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Jane Goodall: “La mancanza di rispetto per gli animali ha causato la pandemia”

Per la famosa primatologa britannica la mancanza di rispetto per gli animali ha determinato la pandemia da covid-19. 

Per la famosa primatologa britannica la mancanza di rispetto per gli animali ha determinato la pandemia da covid-19. 

Jane Goodall, la primatologa britannica famosa in tutto il mondo per le sue ricerche in Africa sugli scimpanzé, ha spiegato come la totale assenza di rispetto nei confronti degli animali sia all’origine della pandemia da Covid-19.

Il disprezzo umano per la natura

Durante una teleconferenza, organizzata in occasione dell'uscita del nuovo documentario del National GeographicJane Goodall: The Hope”, la celebre primatologa ha dichiarato: «È il nostro disprezzo per la natura e la nostra mancanza di rispetto per gli animali, con cui dovremmo condividere il pianeta, che ha causato questa pandemia, qualcosa che era stata prevista molto tempo fa».

La distruzione di interi ecosistemi

Foto: Richard Whitcombe-123RF

La studiosa inglese ha poi proseguito aggiungendo che la pandemia da coronavirus si è verificata perché, continuando a distruggere ecosistemi come le foreste, le diverse specie animali sono costrette a venire in contatto fra di loro. Così facendo le malattie vengono trasmesse da una specie all’altra e la cattura di questi animali aumenta le probabilità di infezione negli esseri umani.

I wet market e il fenomeno dello spillover

Goodall in particolare si riferisce agli animali selvatici venduti nei wet market, ma anche alle fattorie intensive presenti in tutto il mondo, in cui vengono crudelmente ammassati centinaia e centinaia di animali. Queste sono le condizioni ideali che determinano un’incredibile opportunità per i virus di effettuare lo spillover, ovvero il salto da una specie animale all’uomo.

Foto:Lucas Tan-123RF

La situazione in Africa

Jane Goodall ha poi espresso giudizio positivo per la decisione della Cina di vietare la vendita e il consumo degli animali selvatici vivi, ma auspica che la stessa cosa venga fatta anche in Africa dove però la situazione è più complessa. Nei paesi africani è infatti più difficile smettere di vendere carne di animali cacciati, perché la maggior parte della popolazione si affida a questo tipo di alimentazione per sopravvivere.

La pandemia come opportunità di ripensare alle nostre vite

La primatologa britannica spera che la battaglia che tutto il mondo sta sostenendo per contrastare il coronavirus, diventi l’occasione per un’importante presa di coscienza e cioè che noi umani siamo una parte del mondo naturale e dipendiamo da esso. Quindi, quando distruggiamo la natura, in realtà stiamo rubando il futuro ai nostri figli. I lockdown, che stiamo vivendo in questi giorni, dovrebbero spingere le persone a pensare di iniziare a vivere in modo differente, perché ognuno di noi, ogni giorno, compie delle scelte che hanno un impatto sull’intero sistema.

Foto apertura: janegodall.org