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A Siviglia la Pasqua è più solenne

L’occasione di un viaggio in Andalusia, dal 24 al 31 marzo, offre la possibilità di assistere a una delle cerimonie più suggestive di tutta la Spagna.

L’occasione di un viaggio in Andalusia, dal 24 al 31 marzo, offre la possibilità di assistere a una delle cerimonie più suggestive di tutta la Spagna.

La primavera invita ai primi viaggi e spostamenti, e la Spagna è il luogo perfetto per una vacanza in questa stagione. Perché allora non scegliere l’Andalusia?
Clima mite, città bellissime, feste coinvolgenti. Siviglia, per esempio, ha tutti e tre i requisiti. In particolare, la manifestazione più spettacolare e impressionante si tiene durante la Settimana Santa, tra la Domenica delle Palme e quella di Pasqua: si chiama Semana Santa e celebra la Passione di Cristo con un apparato straordinario, che si prepara nel corso dell’anno.

Le processioni e i riti legati al periodo pasquale sono diffusi in tutta l’Andalusia:

a Siviglia l’evento risale probabilmente al XV secolo e coinvolge gran parte della popolazione. Le processioni si svolgono sia di giorno sia di notte, vi partecipano le 57 confraternite della città. Ognuna compie una processione di penitenza che muove dalla loro chiesa fino alla Cattedrale, percorrendo strade anche molto strette.

 
In processione sfilano i carri sfarzosamente allestiti con drappi e fiori che portano statue e figure di Cristo, della Madonna e anche scene dei Misteri. I componenti della confraternita assolvono varie funzioni e indossano abiti diversificati: sono i nazareni, i penitenti, i chierichetti e i portantini. Questi ultimi hanno il gravoso compito di trasportare i carri (pasos), mentre i nazareni sfilano nascosti dai caratteristici cappucci a forma di cono, che hanno il colore della confraternita. I penitenti, come dice il nome, hanno lo stesso abito dei nazareni ma hanno il volto scoperto: spesso camminano scalzi o portano una croce di legno.
 
Alle processioni partecipano fino a 60.000 persone: le donne, vestite di nero, portano sulla testa la caratteristica mantilla, velo in pizzo lavorato finemente, anch’esso del colore del lutto. Il momento culminante avviene nella notte tra il Giovedì e il Venerdì santo, quando le sei confraternite del Gran Potere, del Silenzio, della Macarena, dei Gitani, della Speranza di Triana e del Calvario muovono verso la cattedrale, seguite lungo la strada da circa un milione di spettatori.
 
La musica suonata dalle bande accompagna la processione, mentre il tamburo batte un ritmo ossessivo. Ogni tanto un canto interrompe la marcia: è la saeta, melodia antica che ha origine dal flamenco. Non crediate però che nei giorni della Settimana Santa la città viva un periodo lugubre: anzi, ci sono numerosi momenti di divertimento che preludono alla Feria de Abril (Fiera d’Aprile), dove il flamenco e le tapas la faranno da padroni.