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L’Enpa lancia il mail bombing per dire NO alla caccia al lupo

Le proteste e le polemiche contro il piano di abbattimento controllato dei lupi non si placano: l’Enpa lancia un’iniziativa di protesta a suon di #cacciaunNo. 

Le proteste e le polemiche contro il piano di abbattimento controllato dei lupi non si placano: l’Enpa lancia un’iniziativa di protesta a suon di #cacciaunNo. 

L’Ente Nazionale Protezione Animali ha lanciato attraverso i propri canali Facebook e Twitter un’iniziativa di protesta su larga scala per dire no alla caccia al lupo (#cacciaunNo).

Il 2 febbraio il Governo dovrà approvare il nuovo Piano di conservazione del lupo che però,  con una deroga, autorizza a sparare e uccidere il più grande predatore italiano, un animale che svolge una importantissima funzione di bioregolazione tre le specie presenti sul nostro territorio.

Il piano prevede l’uccisione di “un numero di lupi non superiore al 5% del numero complessivo in Italia”, ma ciò in pratica consiste in una condanna a morte per il lupo, interrompendo così i 46 anni di protezione assoluta che hanno permesso a questo stupendo animale selvatico di scampare all’estinzione. Infatti in Italia, fino al 1971, il lupo poteva essere cacciato in qualsiasi stagione e con ogni mezzo e questo aveva determinato la quasi scomparsa del lupo appenninico (Canis lupus italicus) dalla nostra penisola.

Il Piano di conservazione del lupo del ministero dell’Ambiente approvato nel corso della Conferenza stato-regioni, svoltasi lo scorso 24 gennaio e in attesa di conferma definitiva, però fa acqua da tutte le parti perché non si sa con precisione quanti lupi ci siano in Italia: abbatterne il 5% può diventare un danno incalcolabile.

Inoltre non sono chiare le modalità con cui i predatori verrebbero uccisi anche perché questi animali vivono in branchi fortemente gerarchizzati e uccidere alcuni esemplari, oltre a disgregare un gruppo, porterebbe paradossalmente i lupi sopravvissuti al branco ad andare proprio a caccia di bestiame che è quello che si vuole evitare con questo piano.

Tra i principali sostenitori del piano vi sono gli allevatori per cui il lupo costituisce una minaccia dal punto di vista economico e i cacciatori che considerano il lupo come un competitore per la selvaggina.

La protesta di Enpa è diretta contro il Ministro dell’Ambiente e contro l’associazione agricola Coldiretti considerati i principali soggetti responsabili del provvedimento che dovrà essere votato il 2 febbraio.

Per aderire al mail bombing promosso da Enpa è possibile cliccare qui

Foto © s_keller - Fotolia.com

Tipsby Dea

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