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Perdite bianche: cause e quando preoccuparsi

Qualsiasi donna ha piccole perdite bianche durante precise fasi del ciclo; in alcune circostanze, però, possono essere diverse dal solito e segnalare un'infezione in corso. Scopriamo di più.

Qualsiasi donna ha piccole perdite bianche durante precise fasi del ciclo; in alcune circostanze, però, possono essere diverse dal solito e segnalare un'infezione in corso. Scopriamo di più.

Ci sono argomenti di cui, per un tabù ancora duro a morire, si fatica a parlare pur vivendoli giorno per giorno. Tra questi c’è la salute intima. Qualsiasi donna ha piccole perdite bianche durante precise fasi del ciclo; e qualsiasi donna, prima o poi, nota che c’è qualcosa di diverso dal solito e si domanda il perché. Cerchiamo di fare il punto sulle perdite bianche vaginali, sulla loro funzione e sulle varie cause scatenanti.

Cosa sono le perdite intime bianche

Per capire cosa sono le perdite intime bianche, facciamo un brevissimo e sommario ripasso dell’anatomia femminile. Semplificando molto, il collo dell’utero – o, tecnicamente, cervice uterina – è quella formazione cilindrica che fa da congiunzione tra l’utero e la vagina. Lì ci sono svariate ghiandole che secernono muco, influenzate dagli ormoni sessuali femminili: ecco, queste secrezioni di muco sono proprio le perdite bianche, inodori e di consistenza liquida. In questo caso si parla di leucorrea fisiologica, perché è un processo che avviene naturalmente e non è correlato ad alcuna patologia. Nei prossimi paragrafi prenderemo in esame anche i casi particolari, in cui alla base ci sono profonde modificazioni ormonali, micosi o infezioni. 

Perdite bianche abbondanti: le possibili cause

Come già ricordato, la leucorrea è un qualcosa di fisiologico che non deve preoccupare. Anzi, il muco ha svariate funzioni preziose: tiene umido e lubrificato l’ambiente vaginale, funge da barriera protettiva contro le infezioni e facilita i rapporti sessuali (e il concepimento). Esistono anche situazioni in cui le perdite vaginali sono il sintomo di un’infezione: in questo caso però diversi segnali fanno intuire che c’è qualcosa che non va.

Ciclo in arrivo 

Di solito, prima dell’arrivo del ciclo mestruale le perdite bianche sono più abbondanti e hanno una consistenza densa e cremosa. Questo fenomeno è fisiologico e risulta più evidente per le donne che assumono la pillola anticoncezionale. Durante l’ovulazione, cioè nei giorni di massima fertilità, le perdite diventano più acquose e trasparenti.

In menopausa questa lubrificazione naturale viene meno e ciò può determinate prurito intimo, bruciore durante i rapporti (talvolta con lievi sanguinamenti), un senso di intorpidimento e difficoltà nella minzione. Anche questa condizione è fisiologica, ma ciò non significa che sia inevitabile: si può intervenire mediante alcuni trattamenti ad hoc. 

Eccitazione sessuale  

L’uomo reagisce all’eccitazione sessuale mediante l’erezione, la donna invece mediante la lubrificazione dei genitali; entrambe queste manifestazioni servono a preparare l’organismo al rapporto intimo. In questo caso il fluido secreto dall’apparato genitale femminile ha un aspetto fluido, trasparente e omogeneo.

Gravidanza 

Per l’effetto degli estrogeni, durante la gravidanza le perdite bianche sono presenti e, anzi, diventano più abbondanti man mano che si avvicina la data del parto. Si parla proprio di leucorrea gravidica. Se restano bianche o trasparenti, inodori e liquide, non c’è alcun motivo per preoccuparsi: se invece compaiono sintomi particolari o tracce di sangue, è il caso di rivolgersi prontamente al medico. In un periodo delicato come la gravidanza è ancora più importante non improvvisare cure fai da te e chiedere consiglio al proprio ginecologo per qualsiasi dubbio.

Infezioni 

Fin qui abbiamo descritto una situazione fisiologica. Bisogna sospettare che sia in corso un’infezione ogni volta in cui si assiste a una variazione nell’odore, nel colore e nella consistenza delle perdite, oppure se assumono un odore sgradevole, se compare un sanguinamento non legato al ciclo o, ancora, se sono molto più abbondanti del solito. Anche prurito, bruciore e indolenzimento sono segnali che meritano attenzione.

Tipi di perdite bianche 

Ma come si fa a capire se le perdite vaginali sono la spia di un problema o sono nella norma? Bisogna innanzitutto saperle osservare: ecco una breve guida per capire se si è in una situazione di normalità o meno.

Perdite tipo ricotta 

Di solito le perdite bianche e dense, dalla consistenza simile alla ricotta, sono la spia di un’infezione da candida. Si tratta di una micosi che quasi tutte le donne prima o poi manifestano nel corso della vita: talvolta causa soltanto un lieve prurito, in altri casi diventa più dolorosa soprattutto durante la minzione e i rapporti sessuali. Finché la candida è occasionale, può essere trattata efficacemente attraverso comuni farmaci da banco; se invece diventa recidivante, può essere utile anche correggere l’alimentazione.

Tipo albume 

Poco prima dell’ovulazione, cioè quando la fertilità è ai massimi livelli, gli estrogeni stimolano la produzione di abbondante muco viscoso ed elastico. Quest’ultimo crea un ambiente favorevole agli spermatozoi, facilitando il loro passaggio. È per questo motivo che, durante questi giorni del mese, le perdite vaginali sono trasparenti e hanno una consistenza che ricorda l’albume d’uovo.

Perdite cremose 

Ci sono diverse circostanze in cui le perdite vaginali possono assumere una consistenza cremosa. È normale che siano più dense durante la fase preovulatoria, quando la fertilità è più bassa. Se invece assomigliano a una crema, sono associate a prurito e hanno un odore particolare, potrebbe essere in corso una vaginosi batterica oppure una tricomoniasi, l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa nel mondo.

Tipo muco

Notare un po’ di muco negli slip è assolutamente normale perché, come descritto, le perdite vaginali altro non sono che muco secreto dalle ghiandole presenti nella cervice uterina. Se però assumono un colore giallo o verde è quasi certo che ci sia un’infezione in corso, tanto più se contestualmente si percepisce bruciore, prurito, dolore o un cattivo odore. 

Perdite granulose e di cattivo odore 

Come già ricordato, in presenza di una corretta igiene quotidiane le perdite dovrebbero essere inodori. Se la consistenza è inconsueta, granulosa e l’odore è sgradevole, è il caso di segnalarlo al medico di base o al ginecologo. Per capire di che infezione si tratta può essere necessario un tampone vaginale: è un esame semplice e immediato che non comporta alcuna preparazione particolare.

Perdite acquose  

Di solito le perdite acquose e trasparenti sono legate all’ovulazione e si presentano quindi in modo piuttosto regolare nei 2-3 giorni che stanno a metà tra un ciclo mestruale e il successivo. In tal caso dunque non c’è da preoccuparsi, anche se appaiono più abbondanti del solito.

Quando preoccuparsi

Come già spiegato, dovrebbe scattare un campanello d’allarme ogni volta in cui le perdite vaginali sono anomale per colore (non bianche o trasparenti, bensì verdi, gialle o marroni), consistenza (granulosa, a crema o a ricotta) o per odore (intenso o sgradevole). Anche i fastidi nella zona genitale, come il prurito o il bruciore, dovrebbero essere indagati. Non è – e non deve – essere normale sentire dolore durante la vita quotidiana o i rapporti sessuali. Una volta identificato il motivo, si può andare alla ricerca di terapie mirate. 

Foto apetura: spukkato / 123rf.com