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Perché il dodo si è estinto?

Quali sono i motivi che hanno portato l'uccello dodo a estinguersi? Caratteristiche e cause dell'estinzione dell'icona degli animali estinti.

Quali sono i motivi che hanno portato l'uccello dodo a estinguersi? Caratteristiche e cause dell'estinzione dell'icona degli animali estinti.

L’uccello dodo, nome scientifico Raphus Cucullatus, è il simbolo degli animali estinti. Avvistato l’ultima volta nel lontano 1688, sembra ne esistessero due specie: il dodo bianco e il dodo comune.
Questa tesi è stata però rimessa in discussione di recente. Analizzando gli appunti dei marinai, sembra che il dodo bianco fosse in realtà l’Ibis di Réunion e quindi esistesse solo una specie di dodo endemica delle Mauritius.

Ma perché il dodo si è estinto? In questo articolo cercheremo di rispondere ad una domanda che in tante persone si pongono quando si parla di questo uccello dalle goffe sembianze.

Cos'è il dodo, simbolo degli animali estinti

Lontano parente del piccione, il dodo (anche noto come dronte) è un uccello che faceva parte della famiglia delle Columbidae. Perse la sua capacità di volare a seguito di un adattamento alla vita terrestre, evolvendosi e modificando la conformazione del proprio corpo.

Dodo: le caratteristiche dell'uccello che non sapeva volare

Quel che sappiamo del dodo è che era alto circa 1 metro e poteva arrivare a pesare fino a 20 kg. Il suo corpo era ricoperto di piume bianche o grigie, le sue zampe erano gialle e robuste e aveva il becco ad uncino. Sembra che questo li aiutasse a rompere le noci di cocco, parte integrante della loro dieta.

Si nutriva principalmente di frutti e nidificava a terra.

Il dodo era davvero come viene rappresentato?

Il dodo viene sempre descritto come un uccello grande, lento e dotato di enorme appetito. Ma era davvero così?

Illustrazione di un dodo

Foto Patrick Guenette © 123RF.com

Osservando il dodo imbalsamato presente al Museo di Storia Naturale di Londra verrebbe da dire di sì. In realtà il cimelio è il risultato di una combinazione di gesso, piume di cigno e di oca attribuita a Rowland Ward, uno dei più grandi tassidermisti vittoriani. Lui stesso, essendo nato nel 1848, non poteva aver mai visto un dodo e si è semplicemente limitato a dare una forma ai quadri di Roelant Savery.

Julian Pender Hume, paleontologo, artista e autore di diversi saggi dedicati agli uccelli estinti, in merito alle rappresentazioni del dodo nell’immaginario comune, influenzate dal falso cimelio e dai quadri di Savery, ha immaginato una versione più realistica di questo goffo uccello: più piccolo e più agile. Sembra infatti che potesse correre addirittura più veloce dell’essere umano.

Dove viveva il dodo?

Si pensa che gli antenati del dodo si siano spinti alle Mauritius dall’Asia Meridionale. Qui, l’ambiente favorevole e la scarsità di prede li spinsero verso un’evoluzione, portando alla buffa conformazione di cui abbiamo oggi testimonianza grazie agli scritti dei marinai e le ricostruzioni storiche.

Fino a non molto tempo fa si pensava che esistesse una specie di dodo anche a Réunion: il dodo bianco. In realtà, rianalizzando gli avvistamenti appuntati nei diari dei marinai di quel tempo, si è giunti alla conclusione che il dronte bianco non esisteva affatto. Semplicemente era quello che oggi conosciamo come Ibis di Réunion, anch’esso estinto più o meno nello stesso periodo storico.

Estinzione del dodo: quali sono le cause?

Si crede che il dodo si sia estinto perché i marinai olandesi ne abbiano mangiato la carne fino all’estinzione, pur non apprezzandola perché dura. Poiché sembra che si facesse avvicinare molto facilmente dall’essere umano, non era così difficile catturarli per poi mangiarli.

Questa tesi sembra essere abbastanza accurata, poiché dal 1598, anno di colonizzazione dell’isola, la popolazione di dronti diminuì molto rapidamente.

Tuttavia, secondo un documento pubblicato dall’Università di Storia Naturale di Oxford, sembra che siano stati gli animali importati dai marinai ad aver portato alla scomparsa dello sfortunato uccello. Maiali, cani e ratti avevano sviluppato un certo gusto per le uova di dodo e l’importazione di queste creature in un ecosistema straniero, combinata alla caccia effettuata dall’essere umano, vide il delicato equilibrio del dodo crollare a vista d’occhio.

La specie fu presto in grave pericolo di estinzione. E non si salvò.

L’ultimo avvistamento del dodo avvenne nel 1688 e si estinse completamente nel 1710, anno in cui la compagnia lasciò definitivamente l’isola.

Avvistamenti del dodo: verità o finzione?

Diventata una vera e propria icona degli animali estinti, il dodo sembra essere stato avvistato diverse volte dal 1710 ad oggi. L’ultima nel 2020, quando dei ricercatori che erano alle Mauritius per condurre analisi e test su alcune tipologie di piante hanno dichiarato di aver visto chiaramente un esemplare di Raphus Cucullatus.

Nel 2015 è altresì diventato virale un video girato in Costa Rica, o meglio, solo la parte dove sembra vedersi un dodo vivo e vegeto. Guardando tutto il filmato, però, si scopre che era semplicemente una ricostruzione e che l’uccello sorreggeva un cartello che riportava queste parole: "I wish I were still alive. Help save those who still are” che tradotto significa “Vorrei essere ancora vivo. Aiuta a salvare quelli che lo sono ancora”.

Sapere con certezza se il dronte si sia estinto davvero è pressoché impossibile. Basandoci sulle testimonianze storiche e sulle spedizioni più recenti, tutte fallimentari, potremmo dire di sì. C’è anche da sottolineare che esistono diverse isole minori disabitate in zona e finché non verrà lanciata una spedizione su vasta scala, la sicurezza assoluta non potremo mai averla.

Magari il dodo è vivo e ha solo imparato a nascondersi dall’essere umano predatore… Chissà!

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Foto di apertura Jaroslav Moravcik © 123RF.com