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Arrivano i Contratti di convivenza per le coppie di fatto

Dal 2 dicembre si potranno stipulare i Contratti di convivenza per tutelare i diritti e i doveri delle coppie che vogliono convivere senza sposarsi. 

Dal 2 dicembre si potranno stipulare i Contratti di convivenza per tutelare i diritti e i doveri delle coppie che vogliono convivere senza sposarsi. 

In Italia le coppie di fatto che per scelta o per necessità decidono di non sposarsi sono in costante aumento: secondo i dati Istat dalle 500mila coppie del 2007 si è passati alle oltre 972mila nel 2011.

I motivi che spingono molte persone a non convolare a nozze sono molte, prima fra tutte le difficoltà economiche tipiche del periodo di crisi che stiamo vivendo.

Ma che succede quando i due conviventi decidono di lasciarsi?

Nella legislazione italiana non vi è alcuna tutela dei diritti patrimoniali per chi ha convissuto more uxorio, e ciò vale sia per le coppie eterosessuali sia per quelle omosessuali.

Per trovare una soluzione a tale mancanza legislativa, il Consiglio nazionale del Notariato ha proposto l’introduzione dei Contratti di convivenza che, a partire a dal 2 dicembre, potranno essere sottoscritti in tutti gli studi notarili.

I Contratti di convivenza sono accordi scritti con cui si definiscono le regole dell'assetto patrimoniale dell'unione di fatto: ad esempio si potranno stabilire il diritto di abitazione dopo la rottura del rapporto e il diritto a versare mensilmente una somma al convivente più bisognoso nonché determinare una comunione dei beni tra conviventi.

Ma attenzione, nel Contratto di convivenza non si potranno inserire clausole in merito alla disposizione dei beni dell'eredità, pena l’annullamento del contratto. Lo stesso accade per le clausola penale per tutelarsi se uno dei due conviventi viene tradito: se vi viene proposta è il caso di diffidare e rivolgersi ad un altro professionista.

Per quanto riguarda i figli nati all’interno di una convivenza, il contratto si limita a sancire l’obbligo del rispetto dell’articolo 30 della Costituzione italiana e cioè di provvedere al mantenimento, all’educazione e all’istruzione dei figli anche se nati fuori dal matrimonio.

Dunque i Contratti di convivenza sono uno strumento utile a regolare l’aspetto patrimoniale di una coppia more uxorio, in modo da garantire una reciproca assistenza economica ed evitare problematiche nel momento in cui il rapporto finisce.

Quello dei Contratti di convivenza è dunque un piccolo ma importante segnale in attesa di una formulazione normativa vera e propria per tutelare i diritti delle coppie di fatto.

Il Contratto di convivenza rappresenta in modo chiaro e semplice i diritti e doveri della coppia: nel caso dovessero poi cambiare alcune situazioni all’interno della coppia si può sempre stipulare un nuovo contratto.

Foto © goodluz - Fotolia.com

Tipsby Dea

Limite di validità

Si può stabilire un limite di validità del Contratto di convivenza, ad esempio si può decidere ogni anno di riconsiderare alcuni elementi del contratto in caso di eventuali cambiamenti economici avvenuti nel frattempo.