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L’origami è l'arte di piegare la carta: la parola giapponese “origami” deriva da “ori” che significa “piegare” e “kami” che vuol dire “carta”. Si tratta di una tecnica giapponese molto antica che permette di realizzare figure di ogni tipo, piegando uno o diversi fogli di carta.

L'origine degli origami giapponesi è legata alla religione scintoista, non a caso in giapponese la parola “carta” e la parola “dei” si pronunciano entrambe “kami”.

Le prime forme di origami (go-hei) erano caratterizzate da semplici strisce di carta piegate per creare forme geometriche, che venivano impiegate per delimitare gli spazi sacri.

Alla base delle regole dell’origami vi sono i principi shintoisti del ciclo vitale e dell'accettazione della morte: la forma della carta rappresenta il tempio shintoista che viene ricostruito in un eterno ciclo vitale non perdendo mai la sua bellezza.

In anni più recenti abbiamo assistito a uno sviluppo dell'origami che, da tecnica rituale impiegata in cerimonie religiose e civili, si è trasformato in arte creativa.

Nella moderna tecnica del’origami si usano pochi tipi di piegature associate a una varietà pressoché infinita di modi per realizzare figure complesse.

Nell’origami moderno si parte da un foglio quadrato, le cui facce possono anche essere di un diverso colore, e si effettuano ripiegamenti successivi senza effettuare tagli: nell’origami tradizionale invece erano permessi i tagli e si partiva da basi non necessariamente quadrate.

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