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Andiamo a Marino per la Sagra dell’Uva!

Una delle feste più popolari che celebra la tradizione delle vendemmia e del vino si svolge in un paese dei Castelli Romani, a pochi passi da Roma.

Una delle feste più popolari che celebra la tradizione delle vendemmia e del vino si svolge in un paese dei Castelli Romani, a pochi passi da Roma.
Chi non conosce la famosa canzone in romanesco che dice: “Lo vedi, ecco Marino, la sagra c’è dell’uva, fontane che danno vino, quant’abbondanza c’è…”? La festa che si celebra a Marino, sui Castelli Romani, è una delle feste più famose e che ha come protagonista l’uva e il suo prodotto più nobile, il vino.
 
Quella che si terrà quest’anno, dal 2 al 5 ottobre, è l’edizione numero 91. La sagra fu introdotta negli anni Venti del Novecento e da allora, salvo poche interruzioni, è stata riproposta con successo immutato. Si potrebbe affermare infatti senza ombra di dubbio che si tratta della festa dell’Uva più famosa d’Italia.
 
Nei quattro giorni la città si popola di numerosi eventi: mercatini del gusto, degustazioni di vino, concerti. Un sontuoso corteggio storico rievoca la vittoria di Marcantonio Colonna nella battaglia di Lepanto del 1571; una solenne processione, poi, porta per le strade la statua della vergine del SS. Rosario e si conclude con la benedizione dell’uva.
 

Il momento più atteso ed emozionante, però, è quello del ‘miracolo’ delle fontane che danno vino:

dalle fontane, tra cui quella dei Quattro Mori, abbellita da decine di grappoli d’uva che ornano le figure di pietra, comincia a sgorgare il vino, per la gioia e la meraviglia delle decine di migliaia di visitatori accorsi per l’occasione.

 
La zona è percorsa dalla Strada del Vino dei Castelli Romani, che tocca i diversi paesi in collina (oltre alla stessa Marino, sorgono qui Ariccia, Genzano, Albano Laziale, Castel Gandolfo, Lanuvio, Frascati, Grottaferrata, Montecompatri e Velletri), dove l’agricoltura è prospera e le vigne producono in abbondanza quel vinello bianco e fresco che ristora nelle calde giornate estive.  
 
Qui il buon cibo e il buon bere sono le parole d’ordine: le osterie del luogo e anche quelle di Roma sono dette anche ‘fraschette’ perché, per indicare che lì si trovava il vino dei Castelli, l’oste era solito abbellire l’insegna esterna proprio con una frasca, un ramoscello d’albero con le foglie; inoltre un accogliente e fresco pergolato all’esterno è sempre pronto ad ricevere gli avventori. È la famosa porchetta di Ariccia il sapore perfetto per accompagnare il vino dei Castelli.