è anzi in realtà pronto a tornare, fino a tutte le ipotesi sulla pandemia, arma ingegnerizzata da Stati Uniti o Cina, con i vaccini usati come metodo occulto di sterminio della popolazione.

Quali sono le teorie del complotto più diffuse riguardanti il Covid-19?

Le teorie sono tante, nate contestualmente ai primi casi nel gennaio 2020. Si va da un estremo all’altro. Pandemia pianificata dall’alto da poteri forti mai identificati, da Bill Gates a Geroge Soros, con in mezzo ovviamente la complicità di governi vari. Fino all’opposto: il virus non esiste. La pandemia sarebbe in questo caso inventata, ma il fine ultimo rimarrebbe lo stesso. E qui viene fuori una costante: i complottisti non credono mai a una sola teoria, ma prendono il pacchetto completo. Credono a tutte le teorie, anche se sono in contrasto tra loro. Altre teorie vogliono i vaccini come terapia di sterminio che violerebbe il Codice di Norimberga, in quanto sperimentazione non approvata da nessuno. Secondo un’altra teoria, sostenuta dal premio Nobel Luc Montagnier, il Covid-19 sarebbe un virus “chimera”, uscito accidentalmente da un laboratorio dove si studiava il vaccino per l'Hiv. C’è poi la teoria del Grande Reset: pandemia pianificata, unita alla teoria del Nuovo Ordine Mondiale, presunto governo unico globale che, nella visione di estrema destra, porterà al dominio di socialismo e comunismo.

teorie del complotto

E per quanto riguarda il 5G?

Fa parte dello stesso piano. La presenza dei ripetitori coinciderebbe con i focolai, in quanto lo stesso utilizzo delle tecnologie 5G provocherebbe il Coronavirus. Secondo un’altra teoria, le radiazioni 5G indebolirebbero il sistema immunitario, rendendo così più facile il contagio.

In ogni caso c’è poi il vaccino con microchip. Questa teoria è nata da una dichiarazione di Bill Gates, volutamente travisata. Succede spesso?

Sì, una caratteristica primaria delle teoria del complotto è che partono sempre da un aggancio con la realtà, che viene poi distorta con collegamenti indebiti e illogici tra eventi slegati tra loro. Tu hai citato Bill Gates, ma ci sono diversi soggetti ricorrenti, su tutti George Soros. Altro elemento comune, presente pure in QAnon, è il fondo di antisemitismo.

Come se l’antisemitismo non avesse già fatto abbastanza danni…

Il gruppo di potere occulto che trama nell’ombra era al centro del Protocollo Savi di Sion, ovvero il falso complottista più famoso e letale nella storia dell’umanità: una delle basi dell’ascesa del nazismo e, dunque, del genocidio degli ebrei d’Europa. Nonostante i Protocolli fossero stati smentiti fin da subito, bollati come falsi, la cospirazione ebraica è rimasta come architrave di tante altre teorie del complotto successive. E questo ci porta a un’altra caratteristica dei complotti: nessuna teoria è nuova, ognuna nasce invece dal rimescolamento di altre precedenti, adattate ai tempi in cui si trovano. Ti faccio un esempio. QAnon sostiene che la cricca di pedofili satanisti rapisca i bambini non solo per abusarne, ma anche per ricavarne l’adrenocromo, sostanza dalle presunte proprietà psichedeliche e ringiovanenti: insomma, una versione aggiornata e riveduta dell’accusa del sangue mossa nei confronti degli ebrei già attorno all’anno Mille.

Quand’è che le teorie del complotto diventano pericolose?

Quando arrivano a disumanizzare una parte della popolazione, che diventa un bersaglio, un capro espiatorio. Negli ultimi anni la teoria più pericolosa è quella della grande sostituzione etnica, del genocidio dei bianchi, secondo cui tutti i cambiamenti demografici in corso nel mondo occidentale non sono frutto dei fenomeni migratori, ma di un piano ordito da potenze straniere insieme a élite interne corrotte, che hanno l’obiettivo di rimpiazzare la “razza” bianca, la popolazione autoctona. Di fronte a una minaccia del genere, c’è chi si sente legittimato ad agire con atti di violenza. Si chiama “Grande sostituzione” il manifesto dell’attentatore di Christchurch, che nel 2019 ha ucciso 50 musulmani in un doppio attacco. E anche il suo principale ispiratore, Anders Breivik, aderiva a un concetto similare, quello di “Eurabia”, secondo cui sarebbe in corso un’invasione islamica pianificata del continente europeo. Di fronte a questo complotto, ci sono due vie: attaccare i traditori interni, come è successo in Norvegia, oppure gli invasori, come in Nuova Zelanda. Un’altra cosa insidiosa è che non è diffusa in un solo recinto ideologico, ma anche nella politica più mainstream. Da Trump in giù, molti leader di partiti di destra l’hanno fatta propria. Notizia di questi giorni è la candidatura in Francia di Éric Zemmour, uno dei maggiori propagandisti della teoria della Grande sostituzione.

Suprematista bianco, di origine ebraico-berbera. Bene così. Altra domanda: c’è una teoria che non conoscevi e che ti ha stupito più di altre, durante la scrittura del libro?

L’ho già accennata all’inizio: quella riguardante John John Kennedy. È nata nell’ambito di QAnon ma non rientra nel suo “canone”, tant’è che lo stesso utente Q l’aveva disconosciuta anni fa, dichiarando che JFK Jr. è davvero morto in un incidente aereo nel 1999. Una fazione di QAnon l’ha però inglobato in uno dei mille rivoli del supercomplotto, rendendola un cult: il figlio di John Fitzgerald tornerà per sostenere Trump. Teoria basata sul nulla, in quanto come tutti gli altri Kennedy era democratico. Eppure, per mille motivi sconosciuti, c’è chi ci crede. E nelle ultime settimane questa teoria ha avuto un’evoluzione sorprendente, quando diverse persone si sono radunate a Dallas, nel punto in cui si verificò l’attentato a JFK nel 1963, ad attendere il ritorno di John John.

Il ritorno, mancato, del Messia.

È interessante come ci siano forti assonanze tra le teorie del complotto e le pseudo religioni, ma anche con le religioni tout court. QAnon è stata definita una iper-religione: un culto contemporaneo, moderno, che nella sua cosmogonia incorpora molti elementi della cultura pop. Lo stesso John John Kennedy era giovane, bello, ricco, famoso, una presenza fissa sui tabloid. Lo slogan di QAnon, “Dove va uno, andiamo tutti”, poi, è tratto da un film terribile uscito nel 1996: White Squall, in Italia L'Albatross - Oltre la tempesta. Questa teoria ha avuto un’evoluzione tale da diventare una corrente repubblicana: diversi deputati all’interno del partito, ormai trumpizzato, sono dichiaratamente seguaci di QAnon.

Nel complesso, però, possiamo dire che le teorie del complotto fanno più sorridere che preoccupare?

Non tutte sono letali, molte sono innocue: nascono e muoiono subito, basti pensare alla teoria secondo cui Avril Lavigne sarebbe morta diversi anni fa e sostituita da una sosia (un’attrice di nome Melissa Vandella, ndr). Le teorie del complotto hanno un elemento ludico, sfruttato spesso e volentieri dalla cultura pop, come dimostra il successo della serie tv X-Files o film come Ipotesi di complotto.

Abbiamo parlato tanto di Stati Uniti. Ma non ce l’abbiamo una teoria del complotto tutta nostra, italiana? Oltre a Draghi che secondo me un po' l’aspetto da rettiliano ce l’ha, per non parlare del cognome.

Essendo esponente dell’élite finanziaria europea, Mario Draghi è fisiologicamente al centro di varie teorie del complotto. Comunque, le teorie sono transnazionali e poi vengono adattate ai vari contesti, nessun Paese ha in realtà un complotto “autoprodotto” al 100%. La riprova di questa componente del complottismo si ritrova nel cosiddetto Italygate, ovvero la teoria completamente assurda secondo cui il nostro governo, attraverso Leonardo Spa, azienda leader nel settore della Difesa, avrebbe avuto un ruolo in brogli che avrebbero tolto la presidenza a Trump. Il quale poi non ha esitato a fomentarla, insieme ai suoi consiglieri più esagitati.