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Dipendenza da videogiochi: i segnali d'allarme

Come si riconosce la dipendenza da videogiochi, e quali sono i segnali che devono far preoccupare un genitore?

Come si riconosce la dipendenza da videogiochi, e quali sono i segnali che devono far preoccupare un genitore?

La dipendenza da videogiochi è una patologia tipica dell’epoca iper-connessa e hi-tech in cui viviamo, di cui finiscono per soffrire soprattutto i più giovani, bambini e adolescenti che ancora stanno sviluppando le risorse necessarie per affrontare il mondo. Esistono però modi per curare la dipendenza dai videogiochi, a patto di riconoscerla e diagnosticarla.

La dipendenza dal “gaming”, e più in generale la cyber dipendenza, è un disturbo molto frequente e altrettanto insidioso, che se individuato in tempo può essere però curato consentendo al bambino di tornare a vivere una vita serena e piena di stimoli nel mondo reale, spingendolo ad abbandonare quello virtuale che assorbe tutte le sue energie. E proprio per aiutare i genitori a riconoscerla, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di inserirla nella International Classification of Desease, l’elenco che contiene tutte le patologie riconosciute usato per le diagnosi dai medici di tutto il mondo.

Come si riconosce la dipendenza da videogiochi

Sempre secondo l’Oms, la dipendenza da videogiochi si riconosce osservando attentamente il bambino o il ragazzo per cercare di capire la presenza, e l’influenza, di tre condizioni principali. La prima è che il bambino sia interessato soltanto a giocare, ogni momento del suo tempo libero (e anche di quello che dovrebbe trascorrere a scuola o a fare i compiti) e non manifesta emozioni o interessi nei confronti di altre cose, diventando di fatto completamente apatico.

L’ulteriore campanello d’allarme riguarda la mancanza di controllo su comportamenti che generano conseguenze negative: sa di dover andare a scuola e fare i compiti, ma il bisogno di giocare è talmente forte che lo spinge a rischiare la punizione piuttosto che smettere di giocare.

Foto: Refat Mamutov © 123RF.com

Infine, i genitori devono valutare l’eventuale presenza di problemi nella vita personale, familiare e sociale del bambino, oltre che la parte strettamente legata ai disturbi fisici: se il bambino si isola, non ha contatti né con i genitori né con i coetanei, non parla e non comunica ciò che pensa preferendo restare rinchiuso nella sua stanza a giocare tutto il giorno è il momento di preoccuparsi.

Idem se si notano disturbi del sonno (i videogiochi possono generare insonnia e, nei casi peggiori, anche crisi epilettica), irascibilità, mancanza di appetito e un generale deperimento legato al poco sonno, all’alimentazione scorretta e alla poca esposizione alla luce del sole e all’aria aperta.

Dipendenza da videogiochi: quando contattare il medico

Se più sintomi si manifestano nel bambino, la cosa migliore è portarlo da uno specialista perché possa valutare le sue condizioni e fornire indicazioni utili per combattere la dipendenza da videogiochi, fornendo una terapia e consigli per uscirne. Strategia che non vale soltanto quando a soffrirne sono i bambini o i ragazzi, ma anche quando la cyber dipendenza si presenta negli adulti.

Foto apertura: Christian Martinez Kempin © 123RF.com