Carriere e Visioni
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Tutte le madri di Pedro Almodóvar

Per molti è il regista delle donne. In attesa di poter vedere al cinema il suo ultimo film, Madres Paralelas, ecco le mamme più importanti della filmografia del regista spagnolo.

Per molti è il regista delle donne. In attesa di poter vedere al cinema il suo ultimo film, Madres Paralelas, ecco le mamme più importanti della filmografia del regista spagnolo.

In occasione dell'annuncio del suo ultimo film, Madres Pararlelas, Pedro Almodóvar ha dichiarato di esser nato come regista proprio a Venezia, nel 1983. Da quell'anno la sua fama è cresciuta film dopo film, fino a diventare planetaria. Diventato per molti "il regista delle donne", ha raccontato come nessun altro l'unverso femminile dall'interno delle case, attraverso desideri e legami che poco hanno a che fare con gli stereotipi con cui Hollywood da sempre tenta di ingabbiare le figure femminili. Tra queste, l'archetipo più amato dal regista spagnolo è la madre.

Chi è Pedro Almodóvar

Nato a Calzada de Calatrava il 25 settembre 1949, Pedro Almodóvar Caballero si trasferisce a otto anni in Estremadura. Qui studia presso i frati Francescani e Salesiani. A sedici anni si trasferisce a Madrid per studiare alla Scuola Nazionale di Cinema. Per mantenersi agli studi, lavora per dodici anni nella società Telefónica. Contemporaneamente si appassiona di cinema e teatro d'avanguardia, pubblica fumetti e racconti.

Il suo esordio cinematografico avviene nel 1980. Il suo primo film è Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio. Due anni dopo sarà la volta di Labirinto di passioni, seguito da L'indiscreto fascino del peccato e Che ho fatto per meritare questo. Le sue storie mettono al centro della scena personaggi eccentrici ed eventi surreali, intrecciando commedia, tragedia e parodia. Il successo arriva nel 1988 con Donne sull'orlio di una crisi di nervi, che gli vale una nomination agli Oscar.

Che ho fatto io per meritare questo?: Gloria 

Gloria è una dimessa madre di famiglia che abita in un quartiere popolare di periferia, lavora come donna delle pulizie, tenta faticosamente di sbarcare il lunario e mantenere i due figli e deve far fronte alle sue quotidiane nevrosi, che la spingeranno ad uccidere il marito Antonio. A vestirne i panni è Carmen Maura, attrice feticcio per tutti gli anni Ottanta e oltre di Pedro Almodóvar.

Tutto su mia madre: Manuela e Rosa

Manuela (Cecilia Roth) è la madre dolente. Pedro Almodóvar lascia che le si svolga davanti a gli occhi la morte del figlio Esteban, investito da un'auto mentre rincorreva il veicolo con dentro la sua attrice preferita, Huma, a cui voleva chiedere un autografo.

Esteban era cresciuto senza sapere chi fosse suo padre. Così Manuela cerca di esaudire quest'ultimo desiderio, andando a Barcellona a cercare Lola, una donna transessuale che nella vita precedente aveva messo incinta Manuela. Qui incontra Agrado, un'altra transessuale con cui stringe un rapporto d'amicizia.

Manuela incontra un'altra madre, Rosa, una suora che si scopre incinta e sieropositva proprio del padre di Esteban, Lola. Manuela sarà il deus ex machina nella vita di queste donne, di cui manterrà insieme i fili con la tipica forza delle madri.

Julieta di Julieta

Uno degli ultimi miracoli compiuti da Pedro Almodóvar è quello di aver condensato in un unico personaggio tutte le sue idee e feticci femminili. Interpretata da Adriana Ugarte prima e da Emma Suarez dopo, Julieta è la donna intellettuale e passionale, la figlia e la madre, l'amante, la moglie ela vedova. Attorno a un unico personaggio, il regista spagnolo ha saputo costruire uno dei suoi melodrammi più raffinati, in attesa di revisione dalla critica contemporanea.

La legge del desiderio: Tina Quintero

Carmen Maura è Tina Quintero, una donna transessuale che approda alla genitorialità dopo aver cambiato sesso. Diventa infatti la tutrice di Ada, ruolo che accorda con un torbido triangolo amoroso e un passato fatto di abusi e tradimenti.

Volver: Raimunda

Un'altra delle attrici feticcio di Pedro Almodóvar è Penélope Cruz. Con lei costruisce il gineceo appassionante di Volver. Il dramma si costruisce tutto attorno al personaggio di Raimunda, da lei interpretato, madre dell'adolescente Paula, sposata con Paco. L'uomo muore in casa, ucciso dalla ragazza dopo un tentativo di violenza. La madre l'aiuta ad occultare il cadavere per proteggere se stessa e la figlia, mandando avanti la loro vita lavorativa e familiare. Raimunda deve prendersi cura anche della presenza soprannaturale della madre Irene, morta in un incendio quattro anni prima. Tra le madri di Pedro Almodóvar, questa è senza dubbio la più esuberante e appassionante.

Madres Paralelas

Nel cast ci sono Penélope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, con la partecipazione di Julieta Serrano e Rossy De Palma. «Nasco come regista proprio a Venezia nel 1983... – dichiara Pedro Almodóvar – nella sezione Mezzogiorno Mezzanotte. Trentotto anni dopo vengo chiamato a inaugurare la Mostra. Non riesco ad esprimere la gioia, l'onore e quanto questo rappresenti per me senza cadere nell'autocompiacimento. Sono molto grato al festival per questo riconoscimento e spero di esserne all'altezza»

Madres Paralelas è la storia di due donne, Janis e Ana, che condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule.

Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe. Il 1 settembre 2021 Madres Paralelas aprirà la 78esima mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.