Vuoi dedicare una poesia d’amore a qualcuno? Ti consigliamo 8 gradi scrittori con i quali potrai andare sul sicuro.
Vuoi dedicare una poesia d’amore a qualcuno? Ti consigliamo 8 gradi scrittori con i quali potrai andare sul sicuro.Poesie d’amore: non è facile scegliere l’autore giusto per fare delle dediche d’amore a qualcuno. Ogni scrittore ha messo nei versi che ha composto tutta la sua poetica, pezzi della sua anima e del suo cuore che sono rimasti fissati per sempre sulla pagina e che ci permettono ancora oggi di regalare e vivere emozioni attraverso le parole.
Di poesie bellissime, di frasi tristi, di parole stucchevoli che avvolgono il cuore in una nuvola di zucchero ce ne sono davvero un’infinità. Se quello che cerchi è una bella poesia da dedicare, ecco i nomi di 8 autori che non hanno assolutamente bisogno di presentazioni.
Le poesie d’amore di Eugenio Montale
Fra le poesie d’amore più belle di sempre, si colloca Ho sceso dandoti il braccio un milione di scale, dello scrittore ligure Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975. Questa poesia è stata composta nel 1967 ed è dedicata alla compagna del poeta, Drusilla Tanzi, che aveva un problema alla vista. Di seguito il testo della poesia d’amore:
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
 e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
 Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
 Il mio dura tuttora, né più mi occorrono 
 le coincidenze, le prenotazioni, 
 le trappole, gli scorni di chi crede 
 che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio 
 non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
 Con te le ho scese perché sapevo che di noi 
 due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, 
 erano le tue.
Le poesie d’amore di Alda Merini
Alda Merini è stata una poetessa milanese nata nel giorno di primavera e spentasi nella sua città Natale nel 2009, all’età di 78 anni. Le poesie d’amore della Merini si contraddistinguono perché descrivono un sentimento reale, fatto di carne, di pulsioni fisiche da sfamare. Ecco una della sue tante bellissime poesie d’amore, dal titolo E poi fate l’amore.
E poi fate l’amore.
 Niente sesso, solo amore.
 E con questo intendo
 i baci lenti sulla bocca,
 sul collo,
 sulla pancia,
 sulla schiena,
 i morsi sulle labbra,
 le mani intrecciate,
 e occhi dentro occhi.
 Intendo abbracci talmente stretti
 da diventare una cosa sola,
 corpi incastrati e anime in collisione,
 carezze sui graffi,
 vestiti tolti insieme alle paure,
 baci sulle debolezze,
 sui segni di una vita
 che fino a quel momento
 era stata un po’ sbiadita.
 Intendo dita sui corpi,
 creare costellazioni,
 inalare profumi,
 cuori che battono insieme,
 respiri che viaggiano
 allo stesso ritmo.
 E poi sorrisi,
 sinceri dopo un po’
 che non lo erano più.
 Ecco,
 fate l’amore e non vergognatevi,
 perché l’amore è arte,
 e voi i capolavori.
Le poesie d’amore di Emily Dickinson
Emily Dickinson viene considerata la più importante poetessa del XIX secolo, nonostante non ebbe alcun riconoscimento durante la sua vita, passata per buona parte in solitudine, a scrivere. La maggior parte delle sue poesie, tra l’altro, sono state pubblicate postume: i suoi scritti, incentrati principalmente sui temi dell’amore, della natura e della morte, esprimono con un linguaggio semplice, chiaro e brillante la sua profonda insoddisfazione esistenziale. Di seguito una poesia d’amore intitolata L’Amore è tutto:
Che l’Amore è tutto
 È tutto ciò che sappiamo dell’Amore,
 È abbastanza, il carico dev’essere
 Proporzionato al solco.
Le poesie d’amore di Julio Cortázar
Lo scrittore Julio Cortázar è stato una delle penne più importanti della letteratura latinoamericana. Lo stesso Neruda ne decantò il talento dicendo "Leggi Cortázar e saprai da cosa sei salvato. Ignoralo e sarai condannato, ma non saprai a cosa”. Cortázar scrisse praticamente di tutto, anche incredibili poesie d’amore. Ecco alcune delle frasi più romantiche contenute nei suoi scritti:
- Vieni a dormire con me: noi non faremo l’amore, sarà lui a farci.
- Se cadi ti rialzo. Oppure mi sdraio accanto a te.
- Camminavamo senza cercarci, eppure sapendo che camminavamo per incontrarci.
- Mi basta guardarti per sapere che con te mi inzupperò l’anima.
Le poesie d’amore di Jacques Prévert
Chiamato spesso il poeta anarchico, Prévert è stato uno dei poeti più amati dai giovani per il suo essere sfrontato, per la sua capacità di dare voce alle insoddisfazioni dei cittadini, narrando la collera collettiva, lottando contro il finto moralismo, i sistemi corrotti, chi trama, chi giudica, chi è dalla parte del torto ma finge di avere ragione. Viene anche spesso citato come il cantore dell’amore: per Prévert questo sentimento è l’unica salvezza del mondo. Ecco una delle sue poesie d’amore più belle, intitolata Questo amore.
Questo amore
 Così violento
 Così fragile
 Così tenero
 Così disperato
 Questo amore
 Bello come il giorno
 E cattivo come il tempo
 Quando il tempo è cattivo
 Questo amore così vero
 Questo amore così bello
 Così felice
 Così gaio
 E così beffardo
 Tremante di paura come un bambino al buio
 E così sicuro di sé
 Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
 Questo amore che impauriva gli altri
 Che li faceva parlare
 Che li faceva impallidire
 Questo amore spiato
 Perché noi lo spiavamo
 Perseguitato ferito calpestato ucciso
 negato dimenticato
 Perché noi l’abbiamo perseguitato ferito
 calpestato ucciso negato
 dimenticato
 Questo amore tutto intero
 Ancora così vivo
 E tutto soleggiato
 È tuo
 È mio
 È stato quel che è stato
 Questa cosa sempre nuova
 E che non è mai cambiata
 Vera come una pianta
 Tremante come un uccello
 Calda e viva come l’estate
 Noi possiamo tutti e due
 Andare e ritornare
 Noi possiamo dimenticare
 E quindi riaddormentarci
 Risvegliarsi soffrire invecchiare
 Addormentarci ancora
 Sognare la morte
 Svegliarci sorridere e ridere
 E ringiovanire
 Il nostro amore è là
 Testardo come un asino
 Vivo come il desiderio
 Crudele come la memoria
 Sciocco come i rimpianti
 Tenero come il ricordo
 Freddo come il marmo
 Bello come il giorno
 Fragile come un bambino
 Ci guarda sorridendo
 E ci parla senza dir nulla
 E io tremante l’ascolto
 E grido
 Grido per te
 Grido per me
 Ti supplico
 Per te per me e per tutti coloro che si amano
 E che si sono amati
 Sì io gli grido
 Per te per me per tutti gli altri
 Che non conoscono
 Fermati là
 Là dove sei
 Là dove sei stato altre volte
 Fermati
 Non muoverti
 Non andartene
 Noi che siamo amati
 Noi ti abbiamo dimenticato
 Tu non dimenticarci
 Non avevamo che te sulla terra
 Non lasciarci diventare gelidi
 Anche se molto lontano sempre
 E non importa dove
 Dacci un segno di vita
 Molto più tardi ai margini di un bosco
 Nella foresta della memoria
 Alzati subito
 Tendici la mano
 E salvaci.
Le poesie d’amore di Neruda
Premio Nobel per la Letteratura nel 1941, definito il poeta-pittore per la sua capacità di dipingere attraverso le parole, Pablo Neruda è uno dei più grandi autori in assoluto di poesie d’amore. Difficilissimo fare una classifica delle sue poesie d’amore più belle perché ognuna è in grado di raccontare una delle sfaccettature di un sentimento potente e incommensurabile. La poesia che segue si intitola Il tuo sorriso:
Il tuo sorriso
 Toglimi il pane, se vuoi,
 toglimi l’aria, ma
 non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
 la lancia che sgrani,
 l’acqua che d’improvviso
 scoppia nella tua gioia,
 la repentina onda
 d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
 con gli occhi stanchi,
 a volte, d’aver visto
 la terra che non cambia,
 ma entrando il tuo sorriso
 sale al cielo cercandomi
 ed apre per me tutte
 le porte della vita.
Amore mio, nell’ora
 più oscura sgrana
 il tuo sorriso, e se d’improvviso
 vedi che il mio sangue macchina
 le pietre della strada,
 ridi, perché il tuo riso
 sarà per le mie mani
 come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
 il tuo riso deve innalzare
 la sua cascata di spuma,
 e in primavera, amore,
 voglio il tuo riso come
 il fiore che attendevo,
 il fiore azzurro, la rosa
 della mia patria sonora.
Riditela della notte,
 del giorno, delle strade
 contorte dell’isola,
 riditela di questo rozzo
 ragazzo che ti ama,
 ma quando apro gli occhi
 e quando li richiudo,
 quando i miei passi vanno,
 quando tornano i miei passi,
 negami il pane, l’aria,
 la luce, la primavera,
 ma il tuo sorriso mai,
 perché io ne morrei.
Le poesie d’amore di Baudelaire
Charles Baudelaire è stato senza ombra di dubbio uno dei più grandi poeti dell’Ottocento, passato alla storia come il poeta maledetto. Nella sua raccolta più celebre, I fiori del male, racconta la società del suo tempo in modo provocatorio, toccando temi quali la droga, l’alcol o la morte. Baudelaire ha scritto anche poesie d’amore, come quella che segue intitolata Ti adoro:
T’adoro al pari della volta notturna,
 o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi, o bella,
 e sembri, ornamento delle mie notti,
 ironicamente accumulare la distanza
 che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
 come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
 fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
 che ti fa più bella ai miei occhi.
Le poesie d’amore di Shakespeare
William Shakespeare è il poeta più amato della letteratura inglese, oltre che uno degli scrittori di maggiore spessore di tutti i tempi. Alle opere teatrali che lo hanno reso celebre per l’eternità, si aggiungono anche numerosi poemi e sonetti che parlano d’amore in modo sublime. Di seguito, la poesia intitolata Non ti amo con i miei occhi.
Per la verità, io non ti amo coi miei occhi, perché essi vedono in te un mucchio di difetti; ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano e, apparenze a parte, ne gode
 Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce, né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti, né il mio gusto e l’olfatto bramano l’invito al banchetto dei sensi con te soltanto.
 Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio, avendo ormai perso ogni sembianza umana, ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore. Solo in questo io considero la mia peste un bene: che chi mi fa peccare, m’infligge pure la penitenza. 
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