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Un giardino che si specchia nel lago

Villa Taranto, Pallanza e i suoi dintorni sul lago

Villa Taranto, Pallanza e i suoi dintorni sul lago

A rendere celeberrima Pallanza, uno dei due centri (l’altro è Intra) che costituiscono Verbania, è stato un capitano scozzese, Neil Mac Eacharn. Fu lui, infatti, che profuse un’enorme ricchezza nella creazione dei giardini di villa Taranto, una bellissima dimora che si affaccia sul lago Maggiore

Il parco è il più grande e recente dei giardini del golfo Borromeo e si trova in un angolo di Piemonte che vanta una splendida posizione panoramica. Mac Eacharn acquistò la villa di Pallanza, costruita nel 1875, dedicandola a un suo antenato che era stato nominato duca di Taranto da Napoleone e sistemò il parco tra il 1931 e il 1935, mettendo a dimora innumerevoli piante esotiche in un tradizionale impianto all’inglese, con fontane e vasche per l’acqua. Contraddicendo la leggenda dell’avarizia scozzese donò i giardini allo Stato nel 1952.

Oggi nel parco sono coltivate 20.000 varietà di piante: tra gli esemplari più rari ci sono una metasequoia proveniente dai londinesi Kew Gardens, una Picea spinulosa originaria dell’Himalaya e la Victoria amazonica, una delle ninfee più grandi del mondo. Straordinarie le fioriture primaverili dei tulipani e quelle estive e autunnali delle dalie.

Attiguo al giardino botanico di villa Taranto, sempre situato sul promontorio della Castagnola, c’è l’oratorio di San Remigio, costruito in stile romanico nel XII secolo; lo precede un portico cinquecentesco e all’interno conserva affreschi del XII-XVI secolo. Nelle vicinanze c’è anche villa San Remigio, eretta agli inizi del XX secolo, dove si cercò di coniugare romanticamente natura e architettura sull’esempio dei parchi e delle dimore già esistenti sul lago. Caratteristiche sono le balconate in facciata, sorrette da una galleria in roccia con porticato avente funzione di giardino d’inverno.

Il parco, ricco di terrazze a prato delimitate da specie esotiche, offre un insieme di ambienti diversi che nel loro complesso sintetizzano la storia dei luoghi verdi del tempo: si passa dall’orto medievale al frutteto, dal giardino della Letizia a quello dei Sospiri, che ha al centro l’esedra a mosaico con sette nicchie ornate da statue di divinità mitologiche.

Proseguendo la visita alla scoperta di Pallanza, a circa 1 km dal lungolago si incontra la chiesa della Madonna di Campagna, che conserva della fondazione medievale il campanile romanico, mentre il resto dell’edificio è in stile rinascimentale, con un elegante tiburio ottagonale che è ornato da un doppio ordine di loggette e sormontato da un lanternino. All’interno vi sono vetrate dipinte di epoca rinascimentale, affreschi cinquecenteschi di Bernardino Lanino e tele di Camillo Procaccini.

Nel centro di Pallanza, nel settecentesco palazzo Dugnani, ha sede il Museo storico e artistico del Verbano e del Paesaggio, dove sono conservati soprattutto dipinti di scuola piemontese e lombarda del XIX e XX secolo, la gipsoteca dello scultore Paolo Troubetzkoy (1866-1938) e sculture di Arturo Martini.

Pallanza venne unificata a Intra nel 1939 e così nacque Verbania, città che si estende in posizione panoramica sulla penisola che divide il golfo Borromeo dal ramo settentrionale del Lago Maggiore e che culmina nella già citata punta della Castagnola. Pallanza è affacciata sulla sponda settentrionale del golfo Borromeo, in vista delle isole Borromee e dei comuni di Baveno e Stresa. Intra è allungata sulla sponda del lago da un lato e sulle rive del torrente San Bernardino dall’altro.

Nei dintorni, più precisamente a ovest di Pallanza, c’è l’abitato medievale di Suna, che fa parte del comune di Verbania ed è situato sulle pendici del monte Rosso. Sul lungolago sorge la secentesca casa Ciola, con un bel cortile porticato. Uscendo dal paese s’incontra la romantica chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, nel cui interno è conservato il trittico cinquecentesco della Madonna col Bambino e Santi. A circa 3 km e mezzo da Suna, sulla strada per Cavandone, si trova uno dei più spettacolari alberi monumentali del Piemonte: un tasso vecchio di quattro secoli, alto più di otto metri e con una circonferenza di 3,5.

www.villataranto.it