Sesso
Sesso

I sex toys come strumento di connessione e conoscenza della propria sfera intima

E se vi dicessimo che i sex toy possono essere molto di più di un mero gingillo del piacere e avere una funzione anche terapeutica e preventiva? Ce lo racconta meglio La Pelvica. 

E se vi dicessimo che i sex toy possono essere molto di più di un mero gingillo del piacere e avere una funzione anche terapeutica e preventiva? Ce lo racconta meglio La Pelvica. 

Siamo soliti pensare al lato ludico dei sex toys, ma chi avrebbe mai detto che questi tanto amati oggetti del piacere potessero essere anche qualcosa di più? Il sex toy può diventare uno strumento non solo terapeutico, quindi utile a prevenire e trattare le disfunzioni pelviche, ma anche un mezzo per conoscere di più se stesse, da sole e in coppia. Di sex toys, connessione e conoscenza della propria sfera intima abbiamo parlato con Silvia Callarelli, in arte La Pelvica, consulente sessuale e fisioterapista del pavimento pelvico.
 

Cosa fa un fisioterapista del pavimento pelvico?

La branca del pavimento pelvico è molto ampia, quindi si va da disfunzioni come il dolore, il dolore cronico, ad altre come l’incontinenza urinaria, il prolasso di vescica, utero, retto, intestino, a problemi come le emorroidi, fino alle disfunzioni del pavimento pelvico che sono legate molto alla sfera sessuale. In realtà, tutte queste, essendo nell’area pelvi-perineale, hanno a che vedere con i genitali e con la sessualità a prescindere.

Nel mio cammino, un po’ per coincidenza, un po’ per scelta, ho deciso di occuparmi di gravidanza e di disfunzioni sessuali femminili (ci sono anche disfunzioni sessuali maschili perché il pavimento pelvico ce l’hanno anche le persone di sesso maschile). In particolare, mi occupo principalmente di vulvodinia, dispareunia e vaginismo.
 

I sex toys possono amplificare il piacere personale, favorire l’esplorazione di sé, stimolare la vita di coppia. In che modo possono anche avere una funzione terapeutica? 

I sex toys sono degli strumenti che di solito vengono associati più all’aspetto ludico o divertente, quindi più che di piacere e basta, proprio al gioco del piacere. Ma non sono solo questo. Durante un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico, per esempio, sono un ottimo strumento per lavorare in maniera domiciliare, quindi a casa, un assist che completa il trattamento in studio con un utilizzo guidato.

Sono poi degli ottimi assist nella coppia, anche nel momento in cui c’è una disfunzione sessuale. Ti faccio un esempio. Magari in una coppia eterosessuale non si può avere per un determinato periodo, per una dispaurenia o per una vulvodinia, un rapporto penetrativo. Si sconsiglia, durante il periodo di riabilitazione della parte acuta dei sintomi, di averlo perché altrimenti si associa al coito, alla penetrazione, alla sessualità un’emozione negativa, dolore. E quindi dopo si possono creare, a sommarsi, anche altre cose, tipo una reazione vaginismica associata e/o paura.

In quel frangente, l’utilizzo di un sex toy che permetta di stimolare in modo diverso parti del corpo o i genitali esterni può essere qualcosa da mettere nella coppia per scoprire una sessualità di qualità alternativa durante la disfunzione, che si può portare a casa anche dopo che saremo arrivati alla risoluzione dei sintomi.

Terzo punto: il sex toy è un assist fondamentale per noi fisioterapisti del pavimento pelvico, perché comunque i muscoli del pavimento pelvico sono belli strong. Quindi trattarli sempre e solo con le dita è molto impegnativo. Il fatto di poter utilizzare un dildo allungato rigido, con una vibrazione per andare a trattare una sindrome miofasciale del pavimento pelvico - che sono dei punti di tensione del muscolo, tipo delle contratture - sicuramente è un aiuto.

E possiamo utilizzare appunto anche la vibrazione, in un duplice modo. La vibrazione, infatti, quando trovi qualcosa di teso, rilassa. Dall’altra parte, se invece trovi un tono (che è lo stato della muscolatura a riposo) che è al contrario rilassato, ci aiuta un po’ a dargli di vita, ad animarlo. Quindi va bene in entrambi i casi.

Da quello che dici, quindi, i sex toys possono essere utili per trattare diverse disfunzioni, tipo vaginismo, vulvodinia o dispareunia.

Sì, ti faccio intanto una distinzione importante che a volte non viene considerata. Il vaginismo e la dispareunia sono due cose completamente diverse. La dispaurenia e la vulvodinia possono avere dei punti in comune, nel senso che la dispareunia è un dolore durante la penetrazione, che a volte può essere dovuto a un aumento del tono del pavimento pelvico - si parla di ipertono.

La vulvodinia è, come dice la parola stessa, un dolore vulvare, che può essere associato a dispareunia (dolore durante la penetrazione) o a dolore a livello anale o a dolore a livello del clitoride. Può essere primaria, quindi da sempre, oppure secondaria a, per esempio, una candidosi mal curata, un herpes genitale preso una volta, infezioni di ripetizione, dolore mestruale forte e altro.

Che cosa si può fare per queste cose con i sex toys? L’utilizzo di alcuni sex toys allungati, tipo i classici dildo in silicone o anche in vetro, che siano rigidi, con la testina flessibile, può servire a trattare i punti di tensione legati alla dispareunia o a una vulvodinia con ipertono associato, sia a livello esterno, sia, quando è possibile, anche a livello interno.

Ci sono anche dei sex toy riscaldanti utilizzati per un effetto analgesico, antidolorifico, o un effetto miorilassante, dei vibratori da dito utilizzati per trattare l’anorgasmia o degli anelli distanziatori per pene, da usare in coppia, nei casi di dispareunia o vaginismo.

I sex toys, poi, possono essere utili anche in tema di massaggio perineale in gravidanza. Ci sono evidenze scientifiche che il massaggio perineale diminuisce il rischio di lacerazioni più importanti e rende il tessuto del pavimento pelvico più elastico e resiliente.

Si lavora comunque a tutto tondo perché ormai non si parla più di pavimento pelvico intendendo la zona del bacino, ma di complesso addomino-lombo-pelvico, che comprende quindi anche la zona lombare e addominale. Per esempio, con l’utilizzo di sex toys per massaggiare altre parti del corpo.

Infatti io all’inizio, nel mentre o dopo una seduta di riabilitazione, faccio sempre e comunque un lavoro di postura, per esempio con lo yoga. Faccio inoltre lavorare per esempio altre zone di tensione del corpo che possono influire sulla tensione del pavimento pelvico, tipo i muscoli adduttori o il diaframma toracico, magari anche con l’aiuto di un automassaggio realizzato con un sex toy.
 

E il vaginismo invece?

Il vaginismo, invece, non è un dolore alla penetrazione. Il vaginismo è una fobia, quindi una paura marcata nei confronti di un elemento specifico, sproporzionata, sempre presente e spesso irrazionale rispetto alle paure comuni. Le pazienti hanno fobia della penetrazione, che possa essere con un pene, con un sex toy, con un dito, con lo speculum ginecologico.

Si può lavorare anche su questa fobia della penetrazione, per creare un’esperienza correttiva, quindi per far capire alla paziente che decide di fare un percorso di riabilitazione che non succede niente durante l’atto penetrativo, anche tramite l’uso di sex toys, come dei piccoli bullet e/o, quando è il momento opportuno, di dilatatori.

Hai citato diversi sex toys finora. Quando si parla di problemi al pavimento pelvico, vengono invece sempre e solo in mente le palline di Kegel. Sono davvero utili?

Gli esercizi del pavimento pelvico possono includere anche gli esercizi di Kegel. Io principalmente li utilizzo non tanto con il fine di aumentare la forza o la resistenza, ma più con il fine di capire quando il nostro pavimento pelvico è contratto e quando è rilassato. Quindi con un fine educativo, oppure con un fine di protezione durante gli sforzi.

Oggi gli esercizi di Kegel non sono più il fulcro della riabilitazione del pavimento pelvico, ma semplicemente una parte in mezzo a tutto il resto della riabilitazione, che è lavoro posturale, terapia manuale, utilizzo di macchinari, sex toys, movimento consapevole.
 

Cosa si raccomanda a chi non le ha mai utilizzate?

Di continuare a non utilizzarle, per quel che mi riguarda. Le palline di Kegel ad oggi non vengono prescritte mai da noi in riabilitazione, perché possono essere pericolose. L’utilizzo fai da te può essere addirittura dannoso. Mettere uno stimolo lì fisso mentre uno fa cose non è ottimale. L’unico utilizzo che vedo funzionale è, semmai, quello di utilizzarle noi terapeuti in terapia per una fase finale di riabilitazione del tono, della forza e della resistenza del pavimento pelvico. A casa, invece, in autonomia, non le consiglierei mai da sole e neanche a livello preventivo.
 

I sex toys possono avere anche una funzione di educazione alla sessualità ed effetti positivi sulla relazione, dunque.

Assolutamente sì. Spesso, nel prescrivere un sex toy per una riabilitazione, la paziente torna da me e dice “Sa, dottoressa che ho provato a utilizzarlo e non mi ero mai toccata da sola, non avevo mai esplorato la mia sessualità”.

Tanti problemi della sessualità di coppia, poi, sono a volte legati al fatto che noi non ci conosciamo. E non comunichiamo con noi e neanche con l’altro. La base per una buona sessualità di coppia è una buona sessualità personale, individuale. Per chi non ha mai esplorato la propria zona intima, farlo con le mani dà un po’ di fastidio, mentre esplorare con un sex toy può essere ottimale per scoprire se stessi.

Ma non solo: il sex toy può poi anche avere una funzione preventiva. Quelli del pavimento pelvico, infatti, sono muscoli che ci mettono un po’ prima di manifestare una sintomatologia. Il fatto di prendere uno specchio, osservarsi e andare a lavorare un pochino sulla tensione muscolare con un sex toy, potrebbe farmi rendere conto di una cosa che magari avrei scoperto con una dispareunia tre mesi dopo.