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Triangolazione del narcisista: cos'è e come reagire

Paranoie, ansia, insicurezza. Rabbia, gelosia, sospetti. Sono le sensazioni che, come in una giostra senza sosta, puoi provare nel corso di una triangolazione narcisistica. Reagire si può, anche se è complicato. 

Paranoie, ansia, insicurezza. Rabbia, gelosia, sospetti. Sono le sensazioni che, come in una giostra senza sosta, puoi provare nel corso di una triangolazione narcisistica. Reagire si può, anche se è complicato. 

La triangolazione è un concetto abbastanza noto in psicologia: viene solitamente utilizzato per indicare la modalità di gestione del conflitto disfunzionale che si realizza in ambito familiare. Di triangolazione, però, si sente sempre più spesso parlare in ambito relazionale e ha sempre a che vedere con quella figura che perde il pelo, ma non il vizio: il narcisista patologico (abbiamo tutti una componente narcisistica, ma, generalmente, è sana). Se hai una relazione con una persona che ha un disturbo narcisistico di personalità, potresti ritrovarti al centro di una triangolazione e stare male. Tanto male.

*questo articolo è stato scritto mettendosi dal punto di vista di una donna, ma potrebbe accadere lo stesso se si invertono i ruoli, perché il narcisismo patologico non ha genere*

Cos’è la triangolazione del narcisista

La triangolazione narcisistica è un meccanismo psicologico che riesce a isolare la persona sulla quale viene messo in atto - solitamente quella che ha preso la testa per il soggetto in questione. Non lasciarti ingannare dal termine.

La triangolazione narcisistica non è un classico triangolo in cui lui ha una relazione parallela con un’altra donna (o anche più di una) alle tue spalle. È qualcosa di molto più oscuro, un vortice di isolamento e confusione capitanato da una parola ricorrente, di questi tempi: manipolazione.

Fino a quando il bisogno del narcisista di sentirsi costantemente ammirato e adorato viene corrisposto, non ci sono particolari reazioni. Ma nel momento in cui la partner si rende conto che sotto la maschera si cela una persona ben diversa da quella che ama, è lì che le cose iniziano a cambiare.

Come funziona la triangolazione del narcisista

La triangolazione del narcisista ha una funzione ben precisa: quella di riuscire a controllare la sua "vittima", rafforzando al contempo l’interesse che lei ha nei suoi confronti. Lui deve essere il centro di ogni cosa.

Ma come avviene la manipolazione affettiva? Non c’è una regola, ma ci sono delle situazioni ricorrenti che si possono verificare e che hanno conseguenze terribili sulla partner. Che inizia a sperimentare, in modo sempre più intenso, esaperazione, ansia, rabbia. E il dubbio di non riuscire più a riconoscere la realtà.

Per esempio, il narcisista potrebbe inserire nel rapporto una terza persona (o più di una). L’obiettivo è semplice: suscitare gelosia. Quando la partner muove le prime obiezioni, il terzo incomodo viene descritto come un semplice flirt, un’amica identica a tutte le altre. Peccato che il terzo lato del triangolo si sia fatto già dei viaggi sul suo futuro di coppia (ma questo è un altro discorso).

La vittima diventa, così, sempre più insicura. La paura di poter perdere il suo amore, la porta ad assecondare i suoi bisogni e a dire a sé stessa "È tutto nella mia testa, ho frainteso…".

Esempi di triangolazione narcisista

Altri esempi che rientrano nella triangolazione narcisistica sono:

  1. Creare divisioni: il narcisista parla con gli amici della partner con il mero scopo di screditare e di renderla, ai loro occhi, una persona della quale non ci si può fidare;
  2. gaslighting: l'altro viene portata al limite, fino a quando non si arrabbia. La reazione esplosiva viene minimizzata dal narcisista: la partner viene accusata di essere esagerata, gelosa in modo ossessivo, insicura, smodatamente irascibile.

Le divisioni servono a creare isolamento attorno alla persona che le subisce, il gaslighting a generare paranoie e a farla sentire sempre più instabile, incapace di interpretare quello che sta realmente accadendo.

Spesso, tra gli alleati che il narcisista si è creato per denigrare chi lo ama, potrebbe pure esserci una nuova possibile partner. Il prossimo agnello sacrificale. 

Come reagire alla triangolazione narcisistica

Se ti rendi conto di iniziare a dubitare dei tuoi pensieri e della tua percezione della realtà, parti da questo: non devi scoprire il motivo per cui la manipolazione sta accadendo. Non ne hai il controllo e, soprattutto, capirne l’origine non ti aiuterà a uscirne (purtroppo).

Ci sono diverse cose che, invece, puoi fare per te, per reagire e riuscire a far uscire questa persona dalla tua vita (si spera, per sempre). Prima di tutto, connettiti (o riconettiti) con le tue emozioni, ritorna a sentirle: qualunque cosa tu stia provando, non sei esagerata. Fidati di te

Cerca di essere onesta con te stessa: se provi sensazioni come insicurezza e agitazione perenne, non devi negarle solo per portare avanti una relazione che ti sta distruggendo, un pezzo alla volta. Prendi a poco a poco le distanze. Sarà una vera e propria disintossicazione, una nuova presa di coscienza sulla tua persona, una sorta di rinascita.

Nel farlo, abbandona idee di vendetta ed evita di trascinarti nel rancore. Sono tutte reazioni che i narcisisti, in fondo, si aspettano. L’unico modo per ritrovarti, oltre che iniziare un percorso di psicoterapia che ti aiuterà a recuperare l’autostima che lui ti ha portato via, è quello di interrompere ogni legame il prima possibile.

Come si fa quando strappi via un cerotto dalla pelle. Puoi scegliere di farlo lentamente, provando dolore per ogni pelo che viene via. Oppure di rimuoverlo all’improvviso e con fermezza. Resterà un po’ di colla, ma il male dovrebbe andare via con più facilità.

Immagine di anteprima: foto di karlyukav su freepik