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Speciale mestruazioni: fra tabù, conquiste e false credenze

PEOPLE: L'ATTUALITA'
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Sincronizzazione del ciclo: la scienza lo smentisce, ma...

Uno studio del 1971 aveva dichiarato di aver dimostrato scientificamente il fenomeno, ma ricerche successive hanno ridotto la teoria a mera legittimazione della coesione femminile.

Uno studio del 1971 aveva dichiarato di aver dimostrato scientificamente il fenomeno, ma ricerche successive hanno ridotto la teoria a mera legittimazione della coesione femminile.

Quando molte donne trascorrono molto tempo insieme, si pensa che il ciclo mestruale di tutte si setti sullo stesso giorno. Si cercano i segnali di una sincronicità e si esclama, tra crampi e sospiri, un complice “Anche tu?...”, riconoscendo in un'altra compagna gli stessi sintomi di quella che per molte è una malattia mensile.

Nel 1971 Martha McClintock portò a termine uno studio che elevò questo fenomeno a teoria scientifica, formulando la “mestrual synchrony”, cioè la teoria del sincronismo mestruale. Secondo gli scienziati di allora, le prove raccolte per lo studio erano sufficienti a provare l’esistenza di questa sincronia. Tuttavia era una “scoperta” figlia del suo tempo, cioè del femminismo. La “mestrual synchrony” mirava a enfatizzare la coesione tra le donne, quindi – dopo lunghi anni – lo studio venne ridimensionato a mera osservazione sociale.

Ma quindi è vero che un gruppo di donne riesce a sincronizzare il proprio ciclo mestruale?

La rivista scientifica“Snoopes” ha ricostruito i dati sulla tesi del sincronismo mestruale, mettendo in evidenza le criticità dello studio di McClintock e definendo una bufala la sua teoria. Prima di dichiararlo inattendibile, sono stati prima di tutto analizzati gli errori della ricerca. In primo luogo l'osservazione era stata fatta su una scala ridotta poiché condotto solo in un college femminile, su un campione di appena 235 donne, sulla base di soli otto cicli mestruali.

I dati sul ciclo mestruale, durante lo studio, venivano forniti in maniera autonoma dalle ragazze in esame e per questo non potevano considerarsi completamente attendibili. In più, non si riusciva a dare una concreta definizione della vicinanza necessaria affinché il fenomeno si verificasse. Lo studio inoltre non teneva conto delle normali variazioni dei tempi mestruali nel corso dell’anno.

Proprio queste variazioni avrebbero condizionato la buona riuscita dello studio di McClintock perché, proprio in virtù di queste oscillazioni, le date dei cicli mestruali si avvicinavano e si allontanavano, dando un'illusione di temporanea sincronicità.

Tutti gli studi svolti successivamente su campioni più ampi hanno smentito la teoria della sincronia mestruale, come la ricerca dell’Università di Oxford condotta su un campione di 1.500 donne che hanno vissuto a stretto contatto per più di tre mesi, per otto ore al giorno, producendo più prove a favore della divergenza del periodo mestruale che a favore. Per cui, se il proprio ciclo coincide con quello della propria collega di lavoro o della compagna di banco, non cercate arcane affinità elettive: si tratta per certo di una coincidenza