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In Svizzera il giardino delle Meraviglie

Gli edifici, le statue e la ricca vegetazione di Parco Scherrer

Gli edifici, le statue e la ricca vegetazione di Parco Scherrer

A circa mezz’ora di auto da Como, lungo le sponde svizzere del lago di Lugano che fronteggiano la cittadina italiana di Porto Ceresio, si trova il comune di Morcote, un pittoresco borgo conosciuto anche come ‘la perla del Ceresio’. Questo piccolo paese, adagiato sul pendio orientale del monte Arbostora, è una delle località più caratteristiche dell’intero Canton Ticino sia per la sua posizione suggestiva sia per le sue strade tortuose e gli edifici medievali perfettamente conservati.

Tra le attrattive principali del luogo c’è il bellissimo Parco Scherrer, un grazioso giardino fatto costruire su un pendio in riva al lago dal ricco industriale tessile Hermann Arthur Scherrer (1881-1956). Tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta del secolo scorso, infatti, il facoltoso imprenditore svizzero acquistò quella che era allora una vecchia casetta, dotata di stalla e a monte della quale si estendevano dei terrazzamenti adibiti a vigneto e un ombroso bosco di castagni. Egli desiderava fare di questo luogo la sua residenza, perciò, curò per prima cosa la ristrutturazione dell’edificio e, in seguito, si occupò in prima persona della riconversione del terreno a monte in uno splendido giardino botanico privato adornato di piante esotiche e orientali, quali cipressi, camelie, canfore, eucalipti, cedri, palme e boschetti di bambù.

In questo luogo, Scherrer decise di mettere a frutto la sua passione per il giardinaggio e l’arte, concentrando nel parco di casa sua tutto ciò che nel corso dei suoi molteplici viaggi in giro per il mondo aveva catturato la sua attenzione e solleticato la sua immaginazione, in modo da poterlo avere, per così dire, ‘a portata di mano’. Il parco divenne così un vero e proprio ‘giardino delle meraviglie’ nel quale piante, sculture ed edifici appartenenti a epoche diverse e provenienti dai quattro angoli della Terra si trovano a convivere armoniosamente fianco a fianco.

Nel 1965, infine, nove anni dopo la scomparsa di Arthur Scherrer, la moglie Amalia lasciò l’intera proprietà al comune di Morcote, con l’intento esplicito di renderlo fruibile al vasto pubblico, affinché tutti potessero godere delle sue bellezze e rendere idealmente omaggio al lavoro che per tanto tempo aveva impegnato e appassionato il marito.

Il giardino appare diviso in due zone: la prima dedicata all’area Mediterranea e la seconda all’Oriente. Dopo aver superato i due maestosi leoni marmorei che accolgono il visitatore all'entrata del parco, infatti, il cammino procede tra i ripiani dei giardini mediterranei in stile rinascimentale e barocco, adornati di fontane e statue che fanno capolino tra la vegetazione. Tra le ‘meraviglie’ di quest’area, su un terrazzamento si può vedere una fedele copia in scala ridotta dell’Eretteo, celeberrimo tempio del V secolo che si trova sull’Acropoli di Atene, e, poco più in alto, fanno la loro comparsa il Tempio del Sole e due statue, una raffigurante il dio Mercurio (divinità protettrice dei commerci) e l’altra una filatrice, per ricordare l’attività imprenditoriale di Scherrer.

Proseguendo il percorso e attraversando il boschetto di bambù fiancheggiato da aceri giapponesi, si giunge alla Casa del tè in stile siamese, detta anche ‘Casa delle diecimila delizie’, nella quale si trovano tappeti, vasi e suppellettili di provenienza cinese. A pochi passi sorge il piccolo Tempio di Nefertiti, dove, tra le altre cose, riposano le ceneri di Scherrer e di sua moglie: l’ingresso è sorvegliato dalle statue delle divinità egizie Sekhmet e Horus, mentre all’interno si può ammirare una copia del famoso busto della regina Nefertiti, copia dell’originale risalente al XIV secolo a.C. e ora custodito a Berlino, attorniato da colonne e pareti riccamente decorate con geroglifici, dipinti in stile egizio e motivi geometrici coloratissimi. Più avanti, infine, si scorgono il Tempio di Delfi, la Casa araba e la Palazzina indiana, tra palme e statue elefantine con la proboscide sollevata in segno beneaugurante.

Al termine di questo breve viaggio tra l’arte e la botanica di tempi e paesi lontani, il visitatore è sorpreso da una casa tipica lombardo-ticinese del 1300 con un loggiato ad arcate, ricostruita per rendere omaggio alla cultura svizzera e ora adibita a grotto, un ristorante caratteristico dove gustare i prodotti tipici di questa terra ammirando il panorama mozzafiato del lago.

www.morcote.ch