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Eros in musica: 10 canzoni italiane sul sesso (che non ti aspetti)

Davvero molto romatico "Il Cielo in una stanza" di Gino Paoli, eppure... Neanche "Gelato al cioccolato" di Pupo non è poi così perbene. Le canzoni italiane che non pensavi parlassero di sesso.

Davvero molto romatico "Il Cielo in una stanza" di Gino Paoli, eppure... Neanche "Gelato al cioccolato" di Pupo non è poi così perbene. Le canzoni italiane che non pensavi parlassero di sesso.

Non tutte sono esplicite come ‘Sbucciami’ («Coglimi, frutto fresco io sarò/Bevimi, la tua sete asciugherò/Sbucciami e la tua bocca addolcirò») di Cristiano Malgioglio o ‘Pensiero stupendo’ («E lei adesso sa che vorrei/Le mani, le sue/E poi un'altra volta noi due») di Patty Pravo. Nella storia della musica italiana sono davvero tante le canzoni che parlano di sesso, ma per allusioni. E alcune di esse sono davvero insospettabili. DeAbyDay ne ha selezionate dieci. Eccole.

Il cielo in una stanza – Gino Paoli

«Quando sei qui con me/Questa stanza non ha più pareti/Ma alberi/Alberi infiniti». Davvero molto romantico il testo del celebre brano scritto da Gino Paoli (e cantato inizialmente da Mina), in cui la stanza senza pareti ha però il soffitto viola: come ha svelato l’autore, la canzone parla dell’incontro con una prostituta in un bordello di Genova, riconoscibile proprio dal soffitto di questo colore.

L’importante è finire - Mina

Mina, di nuovo, con un testo di Cristiano Malgioglio (che citeremo ancora). Il brano, pubblicato nel 1975, parla di una donna che non vede l’ora di finire un rapporto sessuale con un uomo che non ama più: «Ad un tratto io sento/Afferrarmi le mani/Le mie gambe tremare/E poi e poi e poi e poi/Spegne adagio la luce/La sua bocca sul collo/Ha il respiro un po' caldo/Ho deciso lo mollo/Ma non so se poi farlo/O lasciarlo soffrire/L'importante è finire».

America – Gianna Nannini

Il primo grande successo di Gianna Nannini, datato 1979, non è un inno agli Stati Uniti, ma alla masturbazione (sia femminile che maschile): «E allora accarezzo la mia solitudine/Ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere/Fammi sognare lei si morde la bocca e si sente l'America/Fammi volare lui allunga la mano e si tocca l'America». Per la cronaca, la copertina del singolo raffigura la Statua della Libertà che impugna un vibratore al posto della fiaccola.

Gelato al cioccolato - Pupo

«Gelato al cioccolato dolce e un po' salato/tu, gelato al cioccolato/un bacio al cioccolato io te l'ho rubato/tu, gelato al cioccolato»: come raccontato da Pupo, il brano sarebbe stato ispirato da un’avventura con un ragazzo di colore in Tunisia. Da parte di chi? Dell’autore Cristiano Malgioglio, ovviamente. Che però, ha sempre smentito questa versione.

Il clarinetto – Renzo Arbore

Nel 1986 lo scandalo per il finto pancione sfoggiato da Loredana Bertè a Sanremo fece passare inosservato il testo chiaramente allusivo de ‘Il clarinetto’, che si classificò al secondo posto, caratterizzato da doppi sensi a tematica sessuale: «Metti che lei non è un'artista e con la musica non prova alcun diletto/Il clarinetto si butta un po' giù/Non c'è emozione né soddisfazione a suonar da soli il clarinetto/Ma dove sta una chitarrina per suonare insieme con il clarinetto jazz».

L’aiuola – Gianluca Grignani

«Ti raserò l'aiuola, quando ritorni da scuola/Ok ti voglio bene, ma molla le tue amiche sceme/E amore è come anarchia e dillo alla polizia/Vabbè sarà un difetto, ma per favore andiamo a letto». Che cosa rappresenterà mai questa famosa aiuola che il giardiniere Grignani voleva a tutti i costi rasare?

Rossetto e cioccolato – Ornella Vanoni

I peccati di gola e della carne si sposano alla perfezione in questo brano di Ornella Vanoni, inciso nel 1995. Qualche esempio? Scorrendo il testo si possono trovare espressioni come: «Le calze nere/Il latte bianco/E già si può vedere/Che piano sta montando», «Dolce dolcissimo e sconveniente/Coi bei peccati succede sempre» e «Si fa così/Per cominciare il gioco/E ci si mastica poco a poco».

Una carezza in un pugno – Adriano Celentano

«A mezzanotte sai/Che io ti penserò/Ovunque tu sarai, sei mia/E stringerò il cuscino fra le braccia mentre cercherò il tuo viso/Che splendido nell'ombra apparirà». Davvero molto poetico il testo di questo brano di Celentano, in cui un uomo, solo nel letto, pensa alla sua amata. Però poi succede questo: «Mi sembrerà di cogliere/Una stella in mezzo al ciel/Così tu non sarai lontano/Quando brillerai nella mia mano».

 Benvenuto – Donatella Rettore

Troppo facile pescare ‘Kobra’ nella provocante discografia di Donatella Rettore, viste le chiarissime allusioni sessuali. Scegliamo allora ‘Benvenuto’, grano inserito nello stesso album del 1980, che non è assolutamente da meno. Anzi: «Benvenuto così, come ho sempre sperato/Benvenuto dentro e innamorato/Benvenuto per sempre, sulla pancia e assetato/Benvenuto in gola e nel palato».

Sola – Nina Zilli

‘Una carezza in un pugno’ al femminile. Si potrebbe descrivere così ‘Sola’ di Nina Zilli, brano raffinato dove non si può non individuare un chiaro richiamo all’autoerotismo: «Sola e gli altri ballano/Mi piace farmi male/E ricordare la felicità cos’è/Sola anche prima di dormire/lo vedi fuori piove/e non, non migliora neanche quando ci sei tu».

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Foto di apertura: Copyright Raso/Lapresse