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Perdite marroni: cosa sono e quali sono le possibili cause

Ti è mai capitato di notare delle perdite marroni? I medici le chiamano spotting, sono piuttosto comuni e possono avere significati molto diversi. Facciamo un po' di chiarezza.

Ti è mai capitato di notare delle perdite marroni? I medici le chiamano spotting, sono piuttosto comuni e possono avere significati molto diversi. Facciamo un po' di chiarezza.

Ci sono donne che istintivamente le vivono con spavento e altre che, per abitudine, quasi non ci fanno caso. Stiamo parlando delle perdite marroni, legate o meno al ciclo mestruale. Un sintomo che in realtà può avere parecchie cause che è bene imparare a distinguere. Vediamole insieme.

Cosa sono e da cosa dipendono le perdite marroni

I ginecologi usano il termine spotting per riferirsi a quelle perdite di sangue che si differenziano in modo evidente dalle mestruazioni: sono più scure, meno abbondanti, talvolta (ma non sempre) più dense. Partiamo da un presupposto: di base, la vagina dovrebbe perdere sangue soltanto durante le mestruazioni. Tutto il resto rappresenta un’anomalia. Un’anomalia che, finché rimane occasionale, può essere trascurabile; quando invece diventa la norma, o capita in periodi delicati come la gravidanza, è un segnale degno di attenzione.

Perdite marroni prima del ciclo

Forse prima o poi ti è capitato di notare piccole perdite marroni subito prima dell’arrivo del ciclo mestruale. Questo fenomeno tecnicamente si chiama spotting premestruale e, nella maggioranza dei casi, non è nulla di preoccupante. Deriva semplicemente dalle fluttuazioni ormonali (nello specifico, alla carenza di progesterone) oppure da una lieve irritazione o infiammazione del collo dell’utero. Finché non emergono altri sintomi dolorosi o insoliti, è tutto nella norma.

Perdite marroni dopo le mestruazioni 

E se le perdite marroni arrivano dopo le mestruazioni, e non prima? In questo caso è solo sangue che rimane all’interno della vagina e, “invecchiando”, assume una tonalità più scura. La consistenza densa si spiega col fatto che sia espulso insieme al muco; ma ti basta indossare un salvaslip e non avrai alcun problema. Ti conviene fare una telefonata al ginecologo soltanto se noti un odore forte o pungente.

Perdite marroni da impianto 

Se stai cercando di restare incinta e noti piccole perdite rosse o marroni dopo 7-10 giorni dal periodo dell’ovulazione, potrebbe essere una buona notizia! Potrebbero infatti essere le cosiddette perdite da impianto: ciò significa che l’embrione, annidandosi nella parete dell’utero, provoca la rottura di alcuni piccoli vasi sanguigni. L’indizio diventa ancora più chiaro se senti anche un’insolita stanchezza, un vago senso di nausea e una certa tensione al seno.

Perdite marroni in gravidanza

Se invece la gravidanza è già iniziata, le perdite marroni sono abbastanza frequenti, soprattutto nel primo trimestre. Se sono di scarsa entità e non sono accompagnate da dolori, di norma sono fisiologiche. Parlane comunque con il tuo ginecologo, perché la gravidanza è un periodo molto delicato e non è da escludere che le perdite di sangue siano il segnale di qualcosa che non va. Se invece senti dolori forti e improvvisi simili a crampi, e le perdite sono abbondanti, vai al pronto soccorso senza esitare.

Perdite marroni e menopausa 

Tra gli innumerevoli cambiamenti – più o meno graditi – portati dalla menopausa, c’è anche lo spotting. Le perdite marroni sono tipiche della perimenopausa, quella fase – che può durare anche diversi anni – in cui il corpo abbandona progressivamente l’età fertile, con tutti gli stravolgimenti ormonali che ciò comporta. In tal caso, di norma coincidono con l’ovulazione e possono provocare dolori paragonabili a quelli mestruali. 

Ma le perdite possono continuare anche quando la menopausa è ufficiale, cioè quando è passato più di un anno dall’ultimo ciclo mestruale. La causa numero uno è l’atrofia vulvo vaginale: i tessuti si assottigliano, diventano più fragili e il risultato è una spiacevole combinazione di prurito intimo, secchezza vaginale, dolore durante i rapporti e – appunto – piccole perdite di sangue.

Già questa condizione, di per sé, merita di essere discussa col ginecologo. Se trascurata, infatti, alla lunga compromette parecchio la qualità della vita. Oltretutto, le perdite ematiche potrebbero essere anche la spia di polipi endometriali, iperplasia endometriale o anche di tumori. Insomma, nel dubbio è meglio fare un controllo in più, per captare sul nascere eventuali problemi.

Perdite marroni e pillola contraccettiva 

Finora abbiamo parlato di ciclo mestruale, gravidanza e menopausa, ma le perdite marroni possono capitare anche se prendi la pillola? Ebbene sì. Se hai iniziato ad assumerla solo da qualche mese, è tutto più che normale: è solo il tuo corpo che si adatta piano piano ai cambiamenti ormonali. 

Se invece di mesi ne sono passati parecchi e lo spotting continua, allora ci sono due possibilità. La prima: sei sicura di aver sempre preso la pillola tutti i giorni, all’orario giusto? Se non è così, attenzione, perché anche la sicurezza ne risente. La seconda possibilità, invece, è che quella specifica pillola non sia l’ideale per te: discutine con il tuo ginecologo per valutare insieme un’alternativa.

Perdite marroni ma non arriva il ciclo

Può anche succedere che lo spotting arrivi… e il ciclo no. Esclusa l’eventualità di una gravidanza, può trattarsi banalmente di un periodo di forte stress, magari accompagnato da orari e ritmi un po’ sballati rispetto al solito. Se però lo spotting arriva a sostituire il ciclo, e lo fa stabilmente, mese dopo mese, una visita di controllo è d’obbligo. Alla base potrebbero problemi ormonali, disfunzioni alla tiroide, sindrome dell’ovaio policistico e altri problemi che è bene indagare.

Quando contattare il medico

Ricapitolando, quando vale la pena di segnalare le perdite marroni al medico?

  • se sono accompagnate da forti dolori addominali o pelvici;
  • se sono associate a bruciore e prurito;
  • se hanno un odore forte e sgradevole;
  • se ti trovi in stato di gravidanza;
  • se sospetti una gravidanza a seguito di rapporti non protetti;
  • se le mestruazioni sono in ritardo, o non arrivano da qualche mese;
  • se contestualmente ti è venuta la febbre;
  • se le perdite si trasformano in un flusso più abbondante, slegato dalle mestruazioni;
  • se prendi stabilmente la pillola anticoncezionale;
  • se sei in perimenopausa o menopausa.

Possibili complicazioni 

Ormai avrai capito che lo spotting non è una malattia, ma può essere un sintomo di tante condizioni diverse. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di banali fluttuazioni ormonali che, al più, puoi discutere con il tuo ginecologo (per esempio cambiando pillola concezionale, se la assumi). C’è però la probabilità che alla base ci siano condizioni più importanti, tra cui:

  • cisti ovariche;
  • polipi endometriali;
  • iperplasia endometriale;
  • fibromi uterini;
  • gravidanza extrauterina;
  • aborto spontaneo;
  • infezioni;
  • patologie tumorali. 

Ciò non significa che alla prima perdita marrone tu debba sospettare una grave malattia: è semplicemente un segnale che va osservato e riferito al medico, che prescriverà eventuali approfondimenti.

Diagnosi

Se ti senti un po’ disorientata, abbi fiducia nel tuo ginecologo: sarà lui a fare tutti gli accertamenti del caso. A seconda della tua condizione specifica, potrebbe consigliare:

  • la normale visita ginecologica;
  • l’ecografia pelvica o transvaginale;
  • gli esami del sangue;
  • il pap test, la colposcopia o (più di rado) la biopsia del collo dell’utero;
  • il tampone per misurare il pH vaginale;
  • l’isteroscopia diagnostica per escludere problemi più seri.

Cura

Da questa descrizione è chiaro come non esista “la” cura per lo spotting: esistono accorgimenti, controlli o vere e proprie terapie che vanno scelti sulla base delle sue cause. Anzi, in certi casi (per esempio con le perdite marroni prima o dopo il ciclo) non dovrai fare assolutamente nulla!

 

Foto copertina: flisakd / 123rf.com