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Amori e famiglie in Salento

I luoghi e le suggestioni del film ‘Mine Vaganti'

I luoghi e le suggestioni del film ‘Mine Vaganti'

Mine vaganti è un film di Ferzan Özpetek del 2010 girato nel Salento, tra Lecce e dintorni. Il protagonista è Tommaso Cantone, un giovane pugliese che si è trasferito a Roma per essere indipendente. La trama si sviluppa attorno alla sua grande famiglia, i Cantone, una specie di clan di cui fanno parte la madre Stefania, il padre Vincenzo, la sorella Elena, il fratello maggiore Antonio, ma anche l'eccentrica zia Luciana e la nonna, saggia e comprensiva.

Tommaso è gay e a Roma riesce a vivere tranquillamente la sua omosessualità; deve però tornare a casa, dove la situazione è ben diversa. I suoi famigliari, tranne il fratello, non conoscono il suo ‘segreto’. Tommaso è deciso a rivelare la verità durante questo suo ‘viaggio alle origini’, ma verrà battuto sul tempo dal fratello, che inaspettatamente dice alla famiglia di essere anch’egli omosessuale. Le reazioni sono forti: Antonio viene cacciato di casa, Tommaso non rivela nulla e deve anche prendere le redini dell’azienda di famiglia, un pastificio.

Mine vaganti è un film sul tradizionalismo delle famiglie, sull’amore, sulla trasgressione e sull’accettazione dei sentimenti, il tutto su uno sfondo tipicamente salentino. La scena iniziale è stata girata nella Masseria Ceppano, immersa tra gli olivi nell'agro di Otranto.

La maggior parte del film è però ambientata a Lecce, dove abita la famiglia di Tommaso. Partiamo da piazza Sant’Oronzo, il ‘salotto’ della città, dove il padre (Ennio Fantastichini) presenta il figlio Tommaso (Riccardo Scamarcio), che manca da parecchio tempo, ai suoi presunti amici. Da lì i due vanno a sedersi in un bar, il noto Caffè Tito Schipa di via dei Fedele. Via Vittorio Emanuele è un’altra passerella di Lecce, che la madre e la zia percorrono tra un negozio e l’altro, cercando di dissimulare i loro problemi davanti ai concittadini. L’importante è far credere che tutto vada bene, non destare scandalo e possibilmente creare un poco di invidia.

Le scene all’interno della casa di famiglia sono state girate a Villa Materdomini, anche conosciuta come Villa Grassi, una dimora vuota completamente arredata dagli scenografi, che si trova sulla strada verso Monteroni. Le inquadrature esterne invece sono state ambientate in via Guglielmo Paladini 35, nella sede di palazzo Famularo, un palazzetto del Cinquecento con una bellissima terrazza che si affaccia su un giardino privato.

Porta Rudiae, in via Palmieri, una delle zone più conosciute di Lecce, è dove viene ambientato il flashback della nonna, quando ricorda il suo amore perduto. La splendida piazzetta Carducci fa da sfondo al litigio serale tra i due fratelli Tommaso e Antonio (Alessandro Preziosi).

Il corteo per il funerale della nonna si snoda lungo via Guglielmo Paladini, mentre la lettura del testamento avviene a palazzo dei Celestini, monumento barocco di Lecce, che insieme alla Basilica di Santa Croce costituisce un unico complesso. La nonna nel suo discorso dice: ‘Chi lo sa se questi luoghi avranno memoria di me. Se le statue, le facciate delle chiese, si ricorderanno il mio nome. Voglio camminare un'ultima volta per queste strade che mi hanno accolto tanti anni fa quando tutti mi chiamavano la toscana. Voglio vedere le pietre gialle, tutta quella luce che ti toglie il respiro. Se le strade conserveranno il rumore dei miei passi. La mia città, la città di Lecce, la devo salutare prima di partire.

Il pastificio di famiglia si trova lungo la SS16 Lecce-Maglie, qualche km a sud di Zollino, dove ha sede una vera azienda. Una delle scene più rappresentative dello splendido mare del Salento è quella in cui Tommaso, insieme ai suoi amici gay venuti da Roma, va a fare il bagno a Punta della Suina, un luogo meraviglioso che si raggiunge percorrendo il lungomare che porta da Gallipoli a Mancaversa, continuando in direzione Punta Pizzo.

Ferzan Özpetek ha dichiarato: ‘Lecce mi piace molto esteticamente. Ho scritto la storia per un posto che fosse lontano da Roma, ma poteva essere un posto qualsiasi, anche del nord; poi abbiamo ambientato tutto a Lecce, e ho voluto fare anche un omaggio a questa città che mi ha accolto in maniera meravigliosa.’