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Martina Micciché: “Mestruare in crisi climatica”

Gli effetti della crisi climatica sul ciclo: ecco perché mestruare in un mondo con due gradi in più è sempre più difficile.

Gli effetti della crisi climatica sul ciclo: ecco perché mestruare in un mondo con due gradi in più è sempre più difficile.

Sesso in cambio di assorbenti. È baratto comune in quei paesi a Sud del mondo dove capita di non avere altra moneta di scambio all’infuori del proprio corpo.

La crisi climatica rende le fratture di questo sistema, iniquo e disfunzionale, sempre più profonde.

Si parla molto dell’impatto del ciclo mestruale sull’emergenza climatica. In termini di sistemi di produzione, di rifiuti. Molto poco, invece, degli effetti dell’emergenza climatica sul ciclo.

Ne abbiamo discusso con Martina Micciché, scienziata politica e fotoreporter specializzata in relazioni internazionali e politiche globali, nel corso del primo Festival al mondo dedicato alle mestruazioni, a Milano.

Il ciclo mestruale e l’accesso all’acqua

Viviamo in un pianeta in cui 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua. Più della metà della popolazione mondiale non ne ha abbastanza.

Viviamo in un mondo, inoltre, in cui l’educazione di genere fa sì che alle donne venga insegnato a fare sempre un passo indietro. A dare priorità ai bisogni degli altri abitanti della casa perché a loro sta la cura dell’altro. Cosa succede, quindi, quando bisogna scegliere per chi usare la poca acqua disponibile? Che le donne si lavano poco. O non si lavano affatto: “L’assenza di una risorsa idrica stabile – sottolinea Martina Micciché - rende più precaria la salute mestruale con l’insorgenza di svariate patologie tra cui infezioni batteriche che possono avere complicazioni fatali o andare a compromettere la salute riproduttiva”.

Conseguenza, quest’ultima, che ha un impatto drammatico sulla vita delle donne in quei contesti in cui il valore personale viene misurato sulla base della capacità di figliare: “Laddove esistono i matrimoni combinati, i matrimoni per dote, la figlia rischia di diventare un peso per l’economia domestica” - spiega l'esperta.

Crisi climatica e "period poverty"

Quando un evento ambientale improvviso colpisce un luogo tutti i servizi si interrompono. Interruzione di servizi vuol dire interruzione di trasporti. Ad essere trasportati sono i beni di consumo, tra cui gli assorbenti e i farmaci destinati alle persone che hanno cicli particolarmente dolorosi o patologie all’utero. “In situazioni di crisi come quelle che si scatenano con i disastri naturali - continua Martina - donne e ragazze faticano inoltre ad avere accesso ai servizi sanitari e igienici di base, come quelli necessari ad affrontare il ciclo mestruale. Sono costrette a stare a casa e, spesso, ad abbandonare la scuola”. Parliamo in questi casi di period poverty: condizione per cui si ha un accesso scarso a dispositivi, educazione mestruale e risorse di varia natura. La period poverty, aggravata dagli effetti della crisi climatica, interessa circa 2 milioni di persone: “In alcuni contesti dove la povertà è diffusa si innescano dinamiche altamente disfunzionali: le persone con le mestruazioni ricorrono al baratto: prestazioni sessuali in cambio di assorbenti”.

Il clima e la funzionalità dei prodotti mestruali

La crisi climatica lede anche la funzionalità dei prodotti mestruali: “Quando il corpo suda di più – spiega l’esperta - c’è un’insorgenza maggiore di irritazioni derivata anche dal fatto che gli assorbenti plastici subiscono l’impatto del calore, quindi potrebbe aumentare il rilascio di sostanze che potrebbero impattare sull’organismo delle persone che mestruano”.

Le età del ciclo

La crisi climatica può anche modificare il periodo di arrivo del menarca, la prima mestruazione.

In media le persone iniziano a mestruare attorno ai 12 anni. Secondo un’analisi recente la crisi climatica è in grado di alterare l’età dell’insorgenza del menarca, che può arrivare prima. O dopo. Questo comporta l’aumento di patologie cardiovascolari, ossee, conseguenze sul funzionamento dell’apparato riproduttivo, ma anche conseguenze sociali e culturali: “In quei paesi in cui c’è una coincidenza tra età da marito e prima mestruazione, ad esempio - commenta Martina -  il menarca sancisce la fine dell’età infantile e, nel mondo patriarcale, l’inizio dell’età della sessualizzazione. Questo vuol dire che c’è un incremento dell’ipersessualizzazione di persone molto giovani. Di contro, se il menarca arriva molto in ritardo, la conseguenza è un depauperamento della percezione del capitale biologico delle donne-bambine”. 

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Foto@Marianna Monte