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Tutti pronti per mangiare la carne sintetica?

Cos’è, come si produce e quanto sono sicuri gli alimenti da proteine animali coltivate in laboratorio, la cosiddetta carne sintetica?

Cos’è, come si produce e quanto sono sicuri gli alimenti da proteine animali coltivate in laboratorio, la cosiddetta carne sintetica?

Presto ovvieremo all’assurdità di dover allevare polli interi per nutrirci solo delle ali o della coscia: riprodurremo solo le parti che ci interessano con strumentazione adeguata”. Questa intenzione è attribuita a un Wiston Churchill in salda ascesa politica e futuro primo ministro inglese. Correva l’anno 1932 e questa previsione trova a quasi un secolo di distanza tutta la sua fondatezza.

La chiamiamo carne sintetica (o carne coltivata) e, seppur lontana dall’essere disponibile sulle nostre tavole, è da tempo al centro di una cospicua quota di investimenti economici che vedono start up, multinazionali, governi nazionali e star come Leonardo Di Caprio e Bill Gates uniti nella ricerca della formula esatta del cibo del futuro. Ma cos’è la carne sintetica? Quali sono le differenze rispetto alla carne plant based? I pro e contro da conoscere prima di farsi un parere e ripensare, perché no, la propria dieta.

Cos’è la carne sintetica

Per quanto riguarda la carne sintetica non siamo di fronte a un alimento per chi segue diete che escludano i prodotti di origine animale. Al contrario, la produzione di hamburger e bistecche coltivate origina dalla coltivazione in vitro di cellule animali che solo dopo un passaggio di moltiplicazione cellulare vengono trasformate in prodotti alimentari la cui composizione equivale alle carne convenzionali. La fonte proteica, insomma, non cambia. I passaggi, in sintesi, sono:

Sull’animale adulto viene effettuata una biopsia con prelievo di cellule staminali.

In laboratorio si coltivano queste cellule affinché possano moltiplicarsi velocemente e notevolmente, qui avviene anche una differenziazione delle cellule.

Raccolta del prodotto diversificato (da una cellula di partenza si può produrre potenzialmente fino a 80.000 hamburger)

Si trasforma la quantità di cellule animali cresciute esponenzialmente in alimenti che chiamiamo Carne sintetica.

Con questa nuova tecnologia le aziende produttrici intendono portare sul mercato prodotti “artificiali” competitivi rispetto alla carne “naturale”. La strada è in discesa se pensiamo che nel 2013 fu presentato per la prima volta l’hamburger realizzato con carne coltivata realizzato da un’università olandese, intendendo immettere sul mercato un'alternativa sintetica ai prodotti a base di carne naturale. Il primo hamburger di “carne sintetica” è stato realizzato nel 2013 da ricercatori di un'università olandese di Maastricht all’impopolare prezzo di qualche centinaio di migliaia di dollari. L’interesse crescente per questo business, va però detto, sta accelerando un processo di abbattimento dei costi e nel mondo la carne sintetica è già commercializzata: a Singapore è stata approvata a dicembre 2020 la commercializzazione di crocchette di pollo da carne coltivata e le prime portate sono state servite in un ristorante al costo 23 dollari.

Differenze tra carne sintetica e carne vegetale

A questo punto dovremmo già aver capito che la plant-based meat, ossia la carne vegetale, poco ha a che vedere con la carne sintetica. La componente di origine animale nella carne vegetale, anche detta carne vegana, è del tutto assente e si usa questa definizione per sottolineare l’ambizione a riprodurre alimenti che somiglino, ma non eguaglino la composizione, ai più tradizionali alimenti di origine animale: avremo così l’affettato di lupini, wurstel a base di faro e soia o di verdure.

Questi alimenti sono pensati per i consumatori che vogliano ridurre nella propria alimentazione per motivi etici, ambientali e sanitari il consumo di alimenti di origine animale.  Ma da un punto di vista nutrizionale sono valide alternative? Impossibile dare una risposta univoca. Alcuni prodotti contengono alta percentuale di sale e grassi mentre il contenuto proteico non è minore rispetto alle alternative tradizionali. Se si riflette sulla sostenibilità, l’analisi (riportata da Fao) su molti prodotti rivela che, se considerati per l’intero ciclo di vita produttiva, alcune alternative vegetali possono avere sicuramente avere un impatto ambientale inferiore rispetto alla carne bovina prodotta da allevamenti intensivi, ma potrebbero impattare maggiormente rispetto a carni bovine da allevamenti ben gestiti.

Quando ci si riferisce alla carne sintetica, è possibile che sia nominata anche:

  • Carne senza animali
  • Carne artificiale
  • Carne cell based (basata sulle cellule)
  • Carne in coltura cellulare
  • Carne “clean”, inteso come pulita, sostenibile
  • Carne cruelty free
  • Carne in vitro
  • Carne coltivata
  • Carne coltivata in laboratorio

La carne sintetica è sicura?

Come tutti i Novel food, anche questi prodotti per il consumo umano sono soggetti a rigidi controlli delle autorità competenti, in particolare l’Unione europea si muove compatta rispetto alle autorizzazioni concernenti i Novel food. In Europa, al momento la commercializzazione al pubblico non è autorizzata.

A oggi, tutte le valutazioni sui possibili rischi alimentari sono eseguite “caso per caso”, e non è ancora emerso alcun consenso univoco come valutazione. L’Organizzazione mondiale della Sanità e l’enciclopedia Britannica nel loro glossario specificano che per “carne” si intendono tutte le parti commestibili di un animale. Ma l’animale non è necessariamente coinvolto nella produzione delle cellule a base di questi nuovi elementi. Insomma, nulla che non avesse già pregustato 90 anni fa Wiston Churchill.