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In arrivo la prima pillola per curare il Covid-19?

In futuro ci basterà prendere una pillola per curare il Covid-19? È l’obiettivo della casa farmaceutica Merck che ha chiesto un’autorizzazione di emergenza alla Fda, la Food and Drugs Administration statunitense.

In futuro ci basterà prendere una pillola per curare il Covid-19? È l’obiettivo della casa farmaceutica Merck che ha chiesto un’autorizzazione di emergenza alla Fda, la Food and Drugs Administration statunitense.

Per la lotta contro la pandemia in cui siamo impegnati da quasi due anni, potrebbe essere una rivoluzione. Lunedì 11 ottobre la casa farmaceutica Merck ha chiesto alla Food and Drug Administration statunitense (Fda) l’autorizzazione per l’uso di emergenza della molnupiravir, cioè la prima pillola antivirale per curare il Covid-19

Come si assume la pillola molnupiravir

Le promesse sono eclatanti: il molnupiravir è stato infatti presentato come un farmaco efficace, semplice da assumere ed economico. La dose prevista è di quattro pillole al giorno per cinque giorni consecutivi: stando ai trial clinici, questo ciclo sarebbe in grado di dimezzare i tassi di decesso e di ospedalizzazione di adulti non vaccinati che hanno iniziato a mostrare sintomi del Covid-19 nei cinque giorni precedenti e sono da ritenere ad alto rischio. Ed è proprio per i pazienti fragili che Merck sta chiedendo l’autorizzazione. Una categoria che, nel trial clinico, era costituita prevalentemente da over 60, obesi, diabetici e cardiopatici. Sarà la Fda a decidere se autorizzare il trattamento anche per le persone che si sono già vaccinate.

Alla ricerca di una cura efficace contro il Covid-19

Insomma, un altro pianeta rispetto a oggi. Disponiamo infatti di solide evidenze scientifiche sulla capacità dei vaccini di impedire le manifestazioni più gravi del coronavirus, sulla loro sicurezza e sulla durata di questa protezione. In merito alle terapie per chi ha già contratto il Covid-19, al contrario, siamo molto più indietro. Oggi vengono usati diversi farmaci – agenti antivirali, inibitori dell'infiammazione/farmaci antireumatici, eparine a basso peso molecolare, plasma e anticorpi terapeutici – ma nessuno si è dimostrato sicuramente efficace. Poi ci sono tutte le terapie in fase di sperimentazione, come gli anticorpi monoclonali

A che punto è l’iter di approvazione della pillola anti-Covid

Non è scontato, tuttavia, che le autorità diano il semaforo verde alla pillola anti-Covid di Merck. A fine novembre la FDA si riunirà con un team di esperti esterni ma, con ogni probabilità, avrà bisogno ancora di qualche settimana per prendere una decisione definitiva. Se il responso sarà positivo, il farmaco sarà poi distribuito agli Stati americani, seguendo un meccanismo simile a quello già adottato per i vaccini. Il governo federale si è già mosso in anticipo per assicurarsi dosi di molnupiravir per 1,7 milioni di cittadini, a un prezzo di circa 700 euro a paziente, circa un terzo rispetto a quello degli anticorpi monoclonali. Merck punta ancora più in alto: produrre pillole anti-Covid sufficienti per almeno 10 milioni di persone entro la fine dell’anno.

Foto apertura: rawpixel / 123rf.com