Risparmio energetico
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Condizionatori mai sotto i 25 gradi: le nuove regole

Le misure, che scattano da maggio, riguardano la climatizzazione negli edifici pubblici. E dureranno, con limiti diversi per i mesi più freddi, fino al 31 marzo 2023.

Le misure, che scattano da maggio, riguardano la climatizzazione negli edifici pubblici. E dureranno, con limiti diversi per i mesi più freddi, fino al 31 marzo 2023.

La cosiddetta “Operazione Termostato” è andata a buon fine, almeno in ottica parlamentare. Con l’approvazione definitiva del decreto Bollette, dal primo maggio scattano le nuove regole sulla climatizzazione negli edifici pubblici: stop al condizionatore selvaggio, e non solo nel periodo estivo. Le nuove regole, con limiti ovviamente diversi a seconda del periodo, resteranno in vigore fino al 31 marzo del 2023.

Nuove regole per i condizionatori, il decreto

«Al fine di ridurre i consumi termici degli edifici e di ottenere un risparmio energetico annuo immediato, dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023 la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici pubblici, a esclusione degli edifici di cui all’articolo 3, comma 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, non deve essere superiore, in inverno, a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza, né inferiore, in estate, a 27 gradi centigradi, meno 2 gradi centigradi di tolleranza». Recita così il decreto Bollette.

Nuove regole per i condizionatori, i limiti da rispettare

Considerati i due gradi di tolleranza, durante l’estate negli edifici pubblici non si potrà scendere sotto i 25 gradi: rispetto agli attuali limiti, nei mesi estivi ci sarà un grado in più. In inverno, sempre negli stessi edifici il riscaldamento potrà arrivare ad un massimo di 21 gradi. La regola, come detto, non terminerà alla fine dell'estate: resterà in vigore fino al 31 marzo del 2023.

Nuove regole per i condizionatori, dove sono valide

Le nuove regole che scattano da maggio riguardano la climatizzazione negli edifici pubblici. Sì, ma quali edifici pubblici? Il decreto “tocca” la temperatura di scuole (ammesso che ci siano strutture scolastiche con i condizionatori d'aria) e sedi di enti locali, ma il comma 4 dell’articolo 3 esclude cliniche, ospedali e case di cura. Al momento le misure non riguardano le abitazioni private.

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Foto: expressiovisual@123rf.com

Nuove regole per i condizionatori, perché sono state adottate

Le misure sono state introdotta con un emendamento al decreto Bollette, per contrastare da un lato il caro energia e dall'altro cercare di limitare in qualche modo il consumo di elettricità e gas: a causa del conflitto in Ucraina, ci sono infatti anche problemi di approvvigionamento. In questo modo, sostengono i promotori dell'emendamento approvato a Montecitorio, nel 2022 sarà possibile ridurre il consumo di metano di 4 miliardi di euro.

Nuove regole per i condizionatori, le sanzioni previste

Con l'entrata in vigore della nuova regola scatteranno anche le prime multe ai trasgressori. Sono previste pesanti sanzioni in caso di infrazioni: da 500 a 3 mila euro. Tuttavia, ma non è ancora chiara la dinamica dei controlli, che saranno effettuati a campione, con ogni probabilità dagli ispettori del lavoro. Se poi le regole dovessero essere estese ai privati, i nodi in tal senso aumenterebbero.

Nuove regole per i condizionatori, quanti sono nelle case degli italiani

Come evidenziato da una recente ricerca dell’Istat, in Italia quasi una famiglia su due (48,8%) ha un sistema di condizionamento in casa, con un forte incremento rispetto al 2013 (29,4%): un’eventuale stretta di un grado sulle temperature nelle case porterebbe già oggi a un risparmi tra il 7 e l’8% dei consumi di gas. In attesa di capire cosa succederà negli spazi privati (tra abitazioni e aziende), il Governo sta valutando la possibilità di ridurre il numero dei lampioni accesi e le ore di illuminazione nelle città, così come di porre limiti all’accensione della luce nelle parti comuni dei condomini.

Foto apertura: dolgachov@123rf.com