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Ragno violino: è pericoloso? Cosa fare in caso di morso

Tutto quello che dovresti sapere sul ragno violino: come riconoscerlo, habitat e cosa fare in caso di morso

Tutto quello che dovresti sapere sul ragno violino: come riconoscerlo, habitat e cosa fare in caso di morso

Per essere così piccolo, il ragno violino ha sicuramente grande fama che lo precede.

Può essere che tu abbia letto distrattamente qualche informazione su questo ragnetto verde che in estate si diverte ad infestare le nostre case, ma mi raccomando: non sottovalutarlo! Nonostante le sue micro-dimensioni, la puntura di ragno violino può essere pericolosa per l’essere umano (per questo lo si fa rientrare tra i ragni pericolosi italiani)

Il ragno violino, una specie pericolosa

Il ragno violino, nome scientifico Loxosceles rufescens, è una specie notturna che caccia liberamente senza l’ausilio di una ragnatela. Sua abitudine è quella di tessere pochi fili disordinati, senza mai allontanarsi troppo.

Nonostante faccia parte delle specie di ragni velenosi italiani, non è assolutamente aggressivo e tende a stare alla larga dall’essere umano. Può capitare, però, che si rintani in lenzuola e vestiti, aumentando la possibilità di sperimentare l’orribile sensazione del morso del ragno nel momento in cui si sente minacciato.

Come riconoscerlo

Il ragno violino è piuttosto piccolo, con un corpo che difficilmente supera i 9 mm e le zampe che possono arrivare al massimo a 5 cm di lunghezza. Il suo colore è marrone – giallastro e ha una macchia che ricorda vagamente la sagoma di un violino, da cui nasce il nome.

La sua particolarità è quella di avere sei occhi, anziché otto come la maggior parte dei suoi simili.
Spesso ed erroneamente viene confuso con un suo “cugino”: il ragno eremita marrone. In realtà, quest’ultimo è molto più grande e decisamente più velenoso, anche se raramente risulta mortale, e in Italia è molto raro perché specie non autoctona.

Il morso del ragno violino

Il morso del ragno violino è inizialmente asintomatico e indolore. Ci si accorge che è avvenuto perché si sente un lieve pizzico nella parte interessata.

Nelle ore successive la lesione tenderà ad arrossarsi, dando prurito, bruciore e formicolio, e può arrivare a diventare necrotica fino ad ulcerarsi.

Al di là dell’iniezione di veleno, di solito in bassissima quantità poiché principalmente a scopo difensivo, la puntura di ragno violino può veicolare nei tessuti dei batteri anaerobi che possono complicare lo stato della lesione.

Oltre ai sintomi già descritti, nelle situazioni più gravi possono comparire febbre, rash cutanei, ecchimosi e possono presentarsi danni ai muscoli, ai reni ed emorragie. Ad ogni modo, la gravità della situazione dipende sempre da dove si è stati morsicati, oltre che da eventuali patologie che possono aggravare la situazione.

Per tutti questi motivi, questo ragnetto verde è considerato di rilevanza medica tra i ragni velenosi in Italia.

Cosa fare in caso di puntura

Il consiglio è quello di lavare abbondantemente la puntura con acqua e sapone e cercare di catturare l’animale, almeno per fotografarlo e mostrarlo a chi di competenza. Evita assolutamente di manipolare il punto del corpo in cui è presente il morso.

Dopodiché è bene chiamare subito i soccorsi, tramite numero unico, e/o il centro antiveleni.

Attenzione: il morso del ragno violino non dà mai sintomi immediati e in rarissimi casi è letale. In ogni caso non deve MAI essere sottovalutato.

Come si suol dire, prevenire è meglio che curare.

Ragno violino in Italia: dove si trova

I ragni violini si trovano soprattutto in ambienti selvatici, dove si rifugia generalmente sotto sassi o crepe fra le rocce, ma la presenza nei dintorni o all’interno delle abitazioni è abbastanza frequente.

In Italia, il ragno violino è diffuso un po’ dappertutto. Si trova facilmente lungo le coste tirreniche, adriatiche e ioniche, ma anche in Sardegna, Sicilia e isole minori. È invece piuttosto raro nella pianura padana e nelle regioni di montagna.

Ad ogni modo, letale o no, il ragno violino è sicuramente pericoloso. Se ne vedi uno… Beh, corri a gambe levate!

Foto di apertura: Luis Fernández García – Wikimedia Commons