Capelli
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Caduta capelli dopo i 50 anni: le cose da sapere

In menopausa, i cambiamenti ormonali possono portare alla caduta dei capelli. Fermare la caduta è questione di prevenzione: ecco i nostri consigli.

In menopausa, i cambiamenti ormonali possono portare alla caduta dei capelli. Fermare la caduta è questione di prevenzione: ecco i nostri consigli.

Non esistono più le mezze stagioni: vero, ma il nostro corpo è in costante adattamento rispetto alle condizioni ambientali. E non solo: quest’evoluzione è influenzata, ovviamente, anche dallo scorrere del tempo. Invecchiando, la caduta capelli diventa un problema nettamente diverso dalla normale caduta dei capelli stagionale, e si stima che colpisca circa una donna su tre nella delicata fase della menopausa, quindi intorno a 50 anni. Quali strategie possiamo mettere in atto per prevenirla? Scopriamole insieme!

Cosa succede ai capelli in menopausa

Le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte: non ci crediamo più così tanto, ma se parliamo di perdita dei capelli, sappiamo che, effettivamente, il corpo femminile e quello maschile sono influenzati da fattori diversi e, soprattutto, anche a livello psicologico possono avere effetti molto diversi.
La calvizie è infatti un fenomeno piuttosto comune tra gli uomini, che si manifesta solitamente in età giovanile, in alcuni casi anche prima dei vent’anni. A oggi non esiste una cura efficace, ma di fatto il “problema” viene generalmente considerato dagli uomini con una certa fatalità (a maggior ragione se in famiglia esiste una predisposizione genetica). C’è addirittura chi associa la calvizie a una maggiore virilità. Il diradamento dei capelli e la perdita dei capelli nelle donne sono tutta un’altra storia. Una chioma folta e fluente incide molto sulla propria autostima, quindi i capelli che cadono sono vissuti con maggiore preoccupazione rispetto ad altri inestetismi, come la cellulite e le rughe.
La menopausa segna uno spartiacque fondamentale nella comparsa della caduta dei capelli. È questo, infatti, il momento in cui il quadro ormonale subisce profonde alterazioni. In particolare, si riduce la produzione di estrogeni, ormoni coinvolti nel benessere e nella “bellezza” di tutti i tessuti - bulbi dei capelli compresi. Intorno ai 50 anni i capelli possono diventare più fragili. I principali “sintomi” di questo rallentamento nel loro ciclo vitale sono:

  • assottigliamento
  • diradamento
  • perdita di colore e di luminosità
  • maggiore secchezza
  • nei casi più gravi, comparsa di alopecia.

>>>Leggi anche: Come combattere l'alopecia areata

Come fermare la caduta

L’obiettivo fondamentale è prevenire la caduta dei capelli. La primissima cosa da fare è curare l’alimentazione e fare in modo che sia equilibrata. La dieta per prevenire la caduta dei capelli è ricca di cibi ad alto contenuto di ferro, vitamine e proteine. Smettere di fumare fa bene non soltanto alla salute in generale, ma anche alla bellezza dei capelli.

La seconda cosa da fare è assumere integratori specifici. Tra i rimedi naturali contro la caduta dei capelli, particolarmente utili sono gli isoflavoni di soia, consigliati in menopausa perché di supporto nel contrastare il calo di estrogeni (si tratta infatti di fitoestrogeni, cioè di estrogeni di origine vegetale).
Last but not least, i prodotti anticaduta: possono essere trattamenti cosmetici per uso topico oppure trattamenti svolti da professionisti in centri estetici e/o medici.

Quando è il caso di contattare il medico?

Sicuramente quando la caduta capelli e il diradamento diventano importanti. L’aspetto da monitorare non riguarda non tanto la quantità di capelli persa quotidianamente (è normale che una certa quantità di capelli cada ogni giorno), ma che i capelli caduti vengano effettivamente sostituiti dal nostro corpo. Soprattutto c’è da preoccuparsi qualora si manifesti un’alopecia vera e propria.
La prima cosa da fare è rivolgersi a un dermatologo tricologo, che potrà effettuare sia l’analisi del capello al microscopio, sia quella del cuoio capelluto attraverso una strumentazione specifica, ed eventualmente ulteriori test specifici.
In ogni caso, le terapie ormonali, come la terapia ormonale sostitutiva, e l’applicazione/assunzione di veri e propri farmaci devono essere effettuate sotto il controllo di specialisti (endocrinologo, ginecologo, dermatologo).

5 consigli per far (ri)splendere i capelli dopo i 50 anni

Vediamo adesso alcuni preziosi consigli per curare la chioma in menopausa e prevenire la tanto temuta perdita capelli!

1. Non stressare i capelli

I famosi 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire sono un falso mito da sfatare. Spazzolare a lungo i capelli stressa i capelli: sì a pochi colpi di spazzola, partendo dalla parte più bassa dei capelli, per sciogliere più facilmente i nodi. Anche gli elastici possono danneggiare la chioma, meglio utilizzare uno scrunchie morbido.

2. Idratare e nutrire i capelli

Sì al balsamo e alle maschere ristrutturanti e idratanti. Gli oli naturali (es. lino, argan, cocco) possono essere impiegati sia come impacco pre-shampoo, che per l’asciugatura e lo styling (in questo caso basta una goccia, non serve esagerare). Anche alcune gocce di acido ialuronico prima di asciugare i capelli ne contrastano la disidratazione, per capelli più luminosi. Sarebbe opportuno evitare i prodotti a base di alcool (come alcune spume e la lacca).

3. Preferire le tinte naturali

Quando possibile, evitare i trattamenti più aggressivi, come le tinte chimiche, privilegiando mix a base di henné e di altre tintorie privi di sostanze chimiche aggiunte, come il picramato.

4. Attenzione all’asciugatura

Il calore intenso può danneggiare i capelli, e non solo quello della piastra. Nel caso specifico del phon, infatti, si aggiunge anche una trazione meccanica che stressa ulteriormente i bulbi piliferi. Compatibilmente con le proprie esigenze di styling, è consigliabile evitare le temperature troppo alte.

5. Massaggiare il cuoio capelluto

Un antistress per la cute, con effetti benefici sull’umore. Un breve massaggio quotidiano, esercitato con una leggera pressione dei polpastrelli, stimola la microcircolazione a livello locale e, quindi, una migliore ossigenazione dei tessuti.

Foto apertura: instaphotos - 123RF