Prevenzione
Prevenzione

SOS ossiuri: cosa sono e come eliminare i vermi dei bambini

Gli ossiuri sono un disturbo molto frequente e fastidioso. Causano prurito anale e sono molto contagiosi.  

Gli ossiuri sono un disturbo molto frequente e fastidioso. Causano prurito anale e sono molto contagiosi.  

L’infestazione da vermi intestinali (o ossiuri) è un fenomeno molto frequente nei bambini e negli adolescenti. I centri per la prevenzione e il controllo delle malattie stimano, infatti, che dall’11 al 20% dei giovani tra i 5 e i 10 anni venga colpito almeno una volta nella vita da un’infezione di questo tipo. Una percentuale che, tuttavia, potrebbe essere anche più elevata, dal momento che questi vermi si trasmettono con relativa facilità, indipendentemente dalle condizioni igieniche e dalla stagionalità.

Cosa sono gli ossiuri (o vermi dei bambini)? 

Gli ossiuri sono microorganismi parassiti, minuscoli vermi (elminti) filiformi che appartengono al gruppo dei nematodi cilindrici e che in ambito scientifico sono noti come Enterobius vermicularis.

Perlopiù di colore biancastro, non superano la lunghezza di un centimetro, sono molto sottili e per questo è difficile vederli a occhi nudo.

L’infezione di vermi è molto diffusa nei bambini, più raro che si manifesti negli adulti o sotto il primo anno di età.

I sintomi dell'ossiuriasi, l'infestazione da ossiuri 

Il sintomo più evidente è un prurito persistente nella zona anale, che tende ad acuirsi durante la notte. Tuttavia, per quel che concerne le bambine, il fastidio può interessare anche la vulva provocando anche una secrezione biancastra (nota come leucorrea). Inoltre, l’infestazione da ossiuri può accompagnarsi anche a disturbi intestinali, dolori addominali, spossatezza o fastidio generale, meteorismo, diarrea, tosse secca e bruxismo notturno. Non è raro, inoltre, che i bambini manifestino anche perdita dell’appetito, irritabilità e insonnia.

Come vedere gli ossiuri? 

Non è facile identificare gli ossiuri ad occhio nudo, tuttavia è possibile osservare la regione anale del bambino o esaminare tracce di vermi nelle feci. In presenza di prurito localizzato o sintomi ad esso associati, è bene consultare il pediatra per una diagnosi tempestiva e per valutare la possibilità di fare un esame parassitologico delle feci.

Lo scotch test, ad esempio, consiste nell’applicare del nastro adesivo trasparente (fornito dai professionisti sanitarii) a livello dell’ano del bambino con il fine di far aderire le eventuali uova dei vermi. L’operazione va ripetuta per (almeno) tre mattine consecutive, avendo cura di incollare accuratamente le strisce adesive su dei vetrini che devono essere consegnati al laboratorio di analisi per un esame al microscopio.

Come si prendono gli ossiuri?

Gli ossiuri vengono dispersi nell'ambiente da animali domestici o da persone infette. Affinché avvenga il contatto, però, è necessario ingerirne le uova toccando una superficie contaminata e portando successivamente le mani alla bocca. Una volta raggiunto l’intestino, dunque, i parassiti si riproducono e depositano ulteriori uova nella zona perianale causando un fastidioso prurito locale.  L’infestazione è molto contagiosa, ma al tempo stesso accidentale. Le uova, inoltre, possono annidiarsi anche sotto le unghie, sul WC, tra le fibre degli indumenti o sopra qualsiasi oggetto.

Gli adulti possono prendere gli ossiuri? 

Gli ossiuri possono essere presenti anche negli adulti, sebbene sia un fenomeno meno frequente che nei bambini. La sintomatologia è la stessa, pertanto è bene prestare attenzione ad un forte prurito nella zona anale, primo “campanello d’allarme” per eccellenza. A tal proposito, inoltre, è importante ricordare che la trasmissione può avvenire anche per via area qualora le uova vengano deglutite attraverso l’inspirazione.

Come sconfiggere gli ossiuri? 

Foto: Andriy Popov/123RF

L’infestazione da ossiuri generalmente viene curata con farmaci antiparassitari che devono essere prescritti dal medico. Per evitare possibili contagi e recidive, inoltre, è raccomandato che vengano trattati anche tutti i familiari e i conviventi del bambino (anche se asintomatici). Ma non è tutto: una volta diagnosticata l’infezione, infatti, è importante disinfettare gli ambienti domestici, i vestiti, la biancheria e gli asciugamani. Serve, inoltre, un’ulteriore precauzione coi bambini, ovvero quella di sterilizzare anche i loro giochi. Le uova, infatti, sono particolarmente resistenti e potrebbe sopravvivere fino a 2-3 settimane.

Terapie farmacologiche

I farmaci comunemente prescritti sono il mebendazolo, il tiabendazolo, l'albendazolo, il pirantel pamoato e i sali di pirenzepina. Questi, tuttavia, non agiscono sulle uova, bensì sulle larve in via di sviluppo. Per un risultato ottimale, quindi, può essere opportuno ripetere il trattamento a distanza di 2-3 settimane così da eliminare la presenza di tutti gli ossiuri.

Rimedi naturali 

L’alimentazione è uno dei rimedi naturali per eccellenza nel contrastare la proliferazione dei vermi e dei parassiti intestinali: consumare abitualmente aglio e cipolla, ad esempio, aiuta a ridurre la sintomatologia. Questi due alimenti, inoltre, possono essere applicati direttamente sulle parti pruriginose per lenire il disturbo, meglio se frullati in piccole quantità e mescolati ad una crema per uso topico.

Come prevenire l'ossiuriasi 

Foto: Boris Koval/123RF

Per prevenire l’infestazione da ossiuri è consigliato lavarsi spesso le mani, utilizzando sapone e acqua calda. Una buona abitudine è anche quella di cambiare spesso le lenzuola, avendo cura di lavarle a temperatura elevate. Le uova dei parassiti possono rimanere vive nell’ambiente per diversi giorni, col rischio di causare possibili nuove trasmissioni. Una corretta igiene personale, dei propri indumenti e di tutti gli ambienti domestici, quindi, è la più basilare forma di prevenzione. È buona prassi, infine, anche tenere le unghie corte ed evitare di mangiarle.

Foto apertura: yarruta/123RF