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Amori da favola: lo speciale

PEOPLE: L'ATTUALITA'
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Frida Kahlo e Diego Rivera, un amore in punta di pennello

Appassionati, furiosi, poetici, indissolubili: nonostante la malattia di lei e l'infedeltà di lui, Frida Khalo e Diego Rivera si amarono incessantemente, lasciando al mondo parole e quadri indimenticabili.

Appassionati, furiosi, poetici, indissolubili: nonostante la malattia di lei e l'infedeltà di lui, Frida Khalo e Diego Rivera si amarono incessantemente, lasciando al mondo parole e quadri indimenticabili.

Tra i più grandi amori del Novecento, senza però esser stato un amore da favole, c'è quello tra Diego Rivera e Frida Kahlo. Il rapporto tra i due artisti non è una di quelle storie da "e vissero felici e contenti". Per ogni momento di sole e serenità, ci sono stati rovesci, litigate furiose, tremende separazioni, ferite, divorzi.

Per conoscere fin nei minimi particolari l'amore di Frida e Diego si può scegliere di guardare l'appassionato Frida, film omaggio alla pittrice messicana, fortemente voluto da Salma Hayek che sfidò persino la volgarità di Harvey Weinstein per portarlo sul grande schermo. O anche leggere gli infiniti carteggi che Frida ha lasciato dietro di sé, tra cui il meraviglioso Lettere Appassionate (Abscondita).

Ma chi erano Frida Kahlo e Diego Rivera? Ecco le tappe fondamentali del loro amore.

Nel 1922 Frida incontra Diego alla Escuela Nacional Preparatoria. Nell'auditorium dell'edificio il pittore sta lavorando al murale La Creazione. Frida è stregata da lui, ma i boccioli del loro amore sono acerbi. Lei si lega nel frattempo ad Aljandro Gomez Arias, suo compagno ai tempi del terribile incidente che le provocherà innumerevoli fratture e le condizionerà l'intera esistenza.

Diego e Frida si rivedono tre anni dopo. È il 1928 e lei cerca il pittore per mostrargli i suoi lavoro. Da quel momento i due si amano pazzamente, in modo intenso, contraddittorio, spesso drammatico, in una liason che durerà sino alla morte dell'artista. Il primo segno del loro legame fu il ritratto di Frida nella Ballata della Rivoluzione, nelle vesti di una militante comunista intenta a distribuire armi ai rivoluzionari, a fianco di Tina Modotti.

Nei suoi diari Frida Kahlo scriveva:

Diego, amico
Diego, costruttore,
Diego, mio ragazzo
Diego, mio fidanzato
Diego, pittore
Diego, mio amante
Diego, mio marito
Diego, mio amico
Diego, mia madre
Diego, mio padre
Diego, mio figlio
Diego, io
Diego, universo
Diversità nell'unità
Ma perché lo chiamo il Mio Diego?
Non sarà mai mio. Non appartiene che a sé stesso.

Un anno dopo Frida e Diego si sposano, nonostante l'opposizione della madre di lei che lo considerava «troppo vecchio, grasso, ateo e per giunta marxista». Infatti, lui ha 43 anni, lei appena 22.

Insieme esplorano l'America. Le opere di Diego sono richiestissime e la coppia viaggia da San Francisco a New York, dove Frida dipinge alcuni dei suoi lavori più intensi, tra cui Frida e Diego e Il mio vestito è appeso là. Mentre la coppia si trova a Detroit, Frida rimane incinta e subisce anche un aborto, registrato dal quadro Nascita (La mia nascita).

Screditato dal lavoro contestato al Rockfeller Center, Diego e Frida sono costretti a tornare in patria. Si trasferiscono a San Angel, dove abitano in due case-studio adiacenti costruite appositamente per loro da Juan O'Gorman, due cubi gemelli in stile messicano moderno, blu per Frida, rosa per Diego, collegati solo da un ponte.

È il 1934 e in questo periodo si consuma un tragico evento. Diego inizia una relazione con Cristina Kahlo, la sorella prediletta di Frida. I due si separano, rimanendo pur sempre legati.

Frida scrive:
Mai in via mia
Dimenticherò la tua presenza
Tu mi hai presa quando ero spezzata
E mi hai riparata
Su questa terra troppo piccola
Dove potrei mai voltare il mio sguardo?
Così immenso, così profondo!
Non c'è più tempo. Non c'è più nulla.
Distanza. C'è soltanto la realtà.
Quello che è stato, è stato per sempre.

Frida intreccia relazioni con uomini, tra cui Lev Trockij che aiuta a nascondersi dai suoi persecutori, e donne tentando di dimenticare Diego: una missione impossibile. Come scrive Nickolas Muray, con cui intreccia una breve relazione, «Eravamo in tre, ma in verità c'eravate solo voi due. L'ho sempre sentito. Me lo dicevano le tue lacrime quando sentivi la tua voce».

Intanto, la sua salute peggiora: è costretta a subire altre operazioni, ma la sua fama cresce. André Breton le organizza una mostra a Parigi, ma lei sogna una personale in Messico.

Nel 1939 Frida e Diego iniziano le pratiche per il divorzio, ma il legame non si spezza: continuano a frequentarsi in pubblico e in privato. Alla morte del padre di Frida, lei torna a vivere nella casa di Coyoacan. Un anno dopo lui torna da lei e le chiede di sposarlo. Le fa una nuova proposta che lei accetta con riserve: gli chiede di non avere più rapporti sessuali. È il 1940 i due si risposano.

Amputazioni, dolori, dipendenza da oppiacei: la salute non le dà tregua. Riceve la possibilità di esporre i suoi lavori in Messico prima della sua morte, avvenuta a soli 47 anni nel 1954. Le sue ceneri oggi sono conservate nella Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo.

Celebri restano le sue ultime parole, scritte nel diario: «Spero che la fine sia gioiosa e spero di non tornare mai più». Un'esistenza glorificata dalla passione, che dietro di sé lascia moltissimi quadri straordinari e una storia d'amore che, nonostante tutto, resta una delle più appassionanti di sempre.