Vivere eco
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Il cemento invade le coste italiane al ritmo di 8 km all'anno

Legambiente denuncia la situazione dei litorali italiani: il 51% delle coste è stato trasformato da case e palazzi.  

Legambiente denuncia la situazione dei litorali italiani: il 51% delle coste è stato trasformato da case e palazzi.  

Il 51% dei litorali italiani è stato invaso dal cemento e, se le politiche non cambieranno nei prossimi anni, la cifra è destinata a crescere. A denunciare la situazione è il rapporto Ambiente Italia 2016, a cura di Legambiente ed edito da Edizioni Ambiente.

Purtroppo negli ultimi decenni, al ritmo di 8 km all'anno, oltre metà dei paesaggi costieri sono stati inghiottiti dal cemento di palazzi, ville, alberghi ed ecomostri

Sono stati consumati ben 3.291 km dei 6.477 km di costa da Trieste a Ventimiglia comprese le due isole maggiori. In particolare 719,4 km sono occupati da industrie, porti e infrastrutture e 918,3 km sono stati colonizzati dai centri urbani.

Le regioni che detengono il primato di costa urbanizzata sono la Sicilia, la Calabria, la Puglia, il Lazio e la Campania. Nel decennio 2001-2011, secondo i dati Istat, sono sorti 700 edifici per km² sia in Sicilia che in Puglia, 600 in Calabria, 232 in Veneto, 308 in Friuli Venezia Giulia e 300 in Toscana, Basilicata e Sardegna. 

Oltre al consumo di suolo da parte del cemento l’altro problema che colpisce i litorali italiano è il fenomeno dell’erosione: l'habitat marino è costantemente messo alla prova dall'inquinamento.

Ben il 45% dei prelievi compiuti da Goletta Verde nel 2015 è risultato inquinato: i rifiuti plastici continuano a invadere spiagge e fondali marini e solo il 19% della costa, cioè 1.235 km, è sottoposta a vincoli di tutela.

La situazione già problematica è aggravata dai cambiamenti climatici che hanno impatti significativi sugli ecosistemi, sulla linea di costa e sulle aree urbane

I cambiamenti climatici insieme al fenomeno dell'innalzamento dei mari rendono i territori costieri più fragili e mettono anche in serio pericolo le persone.

I motivi della fragilità delle aree costiere italiane sono legati a problemi idrogeologici aggravati dalle conseguenze delle urbanizzazioni, sia legali che abusive. A ciò si aggiungono temporali, alluvioni e esondazioni che si ripetono con sempre maggior frequenza.

Foto © jsk12 - Fotolia.com
 

Tipsby Dea

Consumo di suolo

La diffusione di insediamenti a bassa densità, come ville e piccole case, riguarda 1.653,3 km di costa ovvero il 25% dell'intero litorale italiano.