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Fava tonka: cos’è, come usarla e perché è pericolosa

La fava Tonka è il seme di un albero originario del Sud America che trova ampio impiego in cucina e in pasticceria. Scopriamo come usarla e quali sono le sue controindicazioni. 

La fava Tonka è il seme di un albero originario del Sud America che trova ampio impiego in cucina e in pasticceria. Scopriamo come usarla e quali sono le sue controindicazioni. 

Gli appassionati di pasticceria, quelli che non si accontentano della canonica torta di mele ma vanno alla ricerca di idee più ricercate, probabilmente prima o poi saranno incappati in qualche ricetta con le fave di tonka. Ma cosa sono esattamente? Dove si comprano? E quali sono le proprietà della fava Tonka? Scopriamo insieme qualcosa in più su questo seme che, oltre all’uso alimentare, è anche un aroma usato in profumeria. Ed esaminiamone i pro e i contro, tutt’altro che trascurabili.

Cos’è la fava Tonka?

La fava di Tonka o fava Tonka è un seme (chiamato cumaru) contenuto nel frutto dell’albero Dipteryx odorata. Questa pianta è originaria del Sud America e appartiene alla famiglia delle Fabacee o leguminose. L’arbusto può arrivare fino ai 25 metri d’altezza e cresce principalmente in Colombia, in Amazzonia, in Guyana e nell’isola di Trinidad. Le fave sono lunghe circa 3-4 centimetri, hanno colore scuro e un aspetto grinzoso dovuto al particolare processo di essiccazione al quale vengono sottoposte.

I semi della fava tonka

I semi della fava Tonka assomigliano vagamente al dattero e al loro interno contengono una sorta di mandorla biancastra. La pianta è arrivata in Europa a fine ‘700 dal Sudamerica grazie ai francesi, che ne isolarono il composto aromatico e ne avviarono la produzione.

Il profumo della fava tonka è avvolgente e leggermente speziato; il suo sapore è mandorlato-vanigliato con una punta di caramello o miele. Inoltre, le sue note aromatiche trovano ampio impiego nell’industria cosmetica, ma soprattutto in quella alimentare e dolciaria.

fava tonka

Foto vandycandy | 123rf

Profumo e sapore

La consistenza della fava Tonka ricorda quella del legno ma, al contrario di questo materiale, il suo profumo e il suo sapore sono più simili a una sorta di incontro tra mandorla, vaniglia e miele.

L’aroma, infatti, è dovuto alla presenza di un composto aromatico, la cumarina, che venne isolato per la prima volta nel 1868 e che è presente in molte altre specie vegetali (come ad esempio la cannella, la lavanda o la liquirizia).

Dove si trova in natura

Venezuela, Guyana e Brasile sono i principali produttori di fava Tonka, ma la stessa viene prodotta anche in Colombia e nelle isole Trinidad. Nella terra di origine questo prodotto è considerato un portafortuna, tanto che esistono anche dei veri e propri “riti propiziatori” nei quali viene utilizzata tale spezia. È il caso, ad esempio, della Guyana dove si pensa che i suoi semi possano addirittura realizzare i desideri e favorire la fertilità.

Proprietà e benefici della fava Tonka 

La fava Tonka trova ampio impiego in ambito culinario e in profumeria. Tuttavia, i semi hanno anche un leggero effetto sedativo e talvolta possono essere utilizzati anche come calmanti naturali per la tosse. Sotto forma di estratto fluido, ad esempio, vengono consigliati nel trattamento della pertosse.

Inoltre, gli stessi vengono apprezzati anche per le loro proprietà aromatiche, cosicché la spezia è considerata un sostituto ottimale della vanillina.

Controindicazioni (anche serie)

Il seme di fava Tonka ha un alto contenuto di cumarina, una particolare sostanza anticoagulante che è presente anche in altre tipologie di piante, vegetali e frutti e che in elevate quantità può diventare tossica.

Assunta in piccole dosi non desta preoccupazioni per la salute, tuttavia non è bene abusarne onde evitare spiacevoli controindicazioni (che tendono a manifestarsi nel tempo). È bene tenere presente, inoltre, che ne è sconsigliato l’uso a soggetti che hanno problemi di coagulazione del sangue, malformazioni epatiche e a chi è in terapia con farmaci anticoagulanti.

Addirittura i profumi con fava Tonka spesso sono arricchiti con molecole sintetiche, per evitare di eccedere con la cumarina che è un potenziale allergene.

A tal proposito l’Fda (ovvero l’ente americano che si occupa di salute) ha vietato il suo utilizzo negli USA, unitamente ad alcuni Stati europei che ne hanno bandito la commercializzazione considerandola illegale.

Come usare la fava Tonka in cucina 

La fava Tonka si può acquistare essiccata e ha un sapore simile a quello delle mandorle, con delle note leggermente speziate. Visto che il sapore della fava Tonka è piacevolmente vanigliato, può essere utilizzata per preparare molte ricette come dolci, budini, creme o abbinata al cioccolato e alla zucca.

In Sud America i semi vengono trasformati in una pasta dolce da aggiungere al latte, ma in Europa viene utilizzata principalmente grattugiata (e in piccole dosi). Le sue note aromatiche, inoltre, la rendono particolarmente indicata anche per preparare cocktail o mixata a whisky e a cognac.

Per fare i dolci

Per sfruttare al meglio l’aroma della fava Tonka in pasticceria quest’ultima viene grattugiata finissima e aggiunta ai composti solo all’ultimo momento. È un ingrediente ottimale per la preparazione di gelati, dolci, panna cotta, creme brulé e torte a base di mandorle. Basta una banale ricerca su Google per trovare decine di ricette con la fava Tonka e potersi sbizzarrire ai fornelli!

Dove comprare la fava tonka 

La fava Tonka non può essere acquistata negli Stati Uniti e anche in molti Paesi d’Europa. Ma allora dove si compra? In Italia è possibile reperirla nei negozi specializzati, in erboristeria o online.

Il prodotto è commercializzabile sotto forma di polvere o di semi essiccati. Il prezzo varia in base alla qualità dei semi stessi, tuttavia un importo medio oscilla tra i 20 e i 35 euro (per 100 grammi).

Foto apertura: splinex - 123RF