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Feticismo e feticci: fenomenologia del fetish nel sesso

Cos’è il sesso fetish, quali sono i feticismi sessuali più diffusi e quando il sesso feticista può sfociare in un disturbo.

Cos’è il sesso fetish, quali sono i feticismi sessuali più diffusi e quando il sesso feticista può sfociare in un disturbo.

Il termine parafilia viene utilizzato per indicare un’anormalità psichica nella ricerca del piacere e della soddisfazione degli istinti, specialmente di natura sessuale.

Il feticismo nel sesso è una parafilia che non ha niente di patologico, a meno che non si verifichino delle condizioni che potrebbero condurre a diagnosticare un disturbo.

I feticci nel sesso sono molto più comuni di ciò che si possa immaginare, anche se c’è ancora molto pudore a sdoganare certi temi. Ecco perché abbiamo deciso di analizzare più nel dettaglio il sesso fetish nelle sue tante sfaccettature.

Fetish ed eros: significato e definizione

Partiamo dal significato del termine fetish. Secondo la definizione del dizionario Garzanti, fetish è un aggettivo “relativo al feticismo sessuale e, in particolare, a indumenti, calzature ecc. che risvegliano il desiderio sessuale”.

La parola feticismo, invece, deriva dal portoghese e fa riferimento ai mercanti di schiavi che chiamavano gli indigeni africani con questo termine poiché adoravano dei feticci, ovvero oggetti ritenuti sacri dalle popolazioni locali.

Un po' di storia

Il feticista è, dunque, una persona che prova attrazione sessuale nei confronti di un qualcosa che esula dai canoni della sessualità, per i quali sono i genitali a essere l’oggetto principale della libido.

Secondo uno studio dello psichiatra Robert Stoller, gli uomini sono più propensi a “feticizzare” rispetto alle donne, ovvero ad associare una particolare carica erotica a una parte del corpo femmimile.

Il feticcio dipende molto dai gusti personali: non si tratta di un elemento che compromette la relazione sessuale. Può anche renderla più intensa: alcune pratiche fetish possono far parte dei preliminari sessuali, o rientrare all’interno dello stesso rapporto sessuale.

I livelli del feticismo

Si possono individuare 4 diversi livelli di intensità nel modo in cui il feticismo si manifesta, ovvero:

  • il livello 1, nel quale esiste una leggera preferenza per determinate tipologie di partner, stimoli o attività sessuali (è il livello in cui non si dovrebbe utilizzare il termine fetish);
  • il livello 2, in cui si ha una forte preferenza per determinati partner, stimoli o attività sessuali: si tratta del feticismo di più bassa intensità;
  • il livello 3, in cui ci si eccita soltanto in presenza di determinati stimoli: il feticismo è di moderata intensità;
  • il livello 4, che rappresenta il livello più alto di feticismo, nel quale l’amante viene rimpiazzato da specifici stimoli sessuali.

Quante forme di feticismo esistono?

In relazione al modo in cui il feticismo viene espresso, si può poi parlare di 3 diverse categorie o forme di feticismo:

  1. quello oggettivo, nel quale il feticcio inanimato è il simbolo di una persona inaccessibile;
  2. quello somatico, nel quale una determinata parte del corpo rappresenta una persona che si desidera molto, ma che risulta irraggiungibile;
  3. quello astratto, nel quale si prova attrazione per una deformità o un’altra caratteristica fisica che presuppone inferiorità o debolezza, in modo tale che possano essere soddisfatte delle fantasie narcisistiche di superiorità innata o di onnipotenza.

Sono tante le tipologie di feticismi che ci possono essere a livello sessuale: ecco alcune tra le più comuni nelle quali, forse, un giorno, vi potrebbe capitare di imbattervi.

Feticismo dei piedi

Chiamato anche podofilia, si tratta di una delle forme di feticismo più diffuse, sia nel mondo eterosessuale, sia in quello omosessuale. Esistono diversi giochi sessuali legati al feticismo del piede, come il leccare, baciare o annusare i piedi del partner.

Feticismo delle scarpe

Chiamato retifismo, dal nome dello scrittore francese Restif de la Bretonne, noto per aver descritto la sua passione per i piedi femminili, non è altro che una forma di feticismo associata ai piedi e, in modo particolare, alle scarpe.

Feticismo tattile

I feticismi appena descritti sono legati alla vista e all’eccitazione che deriva da una determinata parte del corpo: ne sono esempi anche quelli relativi alle natiche (pigofilia o gluteomania), al seno (mazofilia), alle mani, alle gambe e persino al naso (nasogilia) e alle ascelle (Mascalagnia o armpit sex). Esiste anche il feticismo di tipo tattile, che si basa sull’indossare abiti in latex o in PVC. Classicamente, anche la biancheria intima, le calze, i guanti e gli stivali sono indumenti associati al feticismo.

Feticismo per donne incinte, nani, deformazioni

Il feticismo può anche essere legato a particolari caratteristiche fisiche, come possono essere quelle di una donna incinta (maiesiophilia), di un nano, di una persona con mutilazioni o deformazioni (teratofilia), di un corpo muscoloso o in sovrappeso. Si può avere un feticismo verso un gruppo etnico, l’uniforme e l’abbigliamento stereotipato (si pensi a hostess, segretarie, insegnanti e cheerleader, che diventano perfette per i giochi di ruoli), uno specifico comportamento: si potrebbe avere un feticismo per chi fuma o rutta.

Il feticismo è una malattia?

A questo punto risulta estremamente importante fare differenza tra comportamento feticistico (safe) e disturbo feticistico, che è, invece, un disagio clinico. Secondo il sistema DSM, il primo non arreca alcun problema sociale o relazione al soggetto che lo vive, mentre il secondo è caratterizzato da atteggiamenti compulsivi.

Da un lato, dunque, ci sono le parafilie, caratterizzate da interessi sessuali “atipici”, mentre dall’altro ci sono i disordini parafiliaci, che si manifestano sotto forma di disagio o disfunzione. Tra le parafilie più particolari, ricordiamo per esempio:

  • l’asfissia erotica;
  • la coprofilia, per la quale gli escrementi assumono una valenza sessuale;
  • l’eproctofilia, ovvero il feticismo della flatulenza;
  • la lattofilia, nella quale ci si eccita nell’osservare una donna che allatta;
  • la dacrifilia, ovvero provare piacere sessuale nel vedere qualcuno piangere;
  • la narratofilia, ovvero l’attrazione erotica verso le parole oscene.

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Feticismo: liberare le proprie fantasie sessuali fa bene

Il feticismo sessuale, dunque, può solo fare bene a una coppia, nei casi in cui venga vissuto:

  • con il consenso del partner;
  • senza sfociare nel disturbo feticistico. 

Incontrare un partner sessuale con una parafilia potrebbe essere un’occasione di arricchimento personale: conoscendo le fantasie (e i feticci) sessuali degli altri, potremmo anche scoprire parti di noi delle quali non conoscevamo ancora l’esistenza.