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Pulcinella & Co: la storia delle maschere di Carnevale più famose

Da quella di Pulcinella a quella di Arlecchino: ecco la storia delle maschere di Carnevale più amate di sempre. 

Da quella di Pulcinella a quella di Arlecchino: ecco la storia delle maschere di Carnevale più amate di sempre. 

L’arrivo del Carnevale ci serve su un piatto d’argento la possibilità di divertirci con i travestimenti e di dare libero sfogo alla fantasia.

C’è chi si lascia ispirare dai personaggi delle serie tv, chi dalle star del cinema o dai protagonisti dei cartoni più famosi, ma per un travestimento davvero originale perché non prendere spunto dalle maschere di Carnevale che hanno fatto la storia?

Arlecchino, Pulcinella, Balanzone, chi è alla ricerca di nuove, idee per Carnevale può prendere spunto proprio da questi personaggi così iconici per realizzare un travestimento ad hoc.

A chi ispirarsi? Magari conoscere meglio la storia delle maschere di Carnevale può essere d’aiuto! Ecco quello che c’è da sapere su quelle più famose.

La storia della maschera di Arlecchino

Foto: Facebook

Tra le maschere italiane più celebri c’è sicuramente quella di Arlecchino, il bimbo bergamasco, un po’ sbruffone, cresciuto in una famiglia povera. La storia narra che in occasione di una festa in maschera organizzata dalla scuola per Carnevale, le mamme degli altri scolari, sapendo che la madre di Arlecchino non disponeva del denaro necessario per acquistare un vestito per il figlio, hanno raccolto i pezzetti di stoffa degli abiti degli altri bambini e li hanno donati ad Arlecchino che ha così potuto sfoggiare un travestimento colorato e a dir poco originale.

La storia della maschera di Meneghino

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Il suo nome lascia subito intuire le sue origini e Meneghino infatti è la maschera milanese più famosa. Simpatico e un po’ burlone, Meneghino prendeva di mira i nobili e li sbeffeggiava per i loro vizi. La sua particolarità? Il suo viso è sempre scoperto, non indossa mai né la maschera né il make-up.

La storia della maschera di Brighella

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Come Arlecchino, anche Brighella è bergamasco ed è una delle maschere di Carnevale più conosciute. Furbo, calcolatore e a tratti opportunista, Brighella è un servo, capace di trasformarsi a seconda delle occasioni anche in cantante, musicista e ballerino, ma è soprattutto un abile imbroglione sempre pronto a ingannare e imbrogliare gli altri.

Le origini della maschera di Rugantino

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Maschera romana per eccellenza, Rugantino, un bulletto arrogante e sfrontato che si diverte a provocare gli altri. La sua è una vera e propria caricatura del gendarme ed è per questo che la sua maschera non è altro che la divisa della gendarmeria.

La storia della maschera di Balanzone

 

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È invece bolognese Balanzone, un personaggio dalla simpatia dilagante che ama esprimersi in dialetto usando ogni tanto anche qualche citazione latina. Un po’ medico, un po’ avvocato, è un personaggio simpatico e brontolone, che crede di esprimersi in modo impeccabile e di essere un gran dispensatore di consigli, ma che in realtà fa ridere tutti con i suoi sproloqui.

Le origini della maschera di Gianduja

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Contraddistinto dal suo panciotto rosso e giallo e il suo tipico codino, Gianduja, maschera torinese tra le più allegre di tutte. È un buongustaio, ama la buona cucina e soprattutto il vino e il suo nome deriva proprio da “Gioan d’la douja”, espressione tipica piemontese che significa proprio “Giovanni del boccale”.

La storia della maschera di Pantalone

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Famoso in tutto il mondo, Pantalone il dongiovanni veneziano con la passione per le donne più giovani. Lui è un ricco mercante affascinante, capace di conquistare ogni cortigiana che incontra sul suo cammino, ma quando è da solo può risultare piuttosto burbero e scortese.  La maschera di Pantalone nasce nella Commedia dell’Arte, dove era un vecchio che parlava con tipico accento veneziano. Pare che dal nome di questa maschera derivi quello dei pantaloni che indossiamo.

Le origini della maschera di Colombina

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Tra le maschere più amate, quella veneziana di Colombina, la compagna di Arlecchino che viene spesso corteggiata anche da Pantalone. Lei è una serva furba e un po’ ruffiana che ama beffare e deridere gli altri. Il personaggio della servetta è presente nella commedia dell'arte fin dalle origini con i nomi più svariati.

La storia di Pulcinella

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Non meno furbo Pulcinella, il servo napoletano che è un vero e proprio truffatore. Ciarlatano per eccellenza, passa il tempo per le strade della sua città cercando di guadagnare qualcosina a suon di inganni e fregature, ma in fondo ha un animo buono, è ingenuo e un po’ credulone e sono in molti ad approfittarsi di lui. La maschera di Pulcinella è apparsa per la prima volta nel 1300, il suo nome stava per “piccolo pulcino” ed era utilizzata per indicare una persona perditempo e scansafatiche.

La storia della maschera di Stenterello

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Maschera tipica fiorentina, Stenterello un personaggio che rappresenta il classico popolano di Firenze. Anche lui, come molte altre maschere tradizionali, è un servo saggio e un po’ chiacchierone, che si contraddistingue per la sua capacità di affrontare sempre le difficoltà della vita con il sorriso in faccia.