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Cos’è il benching?

Le relazioni ai tempi di internet e dei social network hanno sempre più un no so che di disperato: il benching è un’altra cosa della quale avremmo voluto tanto fare a meno.  

Le relazioni ai tempi di internet e dei social network hanno sempre più un no so che di disperato: il benching è un’altra cosa della quale avremmo voluto tanto fare a meno.  

Tempi moderni e relazioni, niente di più complicato. Come se il ghosting, l’orbiting e lo stashing non fossero già abbastanza, ecco che arriva un nuovo termine a terrorizzare chi ancora spera di trovare qualcosa di stabile o di quanto più possibile vicino a quella che si può definire normalità: il benching

Cos'è il benching?

Il termine significa letteralmente “tenere in panchina”. In cosa consiste? Be’, hai presente quelle situazioni nelle quali gli piaci, ma non abbastanza da fare sul serio, e non ha comunque il coraggio di dirtelo o la voglia di liberarsi di te? Il benching è proprio questo: prendersi del tempo lasciando un’altra persona con il fiato sospeso, speranzosa, mandandole un messaggio di tanto in tanto o mettendole un like per non farle perdere quella flebile scintilla di “forse ha cambiato idea””. Nel frattempo, però, ci si guarda intorno, si flirta, si conoscono altre persone.

Foto: Aleksandr Davydov © 123RF.com

Perché il benching?

In genere, chi pratica il benching è una persona che non è intenzionata a portare avanti una storia seria. Il punto è che se anche chi sta dall’altro lato ha le stesse identiche intenzioni, allora trovare qualcuno con cui condividere il tempo e magari fare pure del sesso senza spingersi troppo oltre può anche andare bene.

Il problema è, come si può ben immaginare, quando si sta cercando una persona con la quale stare insieme e ci si trova di fronte a un allenatore da strapazzo che ci fa giocare un po’, ma poi ci sostituisce mettendoci in panchina.

Benching, no grazie!

Il benching può avere conseguenze davvero spiacevoli. Intanto perché crea confusione in chi lo vive, gettandolo in una sorta di limbo involontario dal quale si spera di uscire con un anello al dito. Il più delle volte, invece, si finisce con uscire con un altro uomo: il proprio analista.

La competizione con le altre possibili rivali crea una situazione di ansia e malessere che invece di far desistere dal voler stare con quella persona, fa scattare il desiderio di dover essere la migliore fra tutte, quella che merita di essere scelta. Una che non può stare in panchina perché è una fuoriclasse. Ogni tanto, però, nella vita bisogna imparare a volersi un po’ più di bene e a prendere decisioni forti, che all'inizio possono far star male. Perché in fondo sei brava a giocare, hai solo sbagliato allenatore.

Foto apertura: Aleksandr Davydov © 123RF.com