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Cane che abbaia e disturba i vicini: cosa dice la legge?

Quando un cane abbaia continuamente, può disturbare e costituire un vero e proprio problema, soprattutto nei rapporti di vicinato. 

Quando un cane abbaia continuamente, può disturbare e costituire un vero e proprio problema, soprattutto nei rapporti di vicinato. 

Oltre che attraverso il linguaggio corporeo, il cane si esprime attraverso il proprio abbaiare: è praticamente impossibile avere dei cani silenziosi perché i vocalizzi, gli ululati e l'abbaio costituiscono il loro modo di comunicare.

Un cane che abbaia insistentemente però può molto spesso rivelarsi molesto e disturbare i vicini. Riguardo questo tema sono in molti a chiedersi quando l’abbaiare dei cani possa diventare disturbo alla quiete pubblica?


Cane che abbaia: cosa dicono i giudici e la legge

I giudici hanno più volte dichiarato che il cane ha diritto ad abbaiare, ma che questo comportamento non deve essere tale da superare i limiti della normale tollerabilità.

Capita spesso che i vicini di casa e i condomini si lamentino di un cane che abbaia, arrivando persino a minacciare di intraprendere azioni legali nel caso in cui il proprietario non sia in grado di calmare un cane.


Disturbo della quiete pubblica per un cane che abbaia

Dal punto di vista penale, la norma che regola la questione del disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone è l’art. 659 del Codice Penale.

In particolare chi detiene un animale domestico deve anche evitare che i vicini siano disturbati da rumori molesti: se un cane viene lasciato solo sul terrazzo o nel giardino dell’abitazione può, con i suoi continui latrati, provocare gravi fastidi.

cane silenzioso

Foto Эллина Балиоз © 123RF.com

Se a lamentarsi del rumore è una sola persona, il proprietario del cane non incorre in alcuna sanzione penale ma se la lamentela proviene da un numero indeterminato di persone, può configurarsi il reato di disturbo alla quiete pubblica.

Sanzioni e rimedi

Il reato di disturbo alla quiete pubblica è punito con l’arresto fino a tre mesi o con un’ammenda di qualche centinaio di euro per risarcire gli eventuali danni. Di solito il giudice nomina un consulente tecnico d’ufficio per effettuare le opportune indagini e se l’esistenza del rumore molesto risulta accertata, vengono adottate opportune misure per far cessare il disturbo.

Per dare l'avvio a questo iter non è necessaria una querela ma è sufficiente una semplice segnalazione oppure la denuncia da parte di uno solo degli abitanti della zona.

Dopodiché i carabinieri o la polizia possono intervenire e, nel caso di un'autorizzazione del tribunale, possono procedere al sequestro preventivo del cane se sussiste il pericolo di reiterazione del reato.

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