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La spesa di Ottobre

Selvatiche nei boschi d’autunno o coltivate, le castagne sono un concentrato di energia e sostanze preziose. E di ricordi di giornate fredde passate al caldo davanti al camino.

Selvatiche nei boschi d’autunno o coltivate, le castagne sono un concentrato di energia e sostanze preziose. E di ricordi di giornate fredde passate al caldo davanti al camino.

Selvatiche nei boschi d’autunno o coltivate, le castagne sono un concentrato di energia e sostanze preziose. E di ricordi di giornate fredde passate al caldo davanti al camino.

Il castagno è un pianta antica. In Italia i castagneti ricoprono una superficie molto vasta e ci regalano qualcosa come trecento varietà di frutti, che maturano tra ottobre e novembre e si sviluppano all’interno del riccio, una protezione naturale  dagli eventi atmosferici e dall’inquinamento.

Alimento unico nel suo genere, la castagna era in passato il pane e la polenta dei poveri.

Quali sono le sue caratteristiche? E’ bilanciata dal punto di vista nutrizionale. La castagna matura contiene molti carboidrati, proteine e grassi, fibre, una riserva di minerali (soprattutto potassio) da far invidia a qualsiasi cereale, e vitamina B2 e PP più di qualsiasi altro frutto.

Alcune varietà italiane si fregiano del marchio di qualità Igp (Indicazione Geografica Protetta) conferito dall’Unione Europea: tra queste la castagna del Mugello, quella del Monte Amiata, il Marrone di Castel del Rio.

In commercio si trovano anche i marroni, frutti (anzi semi, il frutto in realtà è il riccio!) che provengono da piante coltivate e innestate, più grossi e tondi delle castagne selvatiche. Si cucinano bolliti e glassati con lo zucchero (marrons glacés).

Le castagne si raccolgono (o si comprano) quando la buccia è intatta, di un colore marrone brillante e senza parti verdi. Non deve essere raggrinzita e deve aderire bene alla polpa. Per la conservazione, vanno distese su una superficie e lasciate seccare in un locale arieggiato.

 

Da cogliere al volo

 

Alchechengi: questo originale frutto è avvolto da una membrana chiusa che ricorda un palloncino di foglie secche. Il suo sapore è acidulo. Si utilizza generalmente nelle confetture, ma è ottimo anche ricoperto di cioccolato fuso. Gli alchechengi sono una miniera di vitamina C e di vitamina A.

Cachi: si consumano maturi, quando la buccia è sottile e la polpa tenera si può prendere con il cucchiaino. Sono ricchissimi di vitamina A, consigliati come ricostituente del sistema nervoso e come energetico. Le varietà più conosciute sono il Loto di Romagna, il Vaniglia della Campania, Il Fuyu, il Kawabata, il Suruga.

Tartufi: il più pregiato è quello bianco d’Alba che matura da ottobre a dicembre, ma anche il tartufo nero di Norcia è molto conosciuto e apprezzato. Cresce sottoterra nei boschi di querce, lecci, carpini, faggi, noccioli, pioppi. In cucina si utilizza per il suo aroma forte e particolare in molte preparazioni. Si grattugia crudo.

 

Di stagione adesso

Verdura: barbabietole, bietole, carciofi, cardi, carote, catalogna, cavoli, cicoria, finocchi, indivia, patate, porri, rape, scorzonera, sedano rapa, spinaci, verze, zucca.

Frutta: arance, corbezzoli, kiwi, limoni, mandarini, mandaranci, melagrane, mele, mele cotogne, noci, nocciole, pere.