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La spesa di giugno

Tempo di aglio fresco: gustoso, benefico, ingrediente originale nelle insalate di stagione. Scopriamo le virtù del “bulbo della salute”.

Tempo di aglio fresco: gustoso, benefico, ingrediente originale nelle insalate di stagione. Scopriamo le virtù del “bulbo della salute”.

Tempo di aglio fresco: gustoso, benefico, ingrediente originale nelle insalate di stagione. Scopriamo le virtù del “bulbo della salute”.

I bulbi di aglio da consumare fresco si raccolgono in giugno e luglio, quando le foglie cominciano a seccare. La tradizione vuole che le varietà da consumare fresche siano quelle che si conservano con meno facilità, perché più delicate e precoci. Si tratta del Rosa primaticcio, il Rosa napoletano, il Rosso di Sulmona e il Rosa di Agrigento, caratterizzate dal bulbo di colore rosa. Si coltiva nei terreni leggeri, che permettono al bulbo di ingrossarsi agevolmente.

L’aglio da mangiar fresco va sbucciato con un coltellino e aggiunto crudo alle insalate: in questo modo manterrà integre le sue sostanze attive, aromatizzando con delicatezza. Il suo sapore, infatti è meno piccante di quello dell’aglio secco, ma più ricco d’aroma. Utile sapere che il bulbo schiacciato prima dell’uso e poi condito con un buon olio extra vergine di oliva:, conserva al meglio le sue preziose essenze volatili.

L’aglio fresco è, come l’aglio secco, ricco di prodigiose virtù extranutrizionali antisettiche, antibatteriche, antibiotiche, rinforzanti del sistema immunitario, anticancro, regolatrici della pressione sanguigna e antinfarto. Il suo consumo giornaliero, soprattutto in abbinamento ai legumi, è formidabile per abbassare il tasso di colesterolo nel sangue.

Si trova in commercio lavorato a mazzetti di tre bulbi, con tutta la parte verde delle foglie, che non vanno gettate, ma aggiunte alle insalate e alle pietanze, in quanto supervitaminiche (sono una miniera di vitamina A e C).

Effetto “olfatto”? No grazie!
Le erbe e i semi aromatici consumati insieme all’aglio favoriscono la digestione e fungono da “deodoranti” dell’alito. Per andare sul sicuro, sgranocchiare a fine pasto uno o due semi di cardamomo: il profumo fresco e intenso di questa spezia non teme rivali!

Di stagione adesso

Albicocche: per crescere l’albicocco ha bisogno sia del caldo sia del freddo. Un inverno troppo mite non gli assicura il riposo invernale e una primavera rigida può danneggiare i frutti. Le albicocche sono mature quando la buccia non ha più parti verdi, ma è completamente gialla.  

Ciliegie: il ciliegio è sensibile al freddo, una gelata tardiva può distruggere l’intero raccolto. Cresce bene nei terreni drenati, dove le radici possono penetrare in profondità e non soffrire mai di secchezza. Il ciliegio pieno di frutti è quello potato con i rami che, dal tronco centrale, vanno all’insù. La forma a coppa aperta dà un raccolto minore.

Ribes: può essere nero, rosso o bianco. Si coltiva nell’orto per il suo sapore molto gustoso, dolce e acidulo al tempo stesso, ma si trova anche selvatico nelle umide valli montane. La sua stagione è brevissima, circa due settimane. Il ribes migliore è quello con le bacche lucide, gonfie e sode. Aggiunto allo yogurt è una vera delizia!  

frutta di giugno


E poi...


VERDURA: asparagi, bietola, cetriolo, erbe di campo, fagiolini, fiori di zucca, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, piselli, pomodoro, ravanello, rucola, sedano, spinaci, zucchina.

FRUTTA: amarena, fragola, mora di gelso, nespola del giappone, pesca noce, prugna, lampone, uva spina.