Psiche
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Misofonia, quando i suoni diventano intollerabili

Avete mai visto qualcuno che viene preso da uno scatto di rabbia e profonda ansia solo per aver sentito masticare rumorosamente o russare? Probabilmente quel qualcuno è affetto da misofonia; non è una vera e propria patologia, ma una condizione che può interferire parecchio con la vita quotidiana.

Avete mai visto qualcuno che viene preso da uno scatto di rabbia e profonda ansia solo per aver sentito masticare rumorosamente o russare? Probabilmente quel qualcuno è affetto da misofonia; non è una vera e propria patologia, ma una condizione che può interferire parecchio con la vita quotidiana.

Chiunque reagirebbe con uno scatto di repulsione al solo pensiero del gesso che stride sulla lavagna. Ma c’è anche chi manifesta una reazione ancora peggiore di fronte a suoni ben più comuni, come quello di una persona che cammina indossando scarpe col tacco o mastica un chewing gum. In questo caso siamo alle prese con la misofonia, una particolare sensibilità al suono che più complicare parecchio la vita quotidiana. Ed è molto più diffusa di quanto sembri.

Cos'è la misofonia?

Per chi soffre di misofonia, ci sono alcuni rumori insopportabili che provocano reazioni di fastidio improvvise e incontrollabili. Reazioni che vanno dal semplice disagio fino agli scatti di rabbia, all’aggressività improvvisa, a pesanti stati di ansia e agitazione o a reazioni evitanti che possono sfociare in attacchi di panico

La misofonia in psicologia e otorinolaringoiatria è studiata dai primi anni Duemila, ma ad oggi non è stata ufficialmente classificata tra le patologie fisiche o psichiatriche; alcuni studiosi sottolineano però le analogie con il disturbo ossessivo compulsivo e l’ansia.  

Quali sono i suoni che fanno insorgere misofonia

A far scattare questa reazione di profondo fastidio può essere una persona che per esempio sorseggia il brodo, mastica (soprattutto cibi croccanti come le patatine fritte), digrigna i denti, russa, respira rumorosamente, sbadiglia o tira su col naso. Possono risultare insopportabili anche le voci nasali, ovattate o sibilanti, oppure quelle dei bambini piccoli; per non parlare di chi si scrocchia le dita, tamburella con le dita sul tavolo o cammina indossando i tacchi.  

Altri suoni mal tollerati da chi soffre di misofonia sono i versi degli animali, le stoviglie che sbattono, il ronzio del frigorifero, le bottiglie di plastica che vengono schiacciate prima di essere smaltite nel bidone della raccolta differenziata e così via. Quelli citati fin qui sono i più comuni, ma ciascuna persona che soffre di misofonia ha il “suo” suono fastidioso

A cosa è dovuta

Sulle cause della misofonia aleggia ancora un grande punto di domanda. Una delle ipotesi più accreditate è che il suono fastidioso sia in qualche modo collegato a un episodio traumatico vissuto durante l’infanzia, magari rimosso dalla memoria. Altri medici invece vanno alla ricerca di un malfunzionamento nell’apparato uditivo che porta a percepire certi suoni come insopportabili. Non bisogna però fare confusione con l’iperacusia, un vero e proprio disturbo medico caratterizzato dall’ipersensibilità a suoni che per la stragrande maggioranza delle persone sono del tutto normali.

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Quali sono i sintomi 

Per riconoscere la misofonia basta osservare le reazioni di chi ascolta un suono sgradito. C’è chi si mostra semplicemente stizzito, chi viene preso da un senso opprimente di ansia e, invece, chi si lascia andare a manifestazioni di rabbia e aggressività. Nei casi più gravi si arriva ai veri e propri attacchi di panico.

Le conseguenze della misofonia 

La misofonia non è una patologia (o almeno, non è riconosciuta come tale) e non provoca danni fisici. Tuttavia, i suoni che la scatenano sono presenti nella vita quotidiana di chiunque ed è impossibile, o quasi, evitarli. Ciò significa che ci si trova spesso e volentieri in situazioni di disagio che possono compromettere le relazioni con gli altri, in contesti formali come il lavoro o informali come la famiglia. Nei casi più gravi, il soggetto tende a isolarsi pur di non ritrovarsi in situazioni così spiacevoli.

Come si cura 

Chi sospetta di avere questo problema dovrebbe innanzitutto scambiare due chiacchiere con il suo medico di base e farsi indirizzare a uno specialista. Non esiste un vero e proprio test per la misofonia, ma si prende il via con un esame obiettivo (cioè una prova sui rumori insopportabili) e poi escludere altri disturbi. 

La cura più accreditata è la terapia del suono: in pratica, si chiede al paziente di ascoltare il suono fastidioso, partendo da un volume molto basso e andando via via ad aumentare l’intensità fino ad abituare la sua mente a recepirlo. Certamente, una strada del genere è possibile per chi parte ben disposto a fare qualche piccolo sacrificio iniziale pur di lasciarsi il problema alle spalle. 
In alternativa si può ricorrere alla terapia cognitivo-comportamentale che ha lo scopo di ricostruire le cause profonde di questo fastidio e riuscire, piano piano, ad assumerne il controllo.

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Foto apertura: viorelkurnosov / 123rf.com