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LGBTQ power agli Oscar 2022

Oltre alle nomination per Ariana DeBose e Kristen Stewart, anche tra i presentatori ci sono rappresentanti e attivisti LGBTQ+.

Oltre alle nomination per Ariana DeBose e Kristen Stewart, anche tra i presentatori ci sono rappresentanti e attivisti LGBTQ+.

Domenica 27 marzo, quando da noi sarà la notte del 28, potremo assistere alla 94a edizione degli Academy Awards. Finalmente conosceremo i nomi dei vincitori per ogni categoria menzionata agli Oscar. Ma soprattutto guarderemo forse la prima cerimonia ad alto tasso Lgbtq+ della storia della kermesse. Oltre alle nomination per Ariana DeBose e Kristen Stewart, saliranno sul palco tre volti noti tra attivisti e personalità che hanno fatto della propria identità di genere un manifesto.

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Tre volti Lgbtq+ tra i presentatori

A presentare i premi Oscar ci saranno, tra gli altri, anche Lady Gaga, Elliot Page e Stephanie Beatriz. Sappiamo tutti che Lady Gaga è sempre stata un'attivista dei diritti civili per la comunità Lgbtq+. Dopo il trionfo del 2019 con Shallow, avrà l'occasione di andare oltre i suoi impegni professionali, schierandosi sul tema.

Anche perché è in buona compagnia. Sul palco del Kodak Theatre ci sarà anche Elliot Page. Sarà la sua prima apparizione nel contesto Academy dopo il suo coming out come uomo FtoM (sigla che indica una persona che è in transizione di genere o che ha completato la transizione da femmina a maschio).

Infine, ci sarà anche Stephanie Beatriz, bisessuale dichiarata, voce di Mirabel Madrigal nel film d’animazione Encanto. Il suo coming out è avvenuto nel 2016, non senza qualche difficoltà. C'è chi le disse che sarebbe stata solo una fase, chi sostenne che fosse tutto nella sua testa: un classico esempio di bi reasure, una forma di cancellazione guidata dalla fobia. Sul palco, Beatriz rappresenterà anche questa sfaccettatura della questione.

L'attivista Kristen Stewart

Anche Kristen Stewart si è dichiarata apertamente bisessuale e attivista Lgbtq. Sarà agli Academy Awards in corsa nella categoria miglior attrice per Spencer di Pablo Larrain, in cui interpreta la principessa Diana. La stella della saga Twilight ha svestito i panni della fragile ragazzina innamorata dei vampiri, per abbracciare appieno tutte le sfaccettature della sua sessualità. In più, ha sfruttato la sua fama per rendere più visibile la lotta per la conquista dei diritti civili per le persone Lgbtq. Fare coming out per lei è stato complicato, proprio a causa della grande attenzione alla sua vita privata.

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«La prima volta che sono uscita con una ragazza, mi è stato subito chiesto se fossi lesbica - ha raccontato in un'intervista - E dentro di me ricordo di aver pensato: "mio Dio, ho appena 21 anni". A volte mi è sembrato di aver ferito le persone con cui sono stata. Non perché mi vergognassi di essere apertamente gay, ma perché non mi piaceva offrire un'etichetta al pubblico. C'è stato un periodo in cui ho preferito restare un passo indietro, essere cauta nelle dichiarazioni. In fondo, anche nelle mie precedenti relazioni eterosessuali, abbiamo sempre fatto tutto il possibile per non essere fotografati mentre eravamo in momenti intimi, solo nostri. A un certo punto si è aggiunta la forte pressione di rappresentare un gruppo di persone, di rappresentare l'essere queer. La sentivo su di me, questa pressione, ma non capivo l'importanza delle mie dichiarazioni. [...] È stata dura. È stato strano. E so che è così per tutti».

La superfavorita e queer Ariana DeBose

Tutti i bookmaker danno Ariana DeBose come super favorita per la categoria Miglior attrice non protagonista. La sua grande esperienza a Broadway e la sua bravura in West Side Story l'hanno aiutata a calacare per la prima volta questo importante red carpet. Con lei, Ariana porta anche il suo essere orgogliosamente e dichiaratamente queer. Lo ha ribadito più volte, anche nei discorsi d’accettazione di questa lunga stagione di premi, che l’ha vista vincere Golden Globe, Screen Actors Guild Award, Critics’ Choice Award e BAFTA. Il suo coming out è avvenuto nel 2018 e, da allora, ne parla apertamente sui social, esplorando temi che vanno dalla sessualità al semplice vestirsi non da uomo o da donna, ma solo da sé stessi.