Prevenzione
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20 minuti sul balcone (o finestra) per fare il pieno di vitamina D in quarantena

La vitamina D è un vero toccasana per l’organismo: aiuta ad assorbire il calcio e a rafforzare il sistema immunitario e potrebbe essere un valido alleato contro il coronavirus. Bastano pochi accorgimenti per soddisfare il fabbisogno quotidiano. Ecco come.  

La vitamina D è un vero toccasana per l’organismo: aiuta ad assorbire il calcio e a rafforzare il sistema immunitario e potrebbe essere un valido alleato contro il coronavirus. Bastano pochi accorgimenti per soddisfare il fabbisogno quotidiano. Ecco come.  

Rimanere in casa per un lungo periodo di tempo può provocare una carenza di vitamina D e, di conseguenza, può avere ripercussioni negative sul corretto funzionamento dell’organismo. Questa vitamina, infatti, serve a fissare il calcio nelle ossa, a mantenere normali i livelli ematici di fosforo e ha un’azione modulante nei confronti del sistema immunitario.

Vitamina D: cos'è e perché è importante

La vitamina D (o colecalciferolo) è una sostanza liposolubile fondamentale per il fisico, perché aiuta il corpo ad assorbire il calcio proveniente dagli alimenti e al tempo stesso agisce anche nei processi di rimodellamento osseo.

Tuttavia, solo un terzo del fabbisogno quotidiano di tale vitamina proviene dai cibi ingeriti. Ci sono alcuni alimenti più ricchi di vitamina D, come i pesci grassi e il tuorlo dell'uovo. La restante quantità, invece, viene perlopiù sintetizzata dall’organismo attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti.

Coronavirus: la vitamina D aiuta a prevenirlo e combatterlo?

Sebbene non esistano ancora dati specifici che attestino che la vitamina D aiuti a prevenire e a combattere il Covid-19, tuttavia alcune recenti pubblicazioni riportano la presenza di bassi livelli di tale vitamina in alcuni pazienti ricoverati per complicanze legate al virus. Inoltre, una significativa quantità di studi scientifici ha confermato come la vitamina D sia di fatto un immunomodulante naturale in grado di regolare le difese immunitarie e di proteggere l’organismo dalle aggressioni virali.

A tal proposito, la dott.ssa Giovanna Geri - farmacista, nutrizionista e co-fondatrice della startup Vitamina, la prima piattaforma italiana di integratori alimentari personalizzati, made in Italy e consegnati a domicilio - spiega come «la vitamina D agisca sul sistema immunitario con funzione modulatoria, aiutando a regolare, nelle malattie autoimmuni, la risposta abnorme delle difese immunitarie che si riversano contro tessuti, organi e cellule dell’organismo stesso».

I cibi più ricchi di vitamina D

Tra i principali alimenti che contengono vitamina D troviamo l’olio di fegato di merluzzo e i pesci grassi, in modo particolare salmone, sgombro, aringa, tonno e anguilla. Via libera anche ad ostriche e gamberi, a formaggi grassi, burro, tuorlo d’uovo e carne di fegato. L’unica fonte vegetale in tal senso, invece, sono i funghi.

Quando ricorrere agli integratori

Dal momento che solo una minima parte del fabbisogno quotidiano proviene dall’alimentazione, per garantire un giusto apporto di vitamina D è importante esporsi ai raggi solari quotidianamente, così come ricorrere eventualmente all’integrazione. «In questo periodo di quarantena in cui l’esposizione solare non è sufficiente a garantire la giusta produzione di vitamina D, è opportuna una supplementazione - spiega a tal proposito Giovanna Geri -. La dose raccomandata alla latitudine dell’Italia è di 400 UI (Unità Internazionali) giornaliere, ma in casi di carenza o fabbisogni particolari può essere aumentata».

5 modi per fare il pieno di vitamina D in quarantena

Foto:Anan Kaewkhammul-123RF

Chi ne ha la possibilità può sfruttare il balcone, la finestra, il terrazzo o il proprio giardino per prendere il sole: bastano anche (solo) venti minuti al giorno con volto, decolleté e braccia scoperti per soddisfare il fabbisogno quotidiano. «Non trovandoci nei mesi di luglio e agosto è possibile esporsi anche senza l’uso di protezioni solari - dice ancora la dottoressa Geri- a patto di evitare il sole tra le ore 12 e le 14. Per gli orari più caldi meglio usare una protezione con fattore minimo di 30SPF».
Via libera anche ad un’alimentazione mirata, così da portare in tavola abitualmente pesci grassi o carne di fegato. Un terzo consiglio è quello di cercare di stare all’aria aperta il più possibile, compatibilmente con le limitazioni imposte dalla quarantena.

Leggere un libro in giardino o vicino alla finestra o pranzare in terrazza, ad esempio, sono tutte accortezze utili in tal senso. Se in questo periodo ci si sente particolarmente stanchi e deboli, con dolori alle ossa o sudorazione alla testa e alle mani, inoltre, può essere utile ricorrere a degli integratori specifici per incrementare l’apporto quotidiano di vitamina D.

Un ultimo suggerimento, infine, è quello di sfruttare al meglio anche gli spostamenti e i tempi di attesa fuori dai supermercati: anche pochi minuti di esposizione, infatti, possono agevolare l’organismo a sintetizzare questa sostanza.

Foto apertura:mihtiander - 123RF