Divertimento
Divertimento

La poesia secondo Guido Catalano: intervista all'autore

Abbiamo chiesto al poeta torinese Guido Catalano cosa significa essere la prima rock star che riempie i locali con un reading.

Abbiamo chiesto al poeta torinese Guido Catalano cosa significa essere la prima rock star che riempie i locali con un reading.

Quando si parla di poesia, le statistiche sembrano recitare un solenne requiem per questo genere letterario, tra i più difficili da pubblicare. Infatti, la poesia non vende. Ma riempie i locali, almeno quelli in cui Guido Catalano tiene i suoi reading. Durante l'intervista mi confessa: "Se mi avessero detto che avrei letto all'Alcatraz, non ci avrei creduto".

Così abbiamo chiesto a lui, in libreria con il suo ultimo libro "Ogni volta che mi baci muore un nazista" (Rizzoli), di spiegarci cos'è la poesia e come si vive da rock star del genere.

Tra i versi di "Ma che strano mondo è questo", c'è scritto "Poi è arrivata una tipa | che mi ha raccontato che una volta | un libraio le ha detto, riferendosi a me: | “Questo non è un poeta, è un rapper di merda”". Il problema con la poesia di Guido Catalano è proprio questo: riempie i locali, ma fa inorridire i puristi del genere. Troppo pop, troppo romantico, troppo famoso.

Catalano ha deciso di diventare un "poeta professionista vivente" a 17 anni. "Volevo diventare una rock star. Poi ho capito che forse non ce la facevo e ho ripiegato su poeta professionista vivente, che c'erano più posti liberi". E così ha fatto una sintesi delle due cose.

A tutti gli effetti lui è la prima vera rock star della poesia. Ama Charles Bukowski e Jacques Prévert, riempie i locali in cui fa i suoi reading, ha oltre 50 mila fan su Facebook, le sue poesie vengono citate come le canzoni dei Nirvana. E proprio ai musicisti ha rubato il segreto del suo successo.

"Mi muovo nello spazio e nel tempo, lo faccio da 15 anni, più come un musicista che uno che scrive. Ai luoghi deputati alla lettura di testi, ho prediletto i locali in cui si suona. Lavoro con i musicisti, perché volevo farlo: a 18 anni io stesso facevo parte di diversi gruppi. Poi ho iniziato a fare dei reading".

 

Un post condiviso da Guido Catalano (@catalanoguido) in data:

Quando è sul palco, ha una scaletta, proprio come una rock star. "A volte mi vengono richiesti dei pezzi, delle hit". Del resto, ci spiega, le poesie sono "canzoni con la musica incorporata. Devono avere musicalità e ritmo. Raccontano delle storie". Provate ad ascoltare il suo reading alla Scuola Holden, per capire di cosa sta parlando. Guido Catalano si ispira ai grandi cantautori: da De Gregori a Guccini, passando per Vasco Rossi, Battisti e Mogol, i suoi preferiti.

Dal palco il poeta torinese studia il suo pubblico. E vede cose che gli piacciono. "Quando sono sul palco vedo un pubblico attento. La gente si siede: è importante sedersi per concentrarsi, e questo lo facevano anche con Guccini. Vedo un pubblico giovane, un fattore secondo me positivo, sono per lo più 20enni, e al 70% sono donne. Si crea un'atmosfera amorosa reale".

Ma anche essere un poeta professionista vivente ha i suoi lati negativi. "Nel momento in cui fai una cosa fuori dagli schemi, - spiega Catalano - una serie di persone si arrabbiano perché gli rovini l'idea della poesia che non si vende e non si legge. Ed ecco che ti ritrovi gli odiatori sui social. Più sei conosciuto, più ti crei dei nemici. È un buon segno".

Il 21 marzo Guido Catalano sarà ancora l'ambasciatore di Pay with a Poem per Julius Meinl. "Mi piace doppiamente questa giornata. Perché inizia la primavera, io non sopporto il buio - mi racconta. - Il fatto che esista una giornata dedicata alla poesia è una cosa bella. Mi piace che esca da luoghi convenzionali. Anche se per me da 15 anni questa giornata avviene tutti i giorni".

Ma cos'è la poesia per Guido Catalano?

"Sicuramente, è diventata un mestiere che mi accompagna tutti i giorni, quando scrivo e quando leggo (ora sta rileggendo l'opera di Vivianne Lamarque, ndr.) Penso che alle volte si dà alla poesia un valore più alto rispetto alle altre arti. Il mio sogno è che la poesia sia alla portata di tutti, che sia più letta e più venduta".

Grazie ai social network, la poesia ha guadagnato molta vitalità: è condivisa, funziona. Secondo Guido Catalano perché è un prodotto di veloce lettura. Ma poi succedono cose strane: aumentando la quantità, la qualità si abbassa. Oppure, quando il poeta è famoso e amato come lui, gli arrivano richieste strane, "ma non di carattere sessuale" precisa.

"Mi chiedono di intervenire per sanare drammi d'amore. Mi hanno mandato foto o video di matrimoni dove sono state usate delle mie poesie. Mi scrivono chiedendomi consigli, come se fossi una persona che può risolvere dilemmi amorosi".

Anche se lui ci prova, con il progetto la "La posta del colon". "La storia più struggente che mi è capitata è quella di una ragazza il cui ragazzo aveva avuto un incidente. Mi ha chiesto di scrivergli una poesia per tirarlo su. In quel caso l'ho fatto".

In occasione dell'uscita del suo ultimo libro, Guido Catalano ha iniziato un nuovo tour (qui tutte le date). Durante i suoi spettacoli e nella vita, confessa di non avere una poesia preferita, ma ce n'è una che gli piace molto e legge sempre durante le sue performance. Ve la proponiamo qui.

Chiudi bene le finestre

E che ora fa lì da te?
che giorno è?
è estate?
c’è luce?
è già notte?
com’è la luna?
il sole picchia?
cosa vedi al mercato?
che frutti vedi quando vai al mercato?
che colori ci sono per strada?
che odori?
che puzze?
che profumi?

i tetti sono piatti o a punta?
ci sono alberi?
fiumi?
c’è un mare?
il lago?
si vedono montagne?
sei circondata dal cemento?
fa freddo?
i bambini giocano per strada?

e se ti guardi allo specchio?
cosa vedi quando ti vedi dentro lo specchio?
che occhi hai?
sei bella?
sono grandi i tuoi occhi?
e come li porti i capelli?
sono sciolti?
ricci?
sono corti?
prova a sorridere
com’è questo sorriso?
sai dirlo?

come sei vestita?
hai un vestito leggero colorato?
verde?
blu?
un maglione pesante?
che scarpe porti?
stai fumando?
sei nuda?
com’è la tua bocca?

da qualche parte c’è qualcuno?
di là nell’altra stanza c’è qualcuno che ti vuole bene?
che c’è?
ti senti sola?
cosa vedi dalla finestra adesso?
i rondoni?
volano bassi vero?
anche qui
vuol dire che sta arrivando il temporale
chiudi bene le finestre
siediti
fai un respiro lungo
se ce la fai
scrivimi una poesia.

“Ogni volta che mi baci muore un nazista” - Courtesy Guido Catalano © Rizzoli Libri